Dopo un’attacco terroristico avvenuto a Buenos Aires, per mano di estremisti alieni insettiformi, la Federazione annuncia l’entrata in guerra.
È il 1997 e tra l’invenzione di Google, la riconferma di Bill Clinton alla Casa Bianca e il ritorno di Hong Kong alla Cina, al cinema appare uno dei capolavori cult della fantascienza: Starship Troopers Fanteria dello spazio.
Tratto dal romanzo di fantascienza Fanteria dello spazio di Robert A. Heinlein, Starship Troopers è probabilmente uno dei capolavori della fantascienza, letteraria e cinematografica. La trama è abbastanza semplice: Il pianeta Terra è governato da una Federazione, che nel film appare molto militarizzata e per diventarne cittadini effettivi bisogna adempiere al servizio militare. Johnny Rico, un giovane studente Argentino, viene convinto ad arruolarsi nella fanteria, con grande rammarico dei genitori che lo volevano avvocato o forse assunto nell’azienda di famiglia. Mentre sta’ svolgendo l’addestramento, un asteroide inviato dagli alieni, novelli terroristi, distrugge Buenos Aires e ovviamente la famiglia del povero Rico che, incazzato come una biscia, decide di continuare la carriera militare e diventare una macchina da guerra. La Federazione dichiara l’inizio delle ostilità contro gli insettoidi (per la gioia di Rico o forse per il petrolio) e invia le truppe all’assalto dei pianeti abitati dagli insetti. Molto bella è l’evoluzione della propaganda durante tutto il film. Ogni tanto infatti appaiono dei notiziari e delle pubblicità propagandistiche, che si evolvono durante tutto l’arco del film, mostrandoci l’andamento della guerra, campagne di arruolamento, punizione di disertori e le varie scoperte tecnologiche e psichiche dei gruppi di ricerca. In questi filmati appare un amico di vecchia data di Rico interpretato da un giovanissimo Neil Patrick Harris, meglio noto come Barney Stinson che, arruolatosi nel ramo ricerche, fa carriera nella gerarchia militare, grazie anche ai suoi poteri psichici.
Le prime battaglie combattute dagli umani contro gli insettoidi saranno a dir poco catastrofiche, evidenziando non solo un’impreparazione tecnologica, ma anche una mancata conoscenza del nemico. Forti di essere la “razza” dominante gli umani pensano di avere a che fare con esseri primitivi, un classico errore grossolano che porta appunto a perdere sempre più battaglia e terreno. Gli insettoidi si riveleranno più ostici ed evoluti del previsto, adotteranno tattiche volte al sacrificio per difendere il loro alveare e impareranno a tendere trappole mortali alla povera Fanteria dello spazio.
Il film è divertente e a dir poco esilarante, pieno comunque di spunti di riflessione molto seri. Non sono in grado di giudicare il comparto tecnico, perchè non è il mio campo, ma insomma per essere il 1997, gli effetti speciali sono buoni e la computergrafica, se di computergrafica si tratta è gradevole. All’inizio può sembrare lento, soprattutto quando viene mostrata le parte di addestramento col previdibilissimo sergente stronzo.
La pellicola, come ho già accennato, se vista attentamente, può indurre a profonde riflessioni socio-politiche. La Federazione per quanto dispotica e militarizzata, mostra un sistema inquietante: si può essere cittadini solo se si è arruolati nell’esercito. Lo status di cittadino permette non solo di avere il diritto di voto, ma anche di poter procreare. Non indifferente è il ruolo della donna, paritario a quello dell’uomo. Infatti durante il film sarà impossibile non notare svariate donne, impiegate sia nelle operazioni di fanteria, ma anche con gradi militari rilevanti.
Starship Troopers è uno dei miei film preferiti, magari non un capolavoro meritevole di svariati Oscar ma comunque guardabile, la presenza di una critica di fondo al mondo contemporaneo (credete davvero che un asteroide possa aver colpito la Terra per volontà degli insettoidi?)ne aumenta soltanto la bellezza.
Cari lettori di Illyon voi lo avete visto questo filmone? Vi fanno schifo gli insettoni? Ma soprattutto vorreste anche voi essere membri della Fanteria dello spazio? Scriveteci le vostre opinioni!
–Mattia Sala–