Si parla sempre di confronto e differenze. Ma quali sono le principali caratteristiche di queste due tipologie di GdR così vicini e pure così distanti?
C’è da fare una piccola premessa: chi vi parla, è un assiduo giocatore di entrambe le tipologie di gioco, quindi cercherò di essere il più imparziale possibile nel sottolineare quali sono i benefici e le carenze di tutte e due le tipologie di gioco, senza saltare a conclusioni scontate ed a patetismi vari che popolano la rete.
La componente sociale e di aggregazione
Siamo tutti d’accordo sul fatto che il GdR è, da un certo punto di vista, anche un modo di evadere la realtà e di allontanarsi dai pensieri che ci attanagliano ogni giorno: i 30 chili di carne bovina che dobbiamo dare in pasto al nostro drago in soffitta, dover disinfestare per soli venti euro la cantina di quella vecchia della vicina da goblin ed abomini peggiori ed altre tedianti questioni del genere; Una delle componenti che rende fondamentalmente diverso il gioco di ruolo cartaceo rispetto a quello online, che sia by chat o by forum fa poca differenza, è sicuramente la componente di interazione sociale fra i giocatori. Ora, per quanto sia vero che viviamo in un’epoca in cui i social network regnano (e magnano) senza apparenti rivali, è davvero la stessa cosa? Io non credo. Per quanto si possano sviluppare rapporti fra i giocatori grazie alle magie internautiche (molti di voi come me rimpiangono i tempi felici di MSN, soppiantato da Skype che, a conti fatti, gira più lento di Adobe Photoshop!), credo che nulla possa soppiantare l’incontrarsi in qualche posto (sui luoghi improbabili sul dove giocare, clicca qui!) e le chiacchiere, nonché l’atmosfera che si può creare giocando tutti intorno allo stesso tavolo. Certo, il supporto digitale offre possibilità di automatizzazione (ad esempio, quella del lancio dei dadi o dell’uso di talenti/abilità/caratteristiche) da non sottovalutare, ma credo sia difficile che uno schermo e una tastiera possano dare al giocatore le stesse emozioni e la stessa sensazione piacevoli che può darti una sana litigata per chi si busca gli oggetti a fine Quest! Certo, c’è un notevole risparmio in succhi di frutta,alcoolici e merendine da parte dell’ospite, ma questo è un punto secondario: riempire cinque bottiglie d’acqua sotto al rubinetto e far gonfiare la pancia ai giocatori, tenendo sotto chiave dispense e frigoriferi, può rivelarsi una risorsa importante!
Le possibilità di Metagame
Non è una questione di paranoia o roba simile, ma tutti i giocatori avranno avuto esperienze del genere. Giocando nella stessa stanza, si verificano puntualmente situazioni del tipo “Ma come cazzo fai a saperlo? Tu non c’eri quando hanno ammazzato l’ambasciatore!” o “ Ma quel pugnale non era nel forziere della fortezza di Morighrjafh, quando tu eri ancora prigioniero? Come cazzo fai ad averlo?” ed altre mille varianti di scene analoghe. Questo, però, è un problema evitabile in sede cartacea: basta cavarsela con una serie di bigliettini e roba del genere, e se la presenza di chiacchieroni non è poi tanto cospicua il gioco è fatto. Adesso, provate a contenere questo fenomeno in internet: siete dei folli se pensate di poter riuscire ad arginare il metagame in un contesto in cui le vie di comunicazione sono infinite, un po’ come quelle del signore, per capirci. Cosa comporta questo a livello di gioco? Chiaramente grandissimi problemi a livello di trama e non solo; un sacco di veggenti, che magari sono anche abituali del fenomeno che i giocatori conoscono con il nome di “parcheggio in chat”, giusto per farsi un po’ dei cazzi tuoi. Per quanto si possa essere spesso (quasi sempre, aggiungerei) in buona fede, è praticamente impossibile che questo non influenzi anche solo inconsciamente il modo di giocare di tutti i player coinvolti, il che rende ancora più difficile evitare problemi del genere e destabilizza fortemente la serenità di chi gioca, e questo è male! (cit.).
Lo stadio definitivo del Powerplayer
Se non bastano i manuali viventi che riescono, già ad inizio campagna, a creare personaggi capaci di mesmerizzarti con la sola forza dello sguardo, le frontiere di internet aprono a nuove prospettive. Non basteranno pizza e birra al master per salire di livello, questo sì, ma sempre in riferimento alla componente sociale, le amicizie con i master, i gestori e cose del genere, possono decisamente influire sulla costruzione e la crescita del personaggio, senza considerare favori di scambi di oggetti magici, ovviamente insindacabili, che non passerebbero di certo inosservati in una sessione da tavolo. Certo i Power Player (sempre più diffusi grazie anche all’ apporto della manualistica recente che tende ad assimilare molto i GdR ai videogiochi ed all’ esperienza pratica/funzionale) non sono stati mai né tanto meno saranno facili da estinguere, ma le possibilità di evitare questo fenomeno in rete crollano drasticamente, diventando praticamente quasi pari a zero. Quindi, pazienti master e giocatori che giocano per divertirsi e magari riescono anche a raggiungere quello stadio avanzatissimo di coerenza che ti permette di godere della morte del tuo personaggio se giustificata, l’ambiente dei GdR online non è decisamente quello che fa per voi!
In definitiva, un vero e proprio confronto fra due realtà che come detto sono così vicine e distanti allo stesso tempo, non è praticamente fattibile: sono due mondi che forse, in comune, hanno soltanto la denominazione di “Gioco di Ruolo”, visto che alla scarsa giocabilità che spesso si incontra in questo tipo di gioco si contrappone la possibilità di giocare spesso che invece, per via di impegni e di difficoltà nel costruire una compagnia di gioco “stabile” live, è più difficile da realizzarsi e gestire. Il mio consiglio, a riguardo, è vivere e giocare queste due tipi di realtà come se non ci fosse nessuna attinenza fra l’una e l’altra, adottando un “codice di gioco” diverso per entrambe le situazioni; per quanto spesso possa sembrare facile o venire naturale, vi garantisco per esperienza personale, che non sempre è una cosa così scontata.
– Antonio Sansone –