Vi ha affascinato la storia di “ARCA: Il risveglio di Pito“? Non perdetevi l’intervista ai due autori del libro!
Appassionati di Frank Basosky che non siete altro, oggi abbiamo come ospiti su Isola Illyon, Matteo Marchisio e Alvaro James Arata, gli scrittori emergenti che hanno dato vita alla storia e ai personaggi di questa opera, che se non conoscete ancora trovate recensita qui. Se siete cultori del sci-fi, amanti degli scontri spaziali, o incuriositi da qual è stato il percorso di due giovani autori mettetevi comodi e leggetela tutta.
Benvenuti ragazzi! Parliamo subito di “ARCA:Il risveglio di Pito”, quanto vi ha divertito inventare questa storia?
Tantissimo. Ma per non sembrare banali ci conviene precisare fin da subito una piccola questione. Questo libro è nato inaspettatamente. Dopo anni di chiacchierate di colpo, senza il minimo sforzo, ci siamo trovati con in mente una bella sfilza di scene con protagonisti i nostri ARCA. Precisato questo aspetto, la risposta iniziale riteniamo acquisisca qualche grammo in più di spessore. All’inizio era strano quanto esaltante rimanere folgorati in qualsiasi momento della giornata, giorno o notte che fosse con in mente ben stampato il frutto delle discussioni o anche solo di un momentaneo ordine di idee collegate alla storia a cui stavamo “lavorando”.

Alvaro J. Arata e Matteo Marchisio in un momento di intimità. Niente privacy su Isola Illyon.
Inizialmente però questi flash erano tenuti abbastanza segreti, ragion per cui discutendone solo tra di noi, non ponevamo alcun limite al contenuto, senza mai pensare che magari una certa sparatoria potesse sembrare eccessiva, tamarra o esagerata, o una parte noiosa e difficilmente godibile. Solo dopo aver rotto quel grande tabù che è far leggere la prima opera ad amici e fidanzate, abbiamo iniziato a credere che dalle nostre folgorazioni poteva essere nato qualcosa di particolare.
Come è stato scrivere un lavoro a quattro mani come il vostro? Come vi siete divisi il lavoro?
Tenendo fede a quanto detto prima, ci siamo ritrovati con una bella quantità di pagine da sistemare, correggere e trasformare in una storia compiuta. Tecnicamente Alvaro si è occupato maggiormente della creazione e catalogazione dei nomi propri dei personaggi, delle istituzioni e della creazione di una struttura politica che potesse servirci da base su cui poggiare le parti più propriamente legate alle azioni degli ARCA e dei loro piloti. Matteo invece ha approfondito le parti con contenuti d’azione e tecnici, ed estendendo i capitoli più densi di espedienti letterari e colpi di scena. Mentre le pagine si accumulavano abbiamo largamente utilizzato schemi, disegni e schizzi riportati su ogni superficie aderisse il colore dei nostri pennarelli e pastelli.
Quanto vi siete ispirati ai capostipiti del grande schermo e di anime del sci-fi robotizzato?
Beh, di cinematografico c’è molto. E i motivi sono essenzialmente due, uno inconscio e uno decisamente razionale. Il primo è legato al fatto che essendo cresciuti come consumatori (convinti e appassionati) di un certo tipo di prodotti cinematografici, letterari e videoludici la scelta o l’adeguamento a caratteri molto simili alle dinamiche hollywoodiane è stato praticamente involontario. Quindi non consideriamo assolutamente un fattore negativo riconoscere sparse citazioni o sfumature che rimandano al meglio delle produzioni fantascientifiche. In seconda battuta fin dall’inizio la storia è stata immaginata a carrellate di scene precise, ognuna con una preparazione, un climax e un finale possibilmente non ermetico. Così facendo siamo riusciti a creare blocchi narrativi in cui determinati passaggi sono facilmente riconoscibili e godibili da vari punti di vista, in modo che essendo spesso anche molto concitati o densi di dettagli, il lettore potesse averne piena comprensione senza dover in seguito imporgli parti più riassuntive o di ricapitolazione.

