Se non ne avete a bastanza del nostro viaggio intorno al mondo, questa è l’occasione giusta per una nuova avventura alla ricerca dei luoghi più magici di sempre!
Ben ritrovati miei cari viaggiatori! Avete fatto buon riposo? Spero di sì, perché il tempo per oziare è ormai finito: preparate le vostre cose, vi recluto ancora una volta per accompagnarmi in un’altra escursione per il globo alla ricerca di ciò che più si addice a noi fantasy-nauti: posti magici, esoterici e intrisi di mistero!
Visto che la scorsa settimana vi ho lasciato nelle terre italiane, non vedo perché non ripartire proprio da dove avevamo lasciato. Questa volta i luoghi di cui andremo a raccontare saranno ancor più suggestivi, dove il confine tra bene e male a volte verrà a confondersi e credere a quanto verrà scritto sarà arduo a chi non avrà fede! Ma basta blaterare, il primo luogo italico ci aspetta: ammainiamo le vele e si parte!
-Villa Manzoni
Ci troviamo nelle zone romane, più precisamente dove si incontrano la via Cassia moderna e quella Antica. Oltre ad essere luogo pieno di fascino e storia (già il nome che porta vi può far pensare a quanti personaggi di alto calibro vi siano passati – sebbene il famoso Alessandro Manzoni non l’abbia neanche mai vista). Costruita intorno agli anni ’20 sulle rovine di una ben più antica dimora, in cui vi abitò l’imperatore Lucio Vero , da parte dell’architetto Armando Brasini, fu subito sede di stranezze e di fenomeni inspiegabili. Apparizioni, urla in stanze buie, cigolii e rumori ambigui hanno conferito alla Villa l’incredibile soprannome di “Porta dell’Inferno“.
Secondo gli esperti di esoterismo e magia queste porte sono nient’altro che i punti nevralgici in cui il regno dei vivi e dei morti si mescolano, permettendone il passaggio da una parte all’altra. Un bel guaio insomma. Come se non bastasse a dar credibilità a queste credenze è il fatto che l’antica dimora di Lucio Vero sia stata costruita su un ancor più antico cimitero etrusco-romano (ma di questo non si ha la certezza) e che i morti, infastiditi dagli affronti subiti (e ci credo, sempre scocciati da inquilini diversi!), abbiano deciso di camminare tra noi. Unico fatto certo di cui possiamo preoccuparci senza mettere in dubbio la sua veridicità è che un giorno, ad una trave del soffitto, vi fu trovato impiccato un monaco del monastero lì vicino, molto probabilmente morto suicida. Cosa aveva visto? Quali le sue colpe a spingerlo a un tale gesto? Le ambiguità non finiscono qui: nella villa vi è una serra molto ampia dove vi è un ingresso per dei cunicoli sotterranei. Cunicoli infiniti e labirintici che, a detta dei pochi i quali abbiano avuto la forza e il coraggio di avventurarsi e poi tornare, portano in un pozzo molto profondo in cui resti scheletrici – umani e non – son ammassati in abbondanza. La casa, a causa dei suoi continui abbandoni e cambi di proprietà non è riuscita a salvarsi da vandali e teppisti che hanno incrementato l’aspetto di “dimora della paura“. Tra questi incivili però, si nascondevano uomini più oscuri, con intenzioni diverse e più cruente: i seguaci di Satana. Si dice infatti che molto spesso la villa fu adibita per sedute spiritiche e per messe nere, in cui non sono mancati dei sacrifici (umani o meno non è dato stabilirlo).
C’è più fantasia che verità in queste storie lo sappiamo tutti, ma non c’è da negare che il fascino di cosi tante leggende tutte fuse in un solo luogo, ci lascino da pensare e da fantasticare. Che sia veramente la Porta dell’Inferno, la villa dei nipoti di Manzoni? Non lo sapremo mai. Ora non è più possibile esplorarla visto che è diventata l’ambasciata del Kazakistan e che molto del mistero si è dissolto.
Se questa storia vi ha forse un po’ impressionato forse è tempo di cambiare aria e di approdare dal’altra parte del mondo, in una foresta però, non meno temibile.
-Hei Zhy Gou
La foresta maledetta della Cina, la foresta più impervia e più misteriosa del pianeta. Tanto impervia che è davvero difficile trovare notizie su di essa: tutti coloro che vi ci sono addentrati non vi hanno mai fatto ritorno e la fitta nebbia immobile che mai si dirada non ha mai aiutato né l’esplorazione né il soccorso dei dispersi. Il suo nome dovrebbe significare “La Gola del Bambù Nero” ma gli abitanti dei luoghi vicini la chiamano “Terrificante valle della morte“.
