Elen sila lumenn omentielvo avventurieri! Tempo di spolverare le belle storie di una volta, e quella di oggi è un piccolo gioiello del passato molto apprezzato all’epoca. Senz’altro un personaggio un poco inusuale e fuori dalle righe, accattivante per il suo giocoso carattere che lo porta a fare parecchie birbonate.
Dal titolo potreste pensare che sia il solito rampollo nobile e capriccioso ma da qui la prima smentita: è un uomo fatto e finito, eppure sempre un po’ maldisposto ai propri doveri. Nato dalla penna di Otto Soglow, ben presto questa storia entra a far parte dell’immaginario comune dell’epoca, conquistando lettori di ogni età. Mettetevi comodi e cominciamo subito!
Due parole sull’autore: le origini del Re. Otto Soglow nasce a Yorkville il 23 dicembre del 1900 e muore a New York il 3 aprile del 1975. Proverà diversi lavori nella sua vita prima di diventare un cartoonista, con scarso successo. Studia alla Art Students League of New York, dove conoscerà John Sloan, altro artista molto apprezzato. Per quanto riguarda i lavori del nostro amico, principalmente si dedicherà allo sviluppo di Little King sino alla sua morte, producendo oltre alle strips per il “The New Yorker“, anche dei brevi corti animati. Lo stile di disegno di questo autore è molto pulito e morbido, in cui la tridimensionalità delle figure è scarna ed essenziale soprattutto in assenza di colore e, nella maggior parte dei casi, di ombre decisamente marcate. Ogni singola inquadratura è rigidamente studiata costruendo un preciso rapporto di forme volutamente caricaturali ed esagerate che però caratterizzano ogni singolo personaggio, donandogli identità a primo sguardo. Parallelamente a questa produzione, Soglow lavora ad una striscia di simile spessore chiamata “The Ambassador” dal 1933 al 1934, sempre ambientata nel mondo di Little King. Riceverà nel corso della sua carriera due premi, il National Cartoonists Society’s Reuben Award nel 1966 e l’Elzie Segar Award nel 1972.
Little King: uno sguardo all’opera. Il nostro simpatico governante vede la luce nell’ormai lontano 1931 tra le pagine del The New Yorker. Ben presto, soprattutto a causa del grande apprezzamento da parte dei lettori, diventerà un appuntamento fisso su questo giornale fino al 1933. Dal ’33 al ’36 vengono inoltre realizzati ben tredici corti animati dove c’è da segnalare perfino un “ospite” importante alla corte del re: Betty Boop.
Non si può dire però che ci sia una trama di fondo: in fin dei conti è soltanto una strip umoristica e quello che fa è divertire, con un tempo comico semplice e caratteristico. Little King è un personaggio in cui ci si può facilmente identificare, è insofferente ai doveri, un’anima semplice e giocherellona, quasi ingenua e bonaria. Le situazioni a volte paradossali che si trova a vivere questo simpatico governante catturano per efficacia e divertono. I dialoghi sono quasi del tutto assenti e poco rilevanti e caratteristica curiosa per l’epoca è che non vengano racchiusi dal tipico balloon, ma siano scritti accanto al personaggio che parla, seguito da una breve linea.
Attualmente è stata fatta una raccolta dei lavori di Soglow da parte di Idea&Design Works Llc, un volumetto a copertina rigida discretamente reperibile in rete chiamato “Cartoon Monarch: Otto Soglow and The Little King“, ad un prezzo piuttosto accessibile.
Per questa puntata è davvero tutto. Vi voglio lasciare con uno dei corti realizzati per questo personaggio, resto sempre molto affascinato dal vecchio stile dell’animazione, la cura non solo dei movimenti ma anche delle musiche rende tutto magico e stupefacente. Buona fortuna, avventurieri!