DISCLAIMER: l’articolo si rivolge sia ai cultori della saga, sia ai neofiti. A costoro bisogna però segnalare la presenza di INEVITABILI SPOILER, relativi alla trama principale, ad alcune quest secondarie e ad alcune romances, che sono indispensabili per contestualizzare quanto si andrà a dire. Navigatore avvisato, mezzo salvato!
I Nani
Come tutti i Nani che si rispettino, quelli dell’Universo di “Dragon Age” hanno sempre avuto una predilezione quasi maniacale per i luoghi chiusi e… possibilmente molto, molto al di sotto della superficie terrestre. Razza antica quanto quella elfica, questa popolazione ha disseminato centinaia di thaig per tutto il Thedas, collegando queste meravigliose città sotterranee attraverso le Vie Profonde, che consentivano di spostarsi senza dover raggiungere la superficie. Anche l‘Impero Nanico, tuttavia, dovette fare i conti con la minaccia costituita dalla Prole Oscura: anzi, trovandosi decisamente più esposto ai loro attacchi – data la contiguità degli habitat naturali -, ben presto cadde rovinosamente. Persa la capitale Kal Sharok, i Nani si videro costretti a sigillare le Vie Profonde per impedire il proliferare della Prole Oscura. Privi di un vero e proprio sistema religioso, i Nani venerano i propri Antenati e la Pietra, che tradizionalmente dà loro rifugio. La loro società è disciplinata secondo un rigida organizzazione di casta, ereditata in base al sesso dei figli (le figlie ereditano la casta della madre, i figli maschi quella del padre).
Ormai, come gli Elfi, in via di estinzione, i Nani hanno una predilezione per il combattimento e per la metallurgia (ne siete sorpresi?), oltre che per la birra. Se nei vostri pellegrinaggi doveste incontrarne uno, evitate di sfidarlo in una gara di bevute: con altissima probabilità sarete voi ad essere raccolti dal pavimento della locanda. I nani si caratterizzano anche per la lingua sciolta, tratto distintivo di Varric, compagno di avventure e narratore “coatto” nel secondo capitolo della saga, membro dell’Inquisizione nel prossimo videogioco in uscita a novembre.
Gli Umani
Beh, sul punto non c’è apparentemente granché da dire. Anche se vivono su un pianeta con due lune, gli Umani del Thedas non appaiono particolarmente diversi da quelli che ci capita di incontrare ogni giorno in fila alle poste o alla fermata dell’autobus, solo un tantino più “medievaleggianti” e… fantasy.
Soffermiamoci dunque su questo aspetto. Diversamente dagli Umani che conoscete, alcuni fortunati abitanti del Thedas sono in grado di manipolare la magia, usando il mana per attingere potere dall’Oblio (il Regno dei Sogni che i comuni mortali visitano nel sonno). Il che, agli occhi dei loro vicini “normodotati”, li rende invisi tanto quanto gli Elfi (che, ricorderete, vivono in condizioni che variano dalla vera e propria schiavitù alla più totale indigenza… o alternativamente in isolamento sulle montagne). Sia per il passato di dominazione sotto i Magister dell’Impero Tevinter, sia per la stretta vicinanza al mondo demoniaco, i maghi – ovunque, meno che nel Tevinter, la cui forma di governo è la magocrazia – sono guardati con sospetto e costretti a vivere reclusi nelle apposite torri, sotto la giurisdizione dei Templari.
Questi ultimi appartengono ad un Ordine militare al servizio della Chiesa, che domina sui maghi con un vero e proprio potere di vita e di morte. Immunizzati contro la magia grazie ad una costante ingestione di Lyrium, spesso fonte di dipendenza – e di altre conseguenze nefaste – per gli assuntori, i Templari hanno il dovere di sorvegliare i maghi e di impedire il diffondersi della corruzione spesso associata alla magia. Un momento particolarmente delicato è quello in cui il mago si sottopone alla prova detta “Tormento”, che lo espone ad una potenziale possessione demoniaca e alla conseguente trasformazione in Abominio.
