Dove saranno mai i luoghi più esoterici del mondo? Alcuni sono in bella vista, altri celati tra le nebbie: partiamo e scopriamoli insieme!
Dopo tutte le nostre notizie sconvolgenti, i nostri report, e le nostre avversioni contro il mondo dei farabutti umani, possiamo concederci un dolce momento di pausa permettendo alla nostra mente di vagare. “Fantasy-nauti” noi siamo d’ora in poi: saliamo tutti insieme sul nostro vascello e partiamo alla scoperta dei luoghi più magici ed esoterici che la nostra Terra ha da offrirci! In giro ce ne sono veramente tanti, quindi sarà giusto precisare che oggi elencheremo solo alcuni degli infiniti siti tanto arcani quanto affascinanti.
Molti di voi ne conosceranno già qualcuno, mentre altri vi lasceranno a bocca aperta (o almeno spero!): che siate esperti condottieri del fantastico, o semplici barcaioli della domenica, non vi dovete preoccupare: la nostra Isola vi farà da guida e da faro!
Ma ora basta con le chiacchiere e le metafore e partiamo subito con l’analizzare il primo luogo (ed è primo perché semplicemente è il primo che mi è venuto in mente):
– Glastonbury Tor
Ne avete mai sentito parlare? Immagino proprio di sì! Se siete anche solo lontanamente degli appassionati di mitologia e di misteri allora la collina più impregnata di leggende che la storia abbia mai visto di certo non vi sarà passata sotto il naso senza che ve ne accorgeste. Ma per coloro i quali avessero un piccolo deficit della memoria in questo momento, ecco cosa c’è da sapere: La Collina (“Tor” in celtico) di Glastonbury si erge poco lontano dalla cittadina omonima, nel Somerset, in Inghilterra. Essa fin dai tempi preistorici e del Neolitico presenta segni evidenti di colonizzazione, quindi questo già ci fa immaginare di che posto antico stiamo parlando. Nell’arco dei tempi, il Tor ha cambiato molte volte la propria funzione: da solida postazione per edificare un forte risalente al V secolo, alla ben più nota base geografica dell‘Abbazia di Glastonbury, il più antico monastero cristiano inglese (ad oggi però è in rovina). Ma se le mura hanno ceduto alla crudeltà degli anni, i miti e le leggende invece ne hanno tratto forza e vigore, diventando sempre più misteriosi. Si ritiene infatti che di lì sia passato Giuseppe d’Arimatea in persona per nascondere il famosissimo Santo Graal. La leggenda vuole che sia arrivato per mare (salute! Che bel viaggio!) e che, una volta approdato, il suo bastone si sia trasformato nel curioso “Biancospino di Glastonbury“. Questa pianta in effetti è alquanto interessante perché cresce solo ed esclusivamente nei dintorni della Collina, fiorendo due volte l’anno: a Natale e in primavera, presumibilmente ricordando la Pasqua. Ad oggi la pianta mistica originale non esiste più, ma è stata sostituita con un’altra specie ibrida di Biancospino, che mantiene tuttavia le medesime caratteristiche.
Per chi invece ha voglia di credenze un po’ più bretoni, Glastonbury è il vero paradiso: tra le rovine dell’Abbazia furono trovate due tombe, molto insolite per la loro disposizione geografica, evidenziando che non erano di origine cristiana. La leggenda vuole che fossero le mitiche tombe di Ginevra e del suo inseparabile Re Artù! A questo proposito è curioso come i bretoni chiamassero, nella loro lingua, il sito del Tor: “Ynys Yr Afalon”, l’Isola di Avalon. Molti, infatti, ritengono che proprio sotto le pendici della Collina si nasconda l’ingresso per la magica Avalon, altri invece reputano proprio la collina stessa il luogo appena citato, visto che in passato era circondata dall’acqua, come un’isola.
In definitiva, di magia e leggenda in questo posto ce n’è tanta davvero. Farci una visita prima di morire non sarebbe male, non trovate?
In Inghilterra di posti così ce ne sono veramente tanti, e molti di voi staranno sicuramente pensando all’ormai super sfruttato sito di Stonehenge. Sebbene sia il punto focale, forse, di tutta la nostra ricerca – potendo parlare per settimane intere su miti e leggende che lo circondano – noi non lo tratteremo approfonditamente proprio per lasciar spazio ai luoghi un po’ meno conosciuti. Ma per non lasciarvi l’amaro in bocca vi parlerò di un altro sito di cerchi neolitici… ed è proprio qui in Italia.
– Stonehenge Italiano
Non vi aspettate uno Stonehenge singolare e maestoso come quello britannico, ma quello ritrovato nella nostra terra, e più precisamente nel Lazio a confine con Molise e Campania, non manca di certo di fascino e mistero. Solo grazie alle immagini satellitari è stato possibile notarlo e rendersi conto che in quella zona vi fossero sette cerchi concentrici composti di pietre di media grandezza.
La scoperta è avvenuta nel 2012, ma ancora oggi si cerca di capire quale fosse il suo scopo primario: c’è chi pensa a un luogo di culto sannita, chi a strani osservatori stellari e chi – più folle – a una sorta di segnale per le creature delle stelle. La cosa che incuriosisce di più è che esso possa esser ben visibile solo dallo spazio (quindi nell’antichità, chi mai avrebbe potuto notarlo?) o comunque da grandi altezze, un po’ come le linee di Nazca insomma. Il mistero continuerà fin a quando gli archeologi non sapranno dirci di più.
Rimanendo in tema italico, c’è un ultimo posto che voglio portare alla vostra attenzione. Questa volta non sarà un luogo in rovina, né tanto meno una strana costruzione di megaliti: sarà un castello, uno dei più belli d’Italia.
– Castel del Monte
Chi non sapesse di quale castello sto parlando, dovrebbe mettersi la mano sulla coscienza e aprire il portafoglio, visto si che trova raffigurato dietro ogni monetina da 1 centesimo di Euro! Fu costruito da Federico II di Svevia in Puglia, vicino al comune di Andria, e più o meno risale al XIII secolo. Finita questa microscopica lezione di storia andiamo subito ad affrontare il tema del “mistero” e del fantastico che arieggia intorno a questo monumentale palazzo. Innanzitutto non è saggio chiamarlo castello perché non presenta elementi tipici dell’architettura militare, né tanto meno si trova in un posizione vantaggiosa.
Poi c’è questo misterioso numero 8 che si ripete quasi ovunque nell’architettura dell’edificio: la pianta è ottagonale, le torri sono otto e sono a loro volta ottagonali, le stanze del primo piano sono otto e il cortile interno è ancora una volta un ottagono. Un fortissimo richiamo simbolico al quale Federico II, molto dotto e sapiente, era di certo affezionato. Le leggende più interessanti narrano che all’interno del cortile vi fosse una insolita vasca nella quale fu conservato il Sacro Graal (aridaje!) per un breve periodo di tempo. Un’altra teoria, sempre legata a questa famosa piscina (di cui però non esiste nessuna traccia, quindi è in dubbio la sua stessa esistenza), è che in realtà servisse all’imperatore stesso per fare degli “insoliti bagni” durante le notte a cielo stellato e cercare, insieme ai suoi fedeli sapienti e scienziati, il segreto dell’