È conosciuta come il triangolo delle bermuda della Cina, e questo nome gli è stato conferito dopo che il numero di veicoli che vi ci sono scomparsi (di cui molti sono aerei) ha superato la sessantina. Per di più nessuno di essi è mai stato ritrovato, neppure una traccia. Le leggende narrano che si tratti della dimora del grande uccello, e alcuni testimoni “oculari” dicono di aver visto questa creatura e che abbia le fattezze di un drago, ma con due teste. Si sa che nella mitologia asiatica il drago è un’emblema davvero importante e non deve sembrare strano che costoro vi abbiano visto tale creature durante le apparizioni. A tal proposito le domande spontanee che molti si sono fatti sono state le seguenti: è stato un semplice scherzo della mente? Gli abitanti hanno visto solo ciò che volevano vedere? Si tratta magari di una vera specie di volatile a noi ancora sconosciuta, e che ha indotto i testimoni a ricondurla ad un drago? O è mera fantasia? Non lo sapremo mai, l’unica cosa certa è che da quel posto, una volta entrati, non vi sarà via di fuga.
I più “concreti” pensano che in realtà la foresta sia un covo di banditi e trafficanti di droga, che uccidano e rubino all’occasione tutto ciò che gli capita a tiro, nascondendo tutto tra la nebbia e i Bambù, alimentando le leggende che tanto fanno comodo ai loro capricci. Non ci è dato sapere di più purtroppo e il mistero rimarrà – forse – per sempre irrisolto.
Ma di posti singolari sulla Terra ve ne sono davvero tanti, e farne un elenco sarebbe davvero impossibile. Tuttavia esiste un modo per catalogarne molti di loro in una sola volta. I più importanti e i più attivi a livello energetico (si parla di un energia psichica, non prettamente fisica) sono tutti collegati da quelle che vengono dette le “linee temporanee” o “di prateria”.
– Ley Lines
Le Ley lines, conosciute anche con il nome di Vene Del Drago, sono delle linee appunto, che sembrano congiungere tutti i nodi più energetici della Terra. Sono sparse per tutto il globo e ne attraversano la superficie in lungo e in largo creando una sorta di reticolo energetico sul nostro pianeta. I punti più importanti che passano per queste linee sono il Glastobury Tor, di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, Stonehenge, i molti Cerchi nel Grano sparsi per il globo, le linee di Nazca, il triangolo delle Bermuda e molti altri.
Le teorie a tal proposito sono le più disparate e le più bizzarre ma non è un mistero che alcuni collegamenti rimangano tra i più affascinanti e i più studiati come quelli che collegano L’Aquila a Castel Del Monte, a Giza e a Gerusalemme. I fatti più insoliti sono poi i numeri che stranamente si ripetono nelle coordinate di tali nodi energetici. Quasi tutti infatti, facendo quelle strane somme tra latitudine e longitudine, riconducono al numero 74, un numero importantissimo per astronomi e fissati perché rappresenta la quinta parte di un millesimo di grado della circonferenza equatoriale terrestre. Tuttavia non staremo qui a giocare con le calcolatrici, no di certo ma è giusto ricordare che questa regola del 74 fa eccezione per l’Aquila, che in realtà riporta il 99. E non è forse una curiosissima coincidenza che la suddetta possegga proprio 99 castelli, 99 piazze, 99 fontane e che siano 99 i rintocchi della campana del Duomo? Mistero.
Non è un segreto però che queste linee, molte volte, abbiano subito vari mutamenti in ciò che rappresentino veramente. Quello più in voga è sicuramente il significato magico e fantastico che gli viene affibbiato: una sorta di maglia magica per il globo dove nei nodi principali è ancora possibile attingere da questa “misteriosa” forza. Ecco perché a Stonehenge e in altre zone vediamo spesso uomini che si identificano come maghi o sacerdoti della magia. Essi stessi si definiscono come catalizzatori di questo potere e nulla più. Quindi non è sempre giusto etichettarli come dei pazzi, anche se alcuni forse lo meriterebbero.
Anche in Italia passa una bella Vena del Drago, e siamo davvero fortunati perché è ,forse, quella con il nome più fico. Sebbene sia conosciuta con il nome di “Lines di Sant’Michele” il nome che davvero ci interessa è Linea Del Drago. Del resto, se si conosce un po’ di iconografia cristiana e delle figure sacre, si sa che San Michele era spesso allegato alla figura del Drago (inteso come Satana sconfitto). La Linea Del Drago è incredibilmente accurata è ricongiunge mediante una linea retta perfetta i punti in cui il culto dell’Arcangelo è molto forte: partendo da Saint Michael’s Mount in Cornovaglia, attraversa la Francia passando per “Moint Saint Michel” e unisce la Sacra di San Michele nella val di Susa, per poi proseguire fino a Gerusalemme. Semplicemente un caso che tutti questi luoghi di culto si trovino proprio sulla stessa via? E non stiamo di certo parlando di zone vicine, che possa far sembrare che sia stato fatto di proposito!
Ed è con questo dato incredibile e cosi scioccante che vi lascio meditare, sperando vi siate divertiti ancora una volta nel nostro viaggio. Forse in futuro un’altra avventura ci sarà, ma fin ad allora riposate le menti e tenetevi pronti!
Alla prossima!
– Giulio Marciello –