Viaggiatori galattici e combattenti dell’universo, c’è una storia lunga ed articolata, che racconta di un universo in pericolo, minacciato da forze oscure che scompaginano le leggi del canonico sci-fi per regalarci una struttura narrativa fighissima con dei personazzi super-cazzuti. Oggi voglio parlarvi di “I figli di Tlaloc – A.R.C.A.” di Matteo Marchisio, un ebook uscito da pochissimo che mi ha subito conquistato. Qualche tempo fa recensimmo il prequel, ed il primo libro della saga “A.R.C.A. – Il risveglio di Pito” (che trovate a questo link), il quale non ci dispiacque e aspettavamo con curiosità il sequel che non ha deluso.
La storia
Dopo l’estenuante combattimento contro l’impero Mokter che ha minacciato il sistema Lex V e l’Intesa Siderale, la Decima Armata, composta dai fantastici piloti delle A.R.C.A. (Armature Robotizzate per il Combattimento Aggressivo) viene travolta e dispersa. Il comandante Frank “Boss” Bakosky, risvegliatosi dal coma profondo in cui era caduto, si ritrova con alcuni dei suoi compagni feriti, con protesti bioniche o ancora dormienti e sotto cura.
Intanto, un culto segreto e misterioso, i cui accoliti per anni hanno osservato l’Intesa Siderale, l’impero Mokter e le altre razze e pianeti del sistema, decide che è il momento di ottenere il potere tanto bramato in onore dell’immenso Tlaloc.
La squadra di Frank scopre questa misteriosa setta, che è divenuta un’organizzazione intergalattica e fornisce armi e combattenti infallibili ad altri imperi pronti ad assoggettarsi al proprio volere. I figli di Tlaloc, mossi dal carisma del Venerabile Tyrr, hanno fatto prigionieri alcuni piloti della Decima all’indomani della guerra con i Mokter e sopratutto il giovane Lucifer, dotato di un potere inimmaginabile che la setta utilizza per dar vita a vecchie profezie e poteri inimmaginabili.
In questo contesto i reduci della Decima, capitanati da quel figo di Frank Boss Bakosky, organizzano una spedizione di salvataggio, che si trasformerà poi in una fuga rocambolesca, piena di colpi di scena e combattimenti di ogni sorta, fino ad arrivare ad un epilogo tutto da scoprire. La potenza delle armi basterà a contrastare i poteri divini di Tlaloc? Quali saranno le capacità di Tyrr, e Lord Dakkar, signore del semidistrutto impero Mokter, avrà un ruolo in tutto ciò?
Lo stile
Come ho sottolineato anche nella recensione del precedente capitolo della saga, i libri di Matteo Marchisio hanno un tipo di narrazione e consequenzialità degli eventi che ricorda molto una sceneggiatura cinematografica. Le sequenze, i dialoghi, le cose che avvengono e nel modo in cui avvengono se trasposte in tv o al cinema si muoverebbero divinamente. Il libro comunica l’azione delle gesta più concitate, e alterna i pensieri dei personaggi al compimento delle azioni, tutto in una chiave di lettura molto action, piena di colpi di scena e di imprese al limite del tempo massimo.
La scrittura è scorrevole, piacevoli le metafore disseminate qua e là nelle fasi descrittive.
I personaggi
La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta, risultano studiati e scevri da strutture stereotipate di senso. Il carisma del Boss Frank Bakosky è indiscutibile, ma intorno a lui ogni altro pilota ha le sue caratteristiche, i suoi pensieri e la sua unicità, che emerge nei momenti più critici, in cui ognuno deve giocare le proprie carte al meglio per salvare la pelle al gruppo. I colpi di scena che riguardano protagonisti ed antagonisti sono importanti e modulano la struttura della narrazione facendo prendere ad essa dei percorsi inimmaginabili, creando suspence e sorprese, accompagnate da pensieri come “Ma che stronzo!” o cose di questo tipo.
Per tutti gli amanti della fantascienza o di avventure molto concitate che tengono il lettore sul filo del rasoio consiglio caldamente questa lettura. Potete trovare il libro a questo link che vi riporta ad Amazon. Buona lettura, e mi raccomando, salvate la galassia!
– Luca Scelza –
Recensione: I figli di Tlaloc – A.R.C.A.
Luca Scelza
Personaggi ben caratterizzati
Ambientazione affascinante
Capacità descrittiva