La settimana scorsa ci siamo riscaldati accanto al fuoco generato dal soffio di un drago. Oggi analizzeremo le differenze tra il drago e i suoi cugini. Prestate attenzione, perché sono sicuro che molti di voi non sanno nemmeno dell’esistenza di questi cugini lontani!
Draghi: una famiglia allargata
La storia dei draghi è ampia e variegata, così come la loro famiglia. Essendosi sparsi su tutto il pianeta hanno acquisito caratteristiche speciali. Simboli ovunque di maestosità (sia questa negativa, quindi simboli d’orrore e paura, o positiva, quindi onore e determinazione) hanno sempre mantenuto l’aria importante e l’aspetto di un vero Main Villain. Riprendiamo qui alcuni dei draghi già citati, approfondendoli, e scopriamone di nuovi.
Drago Orientale: vi sono varie tipologie di drago “orientale”. Il drago cinese è chiamato Lòng (o Loong, o Lung), ed è il tipo di drago che abbiamo già affrontato la settimana scorsa. Longilineo, piumato, con quattro artigli per zampa e con capacità magiche. Differente è il Drago Giapponese, il Ryü, sempre magico, piumato ma con tre artigli per zampa anziché quattro. Abbiamo poi i tre draghi coreani: lo Yong, il Gyo e L’Imoogi. I Draghi coreani rappresentano gli elementi: il primo rappresenta i cieli, il secondo le montagne. Il Terzo è invece patrono degli oceani con una storia un po’ strana alle spalle che parla di sacrificio e tatuaggi e una ragazza che si immola il giorno del suo diciassettesimo compleanno (aspetta, cosa?). Abbiamo il Drago delle Filippine, il Bakunawa, con il potere di causare le Eclissi di Sole e di Luna (in alcune leggende emerge dall’oceano per mangiare la Luna intera, perché ha fame). L’unico modo per spaventarlo e allontanarlo dal cibo era quello di scuotere pentole e cucchiai (strano, con me succede l’opposto). L’ultimo ma non ultimo è il Drago Vietnamita, anch’esso originario del mare/oceano; simbolo dell’anno, influenza ogni mese e i raccolti.
Drago Occidentale: anche qui abbiamo un sacco di varianti e variabili. Il primo è il drago catalano, chiamato Drac (maschile) o Vibria (femminile). Ha due zampe e ha un alito molto velenoso e acido (mangia pesante), che distrugge qualsiasi cosa riesca a toccare. Il Drago Francese è quello che a tutti noi viene subito in mente quando pensiamo a un drago, e ha dato anche vita ad un corpo militare (i dragoni, per l’appunto). Il drago sardo (scultone o ascultone) è più temibile degli altri draghi, perché ottiene la capacità di uccidere con lo sguardo (proprio come i basilischi, lontani cugini). In Italia e in Inghilterra predomina la Viverna, drago di cui abbiamo già parlato e simbolo del satanasso e del marpione. Il Drago Gallese è il Drago Rosso, come rappresentato in una profezia di Merlino. In questa profezia un Drago Rosso sconfigge un Drago Bianco (simbolo dei Sassoni con i quali i Gallesi erano in guerra). Vi sono poi tipologie di draghi variabili per ogni nazione europea, e con variabili anch’esse. Tanti, tanti draghi quindi, in Europa.
Un’altra tipologia di drago che è spuntata fuori dalle ricerche è la Coccatrice. Molti di voi probabilmente la conosceranno già ma, per istruire i babbani, la descrivo: un pollo alato. Rettifico: un brutto pollo alato. La coccatrice nasce da un uovo covato da un rospo e da un serpente, ed è imparentata con un altro main villain di molti film moderni: il basilisco. Se pensate di poter ridere infatti davanti alla pollosità di questo mostro vi sbagliate, perché può soffiarvi addosso polvere di pietra e farvi diventare sassi in men che non si dica! Brutta ma pericolosa!
Anche la salamandra fa parte della famiglia dei draghi. Questa lucertolona dalle quattro zampe e dalla forma simile al Geco è immune alle fiamme e possiede una saliva letale.Il loro corpo è abbastanza freddo da spegnere i fuochi (posate quindi la spada infuocata +4). C’è, però, da dire una cosa: il drop è decisamente succulento. La Salamandra produce difatti una sostanza viscosa simile all’amianto chiamata Lana di Salamandra, dalle capacità ignifughe! Qualcuno ha detto “Corazza di Protezione dal Fuoco“?
Parliamo poi del basilisco (ovvero l’anello che collega i serpenti ai draghi), mostro dalle alle otto zampe in grado, con lo sguardo, di pietrificare per poi divorare la vittima. Fortunatamente ama abitare cunicoli oscuri nelle grotte, quindi raramente ci troveremo faccia a faccia con lui. La versione più celebre è quella data da Harry Potter, nelle quali veste un corpo serpentiforme. Questa rappresentazione è incompleta, seppur giusta. Oltre al corpo longilineo avrebbe dovuto avere anche due zampe (o quattro, o sei). E’ giusta anche la sua capacità di uccidere col morso (cosa che si trasmette in tutto il corpo, dato che anche solo toccarlo può indurre ad una morte lenta e dolorosa).
Queste sono le famiglie del Drago. Ora che siete informati, sicuramente non vi sembrerà strano il fatto che sia un simbolo così autoritario e importante, sapendone le capacità e conoscendone le gesta e le parentele. Potrete inventare nuove tipologie di drago nei vostri giochi di ruolo, durante le vostre sessioni e quando narrate la storia ai vostri figli.
Ma lungi da voi la sicurezza di poterlo abbattere, nonostante siate informati! Esiste solo una cosa da fare quando vedete un drago in carne ed ossa:
Fuggire, sciocchi!
-Yari Montorsi-