Nostalgia di vecchi classici? Mano ai cestelli di pop corn e alla riserva di grappini del nonno, si torna alle belle storie di una volta, 100% spoilerfree.
Elen sila lumenn omentielvo avventurieri! Cosa c’è di meglio di un buon film per rilassarsi dagli stress della vita quotidiana? Spulciando tra la mia collezione ho deciso di ripescare questa piccola chicca del passato e parlarne un po’. Tratto dai libri di R. E. Howard, autore di Conan il barbaro, il nostro “Yado” riprende le atmosfere cupe e sanguinose dell’era hyboriana narrando della storia di una giovane guerriera di nome Red Sonja (da qui il nome originale del film). Un personaggio che la fanciulla incontrerà in seguito e che sarà poi di grande importanza nella trama doveva essere appunto Conan, ma temendo che ciò oscurasse le gesta della protagonista si ripiegò sul prode Yado (interpretato da Schwarzenegger, che nella pellicola è reso DECISAMENTE uguale al barbaro cimmerico, ma lasciamo perdere).
Altra cosa per cui ritengo interessante questo film è il fatto che ci sia una protagonista femminile. Nella cinematografia fantasy, le donne sono solite ricoprire ruoli non sempre di rilevante importanza. Spesso sono una fonte di guai o vengono accostate al protagonista per l’eventuale limone/sveltina messa nel film per ridestare l’attenzione dello spettatore addormentato. Stavolta no. Certo, il limone non ce lo risparmiano ma una volta tanto ha quasi senso nella trama. Fatto questo lungo preambolo smettiamola di tirar fuori i panettoni dal naso che non è Natale, immergiamoci nel vivo della questione.
Qualche spicciolo di trama: la storia in pochi cent.
Come detto prima, la storia parla della guerriera Red Sonja, interpretata da una giovane Brigitte Nielsen al primissimo esordio sul grande schermo (anche se il titolo della versione italiana è il nome del protagonista maschile, un grattacapo che non mi spiego). Tralasciando codeste quisquilie, la sorella della protagonista è una sacerdotessa che custodisce un potente talismano, il quale fu forgiato per dare origine al mondo ed è in grado di generare terribili cataclismi. Poco prima che venisse distrutto, per evitare di farlo cadere nelle mani sbagliate, la regina Gedren invade il tempio dove è custodito il talismano (giusto in tempo, insomma) e fa trucidare ogni sacerdotessa presente al rituale, appropriandosi dell’artefatto.
Ben conscia dei suoi poteri terribili e del fatto che questo potesse essere maneggiato esclusivamente da donne (da qui forse un rimando alla loro virtù procreatrice, una mia congettura a riguardo) la regina Gedren rappresenterà una minaccia, con quell’oggetto ancestrale tra le mani. Intanto la sorella morente di Sonja viene soccorsa da Yado, che riferisce alla nostra redhead quanto accaduto. Decisa a vendicare la morte della sorella e un passato fumoso detto alla bell’e meglio nei primi cinque minuti di pellicola, la giovane guerriera Sonja parte alla ricerca della sua acerrima nemica.
Il film nel dettaglio: costumi, coreografie e spadate sui reni.
Che dire del film? Siamo nel 1985 e grandi opere destinate a lasciare un segno preciso nella storia ce ne sono a bizzeffe. Forse non brillerà per effetti speciali ma un plauso particolare vorrei farlo ai costumi e alle coreografie dei combattimenti. È sempre un piacere in effetti vedere qualche testa rotolare via, mai come in un film di questo tipo. Vabbè che partono per aria verticalmente manco fossero tappi di champagne, però ho reimmaginato la scena con il valzer viennese di Strauss in sottofondo e tutto m’è parso improvvisamente bellissimo. Alcune scene di combattimento sono troppo lunghe ed estenuanti ma alla fine divertono e si denota uno studio coreografico accurato; le musiche del signor Ennio Morricone danno il giusto accento agli eventi, esaltandone la drammaticità.
Altre trasposizioni: fumetti, citazioni varie.
Come per Conan il barbaro, anche Red Sonja ha una sua serie a fumetti. Fa la sua prima apparizione nel 23° numero di Conan, disegnato da Roy Thomas e Barry Windsor-Smith nell’ormai lontano 1973. Il background originale del personaggio (che è stato mantenuto nel film ma reso in maniera non decisa, spiattellato lì giusto per dare due soldi di trama) è molto interessante: la giovane Sonja viveva in un villaggio assieme ai suoi genitori. Questo viene brutalmente assalito da un gruppo di briganti che fanno terra bruciata di ciò che trovano e violentano la fanciulla, lasciandola come unica superstite della razzia. In seguito a ciò Sonja chiede aiuto alle divinità e viene ascoltata dalla dea Scàthach, la quale dona una forza incredibile alla donna. Come unica condizione, Sonja suggella un voto: non giacerà con nessun uomo a meno che egli non sia capace di sconfiggerla in un combattimento leale. Altra chicca: questo personaggio fa una breve comparsata nella serie televisiva di Conan the Adventurer.

Secondo una classifica stilata dal Comics Buyer’s Guide, Red Sonja si posiziona prima nella lista delle 100 donne più sexy dei fumetti.
Considerazioni finali: ah beh, si beh.
Devo dirlo: dare più della sufficienza è molto generoso ma andare sotto al cinque mi sembra esagerato. Considerato l’elevato budget di partenza con quei soldi ci si poteva fare qualcosa di più accurato. Una cosa però mi ha fatto morir dal ridere e per questo consiglio di andarla a vedere.
In una scena l’amico Schwarzy arriva in una grande grotta semi sommersa dall’acqua, dove Sonja & Company stanno combattendo contro un misterioso mostro meccanico. Vista la situazione decide di intervenire. Succede questo: si sente il rumore di una spada che si sguaina ma Yado mima soltanto il gesto e si tuffa in acqua di pancia. Ho rivisto la scena come un cretino a loop.
Siamo giunti al termine di questo episodio. Barbari forzuti e gnocche in bikini fanno al caso vostro? Lasciate l’orecchio destro dei vostri nemici qui sotto con un commento! Buona fortuna, avventurieri!
Maestro: “Adesso devi solo imparare a non disprezzare gli uomini, non tutti sono cattivi”.
Sonja: “Dobbiamo giudicare secondo la nostra esperienza, maestro”.
Maestro : “Hai ragione, Sonja. Ma nel mondo non esistono solo le guerre…-“
–Michele Giuliani–