Salve Illyoners! Dall’ultimo “Playstation Experience” di qualche giorno fa è saltata fuori parecchia roba, sia nuova che già vista e bisogna dire che nel complesso – seppur con titoli di alto calibro e con contenuti di tutto rispetto – è stata una conferenza un po’ sotto le aspettative. Non per colpa dei contenuti, ma a causa di tutti quei rumor che avevano alzato l’hype e in modo smisurato. Tuttavia, ingenuo chi ci ha creduto, perché di certo una voce di corridoio non è una garanzia. A noi l’evento è parso piacevole e pieno di elementi da valutare e su cui discutere, e oggi lo faremo appunto con l’interessante lavoro della software house “Ready At Dawn” con il loro nuovo titolo: “The Order: 1886”.
Quando annunciato nel lontano gennaio 2014 tutti subito urlarono: “evviva, un gioco steampunk finalmente!” e ad oggi molti ancora son felici e gioiosi dell’ambientazione che il progetto tenta di sfruttare; non si può certo dire però che anche una buona fetta di videogiocatori sia rimasta delusa da alcune “stranezze”, notate soprattutto in questi ultimi giorni dopo l’uscita di nuovi video gameplay direttamente dalla conferenza. Cosa avrà fatto mai storcere il naso agli spettatori? Lo steampunk in generale potrà risollevarsi e possedere una punta di forza in questo titolo, o dovrà ancora attendere i giorni dell’ascesa?
Escludendo domande esistenziali troppo complesse possiamo dire che sicuramente non è piaciuto la struttura di gioco molto “sparatutto” che ha assunto durante le sue varie dimostrazioni. Eravamo tutti consapevoli che fosse un TPS, ovviamente, ma c’è chi ha affermato un’eccessiva predisposizione alla classica avventura “bang,bang, prendi copertura, bang,bang”. Insomma sembrerebbe un già visto. Inoltre la critica non ha molto gradito il fatto che in quasi tutti i frangenti dei video a disposizione, l’ambiente di gioco non sia totalmente spontaneo e genuino, ma è come se fosse costretto in corridoi restituendo l’impressione di giocare un titolo leggermente “pilotato”. Vedendolo avete avuto anche voi questa impressione? Ecco uno dei video più recenti, in caso non vi fosse chiaro o vi fosse sfuggito in questi giorni.
Poi c’è il polverone sollevato anche in ambito più prettamente “estetico” e grafico. Prima di tutto le cosiddette bande nere che hanno tanto compiaciuto alcuni quanto disgustato altri: l’effetto finale (voluto) è quello di una visione cinematografica dell’immagine, facendo sembrare proprio il tutto un film interattivo. Effetto innovativo o teso a qualche tipo di “risparmio”?
Ma non finisce qui, passiamo ai maledetti fotogrammi per secondo. Argomento di moda in ambito grafico e videoludico negli ultimi anni. Qual è il numero giusto? Il miglior numero di fps possibili senza intaccare altri aspetti? Secondo uno dei comunicati ufficiali di Ready at Dawn 30 fps sono più che sufficienti per un gioco con le aspettative di The Order: 1886. Apriti cielo! Quasi la maggior parte degli utenti ha tentato di boicottare più volte questa scelta in quanto, essendo fondamentalmente uno sparatutto, più fotogrammi si ha e meglio è. La software house si è giustificata affermando che 30 sono più che sufficienti in quanto garantiscono (ancora una volta) l’effetto cinematografico tanto desiderato dagli sviluppatori. Che questi ultimi abbiano peccato di egoismo pensando più alla propria opera che al piacere e alle esigenze dei giocatori?
Noi ci dissociamo da gran parte di questi dubbi e polveroni, sollevati in forum e community. Reputiamo il gioco un progetto di altissimo valore, non di certo valutabile in toto semplicemente da alcuni meri video o gameplay parziali. Eppure vi assicuriamo che su questi temi si stanno sollevando dubbi e commenti e che sono proprio i quesiti che vi abbiamo riportato le più grandi preoccupazioni, al momento, da parte dei giocatori.
È giusta tutta la polemica che si sta facendo su The Order? Legittimo preoccuparsi? In fondo stiamo parlando di un gioco a sfondo steampunk che ha promesso molto, e che molto dovrà mantenere. Non ci resta che aspettare il 20 febbraio 2015 per scoprirlo!
– Giulio Marciello –