Trovatemi un posto nel film degli ARCA!
Il climax narrativo di questo libro può adattarsi ad un immaginario filmico? Sbaraglierete Battlestar Galactica con una serie sugli ARCA?
Abbiamo deciso di far concludere questa prima avventura con un climax sia perché ci piaceva molto, sia perché mentre scrivevamo e riordinavamo le varie intuizioni si è sviluppata naturalmente l’idea che gli ARCA potessero sopportare un destino più profondo di quello che abbiamo descritto nelle pagine del Risveglio di Pito. Sarebbe stupendo se riuscissimo ad avere il successo sufficiente a dar vita a una serie degna di questo nome, appoggiandoci anche a un reparto grafico maggiore (tavole tecniche, schizzi, fumetti), e un giorno poter competere con vacche sacre di questo genere come Battlestar Galactica. Il materiale che abbiamo ammassato nei tre anni dalla nascita del primo libro è enorme. Anche se l’opera di ricapitolazione e di filtraggio è a pieno regime, speriamo davvero che il desiderio, nostro come di amici e lettori, di vedere gli ARCA in una forma diversa dalla carta stampata possa realizzarsi in un futuro non troppo lontano.
Molte opere di esordienti seguono filoni fantasy o urban fantasy, è anche per questo che avete optato per un altro genere?
Per questa storia, essendoci balzata in mente dal nulla, l’adeguamento al genere fantascientifico è stato puramente casuale. La scelta di determinate ambientazioni con varie contaminazioni è stata dettata dai nostri gusti personali più che l’adeguarsi a uno stile particolarmente di moda o più facilmente vendibile. Nelle nostre pagine abbiamo disseminato molti dettagli presi a prestito da altre realtà storiche o universi immaginari molto distanti dal nostro. Nel Risveglio di Pito si possono trovare spade cerimoniali, pistole laser e fucili d’assalto simili a quelli moderni mescolati come se appartenessero naturalmente alla stessa epoca. Non avendo iniziato a scrivere per piacere a nessuno, se non al nostro senso di soddisfazione, non abbiamo mai posto limiti alla fantasia o agli espedienti letterari per chiudere o aprire una scena.

Il buon Valerio Evangelisti.
Come mai esistono così pochi libri con un ambientazione come la vostra nella produzione italiana?
Si è vero. Nel panorama italiano un’opera come questa sfugge a molte delle etichette di genere, scavalcando anche le opere di ambientazione simile sul piano dei contenuti. Diciamo che in generale la produzione letteraria italiana ha sempre avuto un cuore “realistico”, e sebbene ci siano stati esponenti sommi e stimabili del genere fantascientifico (uno per tutti V. Evangelisti), ambientazioni sci-fi come la nostra latitano. Probabilmente perché la letteratura fantastica la si è sempre creduta al peggio una perdita di tempo e al meglio un genere d’intrattenimento poco adatto alla trattazione di dinamiche sociali più complesse. Forse l’industria letteraria non crede che possano trasformarsi in fonti di guadagno massicce. Credo che solo in caso contrario generi e autori che trattano di argomenti diversi dalla narrativa tradizionale potranno emergere.
Quanto dovremo attendere per poter leggere il seguito di “ARCA Il risveglio di Pito”? Ci state lavorando? Anticipate qualcosa ai nostri amati lettori!
Siamo felici di questa domanda e conferma il feedback ricevuto fino ad ora. Altri lettori e amici aspettano il seguito, dimostrandoci che il nostro finale ha funzionato a dovere. Dunque: non possiamo fare stime precise su quando sarà disponibile la prossima avventura degli ARCA, sia perché in fase di revisione, sia perché stiamo lavorando ad alcune particolarità che dovrebbe contenere per cercare di rendere la lettura più coinvolgente. Come ammesso da qualche parte sopra, seguendo l’impeto delle illuminazioni, il materiale creato è estremamente alto. La rilettura solo agli inizi. Se potessimo contare per qualche settimana sulla capacità di catalogazione di un Ministero lexodiano, potremmo essere più precisi e soddisfare meglio i lettori. Ma così facendo non potremmo contare sull’appoggio dell’Impero Mokter, purtroppo, e le loro navi ci servono per una distribuzione capillare. Un trattato commerciale con la Corbita sarebbe il meglio, ma le nostre finanze non sono così elevate. Come vedete, stiamo esplorando ogni opzione per non scontentare nessuno.
Attenderemo insieme ai nostri lettori il seguito di “ARCA: il risveglio di Pito”, ed intanto mentre qui sull’isola combattiamo con fuciloni e spade che fuoriescono dalle nostre armature vi rimando al link di Amazon per acquistare questa opera siderale. Buona lettura, e in bocca al lupo ai nostri due autori!
-Luca Scelza-