Per evitare che questo tipo di piaga si diffonda ai comandanti dei Templari è riconosciuto il cosiddetto Diritto di Annullamento, di fatto la licenza di “pacificare” (un eufemismo per “mettere a morte”) tutti gli abitanti di una Torre del Circolo in cui si siano manifestati fenomeni di possessione demoniaca, che non possano altrimenti essere eliminati. Si tratta di una soluzione estrema, alla quale i Templari spesso ricorrono in modo indiscriminato, fonte per questo di costante attrito tra Chiesa e Circolo dei Maghi. I Templari hanno anche il compito di dare la caccia agli eretici, i maghi che cercano di sottrarsi al controllo del Circolo, e ai pericolosissimi Maleficar, stregoni votati all’uso di conoscenze proibite come la magia del sangue o l’invocazione dei demoni, che per questa ragione vivono sempre sull’orlo della possessione demoniaca.
La Prole Oscura
Se quel che si dice è vero, agli Umani – in particolare ad alcuni maghi del Tevinter… – si deve anche l’esistenza della temibile Prole Oscura, che da secoli e secoli infesta le Vie Profonde e, di quando in quando, emerge durante il ricorrente Flagello per minacciare la vita in superficie agli ordini di un Arcidemone (un antico drago senziente infettato dalla Corruzione). Pare infatti che alcuni incantatori abbiano tentato di mettere piede nella Città dell’Oblio, sede del Trono del Creatore, e che per questo peccato siano stati puniti, trasformati ed esiliati nelle viscere della Terra. Il contagio dato dalla Corruzione ha fatto sì che le loro forze si ingrossassero, fino alla formazione di una vera e propria orda. Il sangue della Prole Oscura è indispensabile nel rituale di iniziazione ai Custodi Grigi: la recluta lo beve e, se sopravvive, acquisisce poteri e abilità utili per affrontare la Prole Oscura.
I Demoni
Si tratta di entità spirituali che vivono nell’Oblio. Secondo gli insegnamenti della Chiesa, sono tra le prime creature generate dal Creatore. Incarnano i peggiori peccati e ricavano il proprio nutrimento dai più oscuri recessi dell’anima dei viventi: rabbia, fame, desiderio… Più complesse sono le emozioni, più il demone risulta intelligente, potente e pericoloso. I Demoni sono naturalmente attrati dai maghi, per il legame che unisce costoro al Regno dell’Oblio, e tendono a cercare di possederne uno, o prendendolo con la forza o ingannandolo con la stipulazione di un patto. In un caso come nell’altro, il risultato è un Abominio. I Demoni possono possedere anche cadaveri, dando origine ad esseri diversi a seconda della natura del possessore.
Tra i Demoni più interessanti incontrati nel corso dei primi due capitoli videoludici, merita sicuramente una menzione il Demone del Desiderio nel quale il party del Custode si imbatte all’interno della Torre del Circolo dei maghi, durante la missione “Il Circolo spezzato” in ‘Dragon Age: Origins’: il Demone in questione, bellissimo e pericoloso nelle sue forme femminili, possiede un Templare, alimentando il suo sogno represso di avere una casa, una moglie, dei figli. Al Custode la scelta: attaccare il Demone, spezzando l’incantesimo, ma uccidendo il Templare; oppure lasciarlo in pace, facendo sì che il Templare continui a vivere la sua non-vita, posseduto dall’illusione di un sogno realizzato. Un momento senz’altro memorabile, esemplificativo della durezza delle scelte morali imposte in ‘Dragon Age’.
Cari Isolani, la nostra rassegna degli abitanti del Ferelden finisce qui.
Quali sono le vostre razze preferite? Quale sceglierete in ‘Dragon Age: Inquisition’? Vi schiererete dalla parte dei maghi, della Chiesa o… contro entrambe le fazioni? Non esitate, fatecelo sapere nei commenti!
P.S.: Curiosità: come vi siete comportati con il Demone del Desiderio di cui abbiamo parlato? Lo avete lasciato vivere o avete liberato il Templare, a costo di ucciderlo?
– Stefano Marras –