Alcune Software House continuano a tirare per i capelli determinate serie in ambito console e PC. Secondo loro questo davvero può giovare ai videogiocatori?
Non di rado capita di trovare sul mercato il titolo di un gioco che ha avuto un peso importante nella nostra gioventù/infanzia/maturità videoludica seguito da un numero aberrante: 4,13,14,3…“Tombola”! Cuori infranti di vecchi videogiocatori come se piovesse. Le software house sono spesso convinte che il bene dei fan stia nel principio del “Beating on a Dead Horse”. IP trite e ritrite poste sotto diverse luci, tra reboot, spin-off, sequel improbabili, prequel ancora meno. Chi ne trova giovamento? I portafogli strabordanti delle SH che lucrano su noi poveri allocchi che crediamo ancora nelle favole.
Prendiamo un esempio emblematico per ogni piattaforma.
Xbox – FABLE
IL PRIMA
Titolo nato col botto, uno dei pochi che ha fatto diventare la prima Xbox una console must have… Atmosfere sognanti, composizione musicale di alto livello, uno stile tanto “naif” quanto affascinante. Un RPG user friendly ma che allo stesso tempo è un must play per molti hardcore gamers.
IL DOPO
Gioco snaturato. Setting cambiato, capisaldi del gioco andati a puttane, spin-off in tutte le salse tra Kinect (Fable: The Journey) e Arcade (Fable: Heroes). Albion perde tutto il suo charme. Quasi nessuna innovazione sul piano puramente tecnico e semplificazione del gioco all’osso. Si dice che il game over infatti sia una leggenda metropolitana (Fable 3).
IL PRIMA
Il primo Gothic per me fu un gioco spettacolare. Un titolo maturo, con atmosfera dark, carisma a palate che dava filo da torcere ai suoi tostissimi concorrenti. Il secondo un gioco vastissimo (5 volte più grande di Gothic 1) ma allo stesso tempo ben curato. Non ci dimentichiamo infatti che era un “contemporaneo” di The Elder Scrolls III: Morrowind! Gameplay divertente e una trama curata, fluidità di gioco e doppiaggio di buon livello.
IL DOPO
Dopo aver pianto per il buggatissimo Gothic 3 (problema parzialmente risolto con patch e mod varie) e aver asciugato le lacrime con il sequel spirituale del team Pirañha (Risen), decido di preordinare Arcania: Gothic 4, fiducioso in un risollevamento della serie. Morale della favola? Gioco buttato. Motore grafico pesante, parte RPG semplificata a skill tree fatto male, trama scritta da scimmie urlatrici che vengono sfruttate per test di laboratorio per i rischi del fumo di sigaretta, dialoghi pessimi…
PlayStation – FINAL FANTASY
IL PRIMA
Nelle due generazioni passate (quella di PlayStation 1 e PlayStation 2), Sony con il suo sodalizio con SquareSoft ci ha saputo regalare pietre miliari, perle della storia dei videogiochi. Trame da sogno, gameplay assuefante su cui sono state spese ore di gioco non quantificabili, storie d’amore strappalacrime, tecnicamente sempre all’avanguardia, hype a mille a ogni annuncio.
IL DOPO
Dopo la fusione con Enix, la Square passa al lato oscuro del gaming snaturando la propria serie cardine con uno “spin-off” femminista di dubbia qualità (Final Fantasy X-2) , creando giochi belli (graficamente) ma senz’anima (trama) come Final fantasy (XIII-XIII-2 XIII-3 fino ad arrivare alla creazione di codici fiscali) non disdegnando di splittare trame su 412 console diverse (vedi Kingdom Hearts) tra prequel, sequel e li mortacciloroequel. Si passa anche al gaming online, con temerari esperimenti finiti male (Final Fantasy XI & XIV).
Ovviamente dei suddetti giochi se ne è già parlato da anni e la notizia può sembrare potenzialmente vecchia, ma se il gamer medio non si sveglia un po’ ci ritroveremo tra qualche tempo in un mercato povero di idee pieno di Reboot-Remake-Revivals. Io, personalmente, non voglio un modo videoludico fatto di more of the same, ma voglio nuove IP e continuare a sognare ancora! E voi?
–Jonathan Campione–