Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Bentornati tra le pagine di Illyon Classifiche! In questo articolo vedremo insieme cinque titoli videoludici da riscoprire insieme. La scelta è stata un filo ardua, ma in fin dei conti sono riuscito a trovare un buon compromesso in ciò che volevo inserire, insieme ad una serie di piccoli dettagli che vedremo in seguito.
Con l’evolversi delle tecniche di narrazione, il videogioco è diventato a tutti gli effetti un mezzo per raccontare storie incredibili, da vivere in prima persona. Ma tralasciamo pinzillacchere e bottoni ed entriamo nel vivo della top! Vediamo cosa ci aspetta!
Posizione 5: Valkyrie Profile
Torniamo tra le terre del nord per una full immersion nei miti di Thor & Company con Valkyrie Profile. Vede la luce nel lontano 1992, nata da mamma Square Enix. Largamente ispirato alle tradizioni norrene, Valkyrie Profile è un fantasy GdR che ripropone il mondo visto da questo popolo con quel tocco così tipico della Square che non gli si può dire di no. Una trama avvincente ed un buon gameplay (sebbene ripetitivo a più riprese) fanno di questo titolo un buon gioco da recuperare, che sicuramente sarà largamente apprezzato da chi ha già avuto a che fare con Final Fantasy e soci.
Posizione 4: Fable
Di fronte ai classici non c’è storia e quelli della Lionhead lo sanno bene. Per quanto sia estremamente discussa come saga, penso sempre a due cose parlando di Fable: al concetto stesso di roleplay e l’evoluzione personale. Senza ombra di dubbio la meccanica evolutiva del proprio personaggio, che si vede crescere in base ai progressi di gioco, è e rimane un colpo di genio insuperato, niente da fare. Il primo titolo è amore allo stato puro, la sensazione è quella di avere tra le mani qualcosa che poteva davvero cambiare le sorti del mondo, perfino le proprie… per offrire una buona opera videoludica è sufficiente dare il giusto potere tra le mani del personaggio, una possibilità di scelta che sia un po’ come modellare il fato al proprio volere e crescere insieme a lui. L’evoluzione personale è il secondo concetto che esprimo insieme al roleplay, che in Fable è decisamente curato. Non di semplice realizzazione, ma per molti versi estremamente soddisfacente.
Posizione 3: Asura’s Wrath
Arriviamo in simpatia sul podio con quello che amo di più: menar legnate. Questo piccolo tesoro della Capcom mescola un gameplay principalmente incentrato sui Quick Time Event e una trama emozionante e ad ampio respiro. La storia è incentrata sul semidio Asura, che al termine di una grande battaglia contro i Gohra viene tradito e relegato nel Naraka per 12.000 anni. Di ritorno dall’aldilà, gli unici desideri che avrà saranno di porre fine all’infezione dei Gohra e di vendicarsi contro le Sette Divinità che, poco prima dell’esilio, hanno ucciso sua moglie e rapito sua figlia. E niente, colonna sonora da urlo, le botte fitte come le nespole e emozioni a pacchi. Prendetelo se ne avete occasione che merita, assolutamente.
Posizione 2: Soul Calibur
Posizione numero due per l’unico picchiaduro che secondo me ha tutto quello che un giocatore di ruolo vorrebbe: spade possenti, armature incredibili e chili di gnocca a secchi. La saga di Soul Calibur è tra le mie preferite in assoluto, poiché combina diversi stili di combattimenti all’arma bianca con una customizzazione dei personaggi via via più caratteristica, avanzando con i titoli. Dal 1999 ne è passata di acqua sotto i ponti e le avventure dei nostri beniamini alla ricerca della Soul Calibur (o della Soul Edge, nel caso dei cattivi) si sono arricchite di particolari interessanti. Uno dei principali motivi per cui ho tenuto sotto chiave la mia verginità da adolescente, gran bei ricordi (sigh)
.Posizione 1: Kingdom Hearts
Ed eccoci finalmente alla posizione numero uno! Che squillino le trombe! Dio, cosa non è per me questa serie. Una di quelle che condividi con i tuoi amici del cuore e non fai altro che dire agli altri “ma l’hai battuto quel boss? L’hai fatto quello? E quell’altro?”. Le emozioni che ho provato giocando a questa serie sono qualcosa di indescrivibile ed è per me uno dei massimi esempi di come una storia debba svolgersi, di come debba essere. E fondamentalmente adoro il design dei personaggi, dei nemici, di tutto! Kingdom Hearts ha una di quelle storie che ti rimane dentro, che vivi fino in fondo. L’esempio fondante del fatto che non hai bisogno di una grafica realistica per fare un buon gioco.
Signori, la puntata finisce qui. Con un filo di nostalgia, se possibile (solo io sono quasi sicuro che uscirà prima il nuovo disco dei Tool di Kingdom Hearts 3?). Quali sono i videogiochi che vi hanno appassionato di più? Ditelo qui sotto con un commento!
Buona fortuna, avventurieri!
–Michele Giuliani–