Una cittadina italiana sul mare. Una normale scuola media, con ragazzi normali alle prese con i normali problemi dell’adolescenza. Una vita normale ed un ragazzo, Michele, alle prese con gli alti e bassi della vita.
È questo lo sfondo che Gabriele Salvatores ha scelto per la storia che vuole raccontare. Non è una storia di supereroi come quelle che siamo soliti vedere al cinema, quelle dove tutto sembra così lontano dalla realtà, in mondi così distaccati dal nostro essere collettivo, così immaginari e distanti da farci accettare l’esistenza di magia e superpoteri. La storia di Michele è quella di un ragazzo qualunque, un normale ragazzo triestino che si sveglia al mattino e deve andare a scuola, come tutti i suoi coetanei.
Michele è timido, riservato, sperimenta l’emozione del primo amore e il film si apre con una panoramica del suo mondo. Siamo proiettati all’interno della sua quotidianità e subito guidati per mano nella sua intimità, ad immedesimarci con lui. Tutti siamo stati ragazzi e tutti abbiamo provato, almeno una volta, il desiderio di diventare invisibili.
Ad esempio quando tua madre ti mette in imbarazzo davanti a tutti con il suo affetto, senza capire che forse sei troppo grande per le smancerie in pubblico. Oppure quando il bullo ti prende di mira e tu invece vorresti restartene in disparte e strisciare fuori dalla classe senza che nessuno ti guardi, o ancora quando la ragazza che ti piace ti guarda arrossire e tu vorresti parlarle ma non sai che dire.
L’adolescenza è un momento difficile perché è il periodo in cui si hanno i maggiori sconvolgimenti emotivi, quelli che poi formano il carattere di un ragazzo. Sei grande ma non troppo, sei ancora bambino eppure vorresti essere adulto. Ti rendi conto che qualcosa non è più come prima e questo ti fa paura, ma è anche così eccitante e non puoi fare a meno di correre contro il tuo tempo e andare più in fretta che puoi, verso te stesso, verso la tua crescita inarrestabile.
La trama
Come già accennato, Michele è un ragazzino come tanti, alle prese con la sua vita , tra scuola e famiglia. È timido, riservato, la vittima prediletta dei bulletti della classe, Brando ed Ivan, ed ha una cotta per Stella, la ragazza arrivata da poco, con cui non riesce a parlare.
A destabilizzare la calma e la normalità della vita quotidiana accade un fatto strano: Martino, il piccolo genietto della matematica, scompare nel nulla. Un video dice che Martino è andato via da solo per qualche giorno e di non cercarlo, ma non tutti sono d’accordo e alcuni pensano ad un possibile rapimento. Soprattutto Giovanna, mamma di Michele e poliziotta. Nel frattempo, per calmare le acque e tenere a bada le paure dei bambini, lo psicologo Basili fa il suo ingresso in scena, rassicurando tutti sul fatto che la situazione sia meno grave di quanto sembri, ma il suo ruolo nella storia sarà ben altro.
Una festa di Halloween cambierà per sempre la vita di Michele, tutto grazie ad un anonimo costume da supereroe cinese. Infatti, dopo l’ennesimo episodio di bullismo, succede qualcosa: Michele diventa invisibile agli occhi del mondo. Scompare. Ma questo dono non può e non deve essere usato soltanto per prendersi delle rivincite personali perché, come dice l’Uomo Ragno: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” e il Ragazzo Invisibile, lo scoprirà molto, ma molto presto.
Il film
Un film tutto italiano. Tanta voglia di fare per questo film coraggioso che ha voluto sfatare ogni mito e diventare qualcosa di davvero bello. C’è chi dice che in Italia il cinema e la cultura in generale sono morte e sepolte; c’è chi dice che siamo capaci di fare solo cinepanettoni. Salvatores risponde a tutte queste persone con una sfida. Il Ragazzo Invisibile è la dimostrazione che con tanto impegno, tanto talento, con la voglia di fare e con un budget non da capogiro, si possono fare cose di valore. Tra i millanta film della Marvel, gli stratosferici ed esagerati costi dei supereroi americani, i superpotentissimi effetti speciali di Hollywood, arriva Michele con il suo potere dell’invisibilità, un potere intimo, dell’anima, un potere che può essere straordinario anche con soli otto milioni di euro (sembra una cifra enorme, lo so, ma per il tipo di cinema di cui stiamo parlando è l’equivalente di una banconota da venti euro – sì, è comunque una banconota bella grande per gli standard del cinema italiano!). Il Ragazzo Invisibile è un atto di coraggio e dobbiamo riconoscerlo, non solo perché gli sceneggiatori Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sandro hanno saputo amalgamare perfettamente due generi di cinema difficili, come quello fantastico e quello impegnato, ma anche perché investe moltissimo sulla nostra terra e sulle sue forze, dimostrando che il potenziale c’è, esiste e va sfruttato. Musiche, costumi, cast ed effetti speciali, tutto è italiano. Grande spazio viene dato ai talenti emergenti, non solo per i ruoli principali. Vediamo un giovanissimo Ludovico Giarardello vestire i panni di Michele, e una brillante Noa Zatta nei panni di Stella; due ragazzi che per la prima volta si trovano davanti al grande schermo, affrontando quest’avventura con il superpotere della spontaneità, della freschezza dell’adolescenza e dell’inesperienza (in senso positivo naturalmente: per inesperienza si intende la mancanza di impostazioni e costruzioni che a volte si trovano negli attori navigati, quelli che ormai fanno solo il loro mestiere e magari hanno perso per strada la passione). Anche nelle musiche Salvatores ha voluto osare: infatti, grazie all’iniziativa “Una canzone per il ragazzo invisibile”, in collaborazione con Indigo Film, Rai Cinema e 01 Distribution e con il sostegno di Radio Deejay, ha dato la possibilità di proporre un inedito ispirato al tema a tutti i musicisti dai 18 ai 25 anni. Il progetto ha visto partecipare più di quattrocento brani, tra i quali i vincitori Wrong Skin, Halloween Party e In a little starving palce, divenute le colonne sonore del film.
Il fumetto e il romanzo
Questo film non si fa mancare proprio niente. Vuole essere completo e lo vuole essere in grande stile. Il Ragazzo Invisibile diventa infatti anche una graphic novel grazie a Panini Comics e Rai Cinema. Una sorta di spin off sul passato di Andreij, padre naturale di Michele, ma con questo basta, niente spoiler: noi vi consigliamo di passare prima al cinema e poi in fumetteria! Ma il completismo dell’opera di Salvatores non si ferma qui. Verrà pubblicato anche un romanzo, scritto dagli stessi sceneggiatori del film, in cui avremo modo di scoprire il mondo nascosto dietro i personaggi che abbiamo amato e seguito nella pellicola e che meritano un approfondimento più maturo e sentito su ognuna delle loro storie: un romanzo corale che si svolge in una città tranquilla, ma con al centro un supereroe.
Conclusione
Ridare valore al cinema italiano significa ripartire dalle storie; bisogna avere qualcosa da raccontare e bisogna saperlo fare. Michele non è solo un supereroe, Michele è un ragazzo della sua età e del suo tempo: temi profondi e difficili sono trattati con una sensibilità straordinaria e a tratti, perché no, anche commovente. Il bello di questo film è che la storia, seppure straordinaria nel suo genere, è assolutamente credibile. Verrebbe da pensare che possa succedere davvero a qualsiasi ragazzo, in qualsiasi parte del mondo e questo non è assolutamente un risultato facile da ottenere e neppure trascurabile. Sono questi i film che mi sento in dovere di suggerire, quelli che vanno visti non solo per il valore culturale e sociale, che c’è e va sottolineato, ma anche per il fatto che si fanno portatori dello stendardo di italianità e di capacità creativa reale di cui adesso più che mai il nostro Paese ha bisogno. Allora ben venga se avrà successo, ben venga se lo avrà anche all’estero e ben venga se ci sarà un sequel… quando??
-Ilaria Romito-
Il Ragazzo Invisibile, un supereroe tutto italiano
Isola Illyon
- Cast, musiche ed effetti speciali italiani;
- Spazio ai nuovi talenti;
- Tematiche sociali importanti;
- Credibilità;
- Valorizzazione del territorio;
- Caduta in alcuni clichè (i cattivi sono sempre Russi);
- In alcune scene c'è un po' troppa pubblicità occulta;