Se siete stanchi delle solite avventure grafiche che, per quanto belle e avvincenti, richiedono del tempo per portarle a termine e tanta, ma tanta pazienza per risolvere i vari enigmi, noi dell’Isola oggi vi consigliamo un nuovo mare in cui sguazzare, dove non aiuterete i vostri protagonisti a trovare oggetti sparsi nei numerosi posti che esplorerete, né vi scervellerete su come abbinare due oggetti nell’inventario per levarvi dai guai (come non ricordare un certo Monkey Island), bensì dove sarete voi a scegliere come dovrà andare avanti la storia! Diciamoci la verità, forse una limitazione delle tante avventure grafiche è che spesso ci ritroviamo a fare azioni strambe o poco logiche, che nella realtà magari non faremmo mai!
Chi diavolo riempirebbe la tazzina di un collezionista francese di assenzio per farlo ubriacare, farlo cadere su una teca di vetro e rubare un manufatto conservato in quest’ultima, che può portarci avanti nella nostra avventura (sto citando una situazione divertente e stravagante capitata in un’altra avventura grafica, Broken Sword 2)?
Il gioco di cui vi parleremo oggi, The Wolf Among Us, non è nulla di tutto questo, e se state per passare ad un altro articolo perché annoiati dalla solita solfa delle avventure grafiche vi fermo dicendo che non ha assolutamente nessuna delle situazioni citate qui sopra: non dovremmo “prendere in prestito” alcun manufatto antico, non faremo alcun viaggio in luoghi misteriosi e non dovremo andare a caccia di oggetti nei vari quadri e riempire l’inventario di roba che a primo impatto sembra totalmente inutile (perché diavolo Guybrush Threepwood tiene nelle sue tasche addirittura una caramella dura masticata?); qui saremo completamente immersi nel mistero di un film interattivo dove il proseguimento della storia dipenderà solo ed esclusivamente dalle nostre scelte, con grande attenzione ai dialoghi e alla sceneggiatura.
Il gioco è sviluppato dai ragazzi di Telltale Games (già casa sviluppatrice del gioco di grande successo dedicato a The Walking Dead e del nuovo gioco basato su Game of Thrones, di cui vi abbiamo parlato qui). Sostanzialmente The Wolf Among Us si presenta come un “film giocato” basato, come già detto più che sull’avventura e sull’esplorazione, sulle scelte che dovremo prendere di volta in volta e sulle loro conseguenze: in questo titolo non possiamo permetterci il lusso di non prestare attenzione ai dialoghi, l’azione è davvero secondaria e si risolve tutta in sporadici filmati interattivi in cui dovremo premere a tempo il giusto tasto.
Vestiremo i panni di Luca Wolf, protagonista delle avventure di Fables, serie di fumetti di Bill Willingham edita dalla Vertigo, dove diversi personaggi delle fiabe più famose sono stati costretti da un misterioso nemico, l’Avversario, a lasciare le Terre Natie, i regni di fiaba dove vivevano, per rintanarsi in esilio nella New York attuale, dove fondano la comunità di Favolandia. Molti di questi personaggi sono costretti a far uso di alcuni incantesimi chiamati Malie, che servono a donargli un’apparenza umana, così da non destare alcun sospetto tra i comuni newyorkesi. Conosciuto in America come Bigby Wolf, il nostro protagonista rappresenta il lupo cattivo (Big Bad Wolf) delle favole, ora in cerca di redenzione, e a Favolandia è lo sceriffo che si occupa di mantenere l’ordine e di garantire la tranquillità a questi cittadini così particolari; anche nel gioco ricopre lo stesso ruolo e si occuperà di aiutare Biancaneve a risolvere alcuni misteriosi omicidi che intrecceranno le storie di diversi personaggi. La vicenda narrata si svolge prima dei fatti del fumetto, quindi non è indispensabile averlo letto, ma è molto consigliato farlo, primo perché è un capolavoro che non dovreste farvi sfuggire e poi perché solo così potreste godervi davvero appieno questo ottimo gioco.
The Wolf Among Us è sicuramente un titolo dalle tinte più mature (per riflesso al fumetto che ha un target adulto) rispetto alle solite avventure grafiche che conosciamo, aspetto evidenziabile soprattutto dal tono dei dialoghi e da una grafica che ripropone in maniera magnifica lo stile e i colori dell’opera originale. Dopo un’introduzione dal grande stile, entriamo nel vivo della storia: tutto ruota attorno all’omicidio di una prostituta, Faith, che dà anche il nome al primo dei cinque episodi in cui è diviso il gioco. Favolandia cade nel panico: sono in pericolo le fiabe? Chi è stato ad assassinare la fiaba dal passato misterioso? Si entra così nel vivo delle indagini e Luca con il suo fiuto infallibile (da vero lupo) si mette subito sulle tracce del possibile assassino, aiutato dalla bella e intelligente Biancaneve.
Il primo capitolo è forse uno dei più belli, soprattutto per come procede la storia: siamo all’inizio del mistero e brancoliamo ancora nel buio, senza avere sospetti e non sapendo poi molto di quello che sta succedendo, ed è proprio in questa prima parte che ci confrontiamo con le prime scelte del gioco. Arriviamo a fare un vero e proprio gioco di ruolo dove non dobbiamo aumentare caratteristiche o cose simili, ma dobbiamo scegliere la linea comportamentale di Luca, che dovremo cercare di seguire, per forza di coerenza, per tutta la storia. Forse è vero, all’inizio ci chiederemo se le nostre scelte effettivamente serviranno a qualcosa ma questo lo scopriremo solo andando avanti fino alla fine.
Il secondo episodio, Smoke & Mirrors, sembra più breve degli altri ma in realtà è la narrazione a diventare incalzante: il mistero si infittisce, ma la nostra indagine comincia a delinearsi. Forse abbiamo qualche indizio, c’è turbamento, ansia, e anche un po’ di dispiacere che ci potrebbe portare ad avere reazioni improvvise come “ora basta non lo continuo più”. Ma in fondo in ognuno di noi c’è un piccolo detective pronto per la ricerca della verità e il nostro Bigby non abbandonerà mai le indagini (non posso dire altro, pena odiosissimi spoiler, che in un giallo sarebbero davvero un crimine!). A Crooked Mile è il nome del terzo capitolo: tutte le prove portano ad un nome. Cerchiamo il sospettato, ma quando siamo ad un passo da lui si apre una nuova porta: una fitta ramificazione fatta di intrighi, accordi segreti, affari, che ci portano alla confusione più totale. Non sappiamo cosa fare, il gioco si fa duro, entrano nuovi personaggi dall’aria non proprio buona, ma Bigby Wolf non demorde ed anche a costo della sua vita deve risolvere il caso e proteggere gli abitanti di Favolandia. C’è qualcuno che vuole fare fuori le fiabe? Se c’è, il lupo sceriffo deve scoprire chi è.
Si apre cosi il quarto capitolo, considerato un po’ sottotono rispetto agli altri episodi: In Sheep’s Clothing. Forse, effettivamente, può sembrare un po’ più noioso, in quanto ci sono poche ambientazioni che cambiano e i dialoghi a volte risultano troppo monotoni. Tutto sommato questo episodio può essere considerato però il ponte per arrivare al capitolo finale: Cry Wolf. È stato amato ma al tempo stesso condannato. Personalmente a me è piaciuto e l’ho trovato un ottimo capitolo di fine storia. Sicuramente il ritmo della narrazione sale e si comincia a correre verso il gran finale, con la soluzione del caso. Cercando di non fare spoiler, posso dire solo che cerca di dare un senso alle scelte che avevamo fatto durante tutti gli altri episodi e che spesso ci erano sembrate ininfluenti per una trama che andava da sé. In fondo ho trovato molto piacevole il doppio ruolo che questo gioco concede al videogiocatore: siamo protagonisti ma anche spettatori.
Siamo qui alla resa dei conti, e il livello di phatos (dopo il fiacco capitolo precedente) è alto: vogliamo sapere la verità. Andando avanti nella narrazione ci troviamo ad affrontare due scene di combattimento, adrenaliniche a livello epico, cosa di tutto rispetto essendo un gioco basato sui quick time event (ovvero filmati interattivi in cui occorre premere al momento giusto il pulsante che compare sullo schermo). Finalmente Luca Wolf può svelare la sua natura, in fondo lui è un predatore e vive per uccidere e siamo onesti, porta con se il peso del suo passato: tutti lo additano, lui è il lupo cattivo. Ma sceglieremo di vestire i panni della bestia che si farà giustizia da solo, rispettando la sua natura, o sceglieremo di umanizzarlo a tal punto da fargli seguire il suo ruolo da “buon tutore della legge”, mostrando il colpevole alla comunità di Favolandia e condannandolo dopo un giusto processo? Non vi dirò cosa ho scelto io, ma sappiate che mi piacciono i grossi lupi cattivi. Come si dice, “la quiete dopo la tempesta” e il capitolo si chiude quindi portandoci ad un finale non troppo pretenzioso. Un appropriata conclusione ha chiuso una coinvolgente storia che ha visto Bigby come la chiave alla soluzione dei problemi di Favolandia e con lui noi come co-protanisti di questa bella avventura.
“E vissero tutti felici e contenti” è un finale che mal si adatta alle fiabe di Fables, quindi non aspettiamoci un lieto fine. Rimarranno aleggianti come il fumo della sigaretta di Bigby diversi dubbi e punti oscuri, ma in fondo, camminando per le strade semibuie di New York insieme al nostro Lupo Cattivo, sentiamo sempre più la consapevolezza che non esiste un’unica scelta e che spesso il male, mascherato da bene, è proprio in mezzo a noi.
P.S. Per questa settimana The Wolf Among Us è uno dei “Regali di Natale” di Isola Illyon. Per vincerlo cliccate su questo link.
– Alessia Bellettini –
The Wolf Among Us: se le fiabe fossero noir…
Isola Illyon
- Stile grafico molto particolare, che ricalca fedelmente l'originale;
- Il personaggio principale è ben sviluppato e caratterizzato;
- Sceneggiatura davvero riuscita, con dialoghi realistici;
- Opening affascinante e piena di stile;
- Scene d'azione frenetiche ed emozionanti, ben integrate nella storia.
- Limitata libertà di azione;
- Colonna sonora sottotono, soprattutto nelle fasi di combattimento;
- Alcuni capitoli fiacchi rispetto agli altri;
- Le fasi investigative sono poco approfondite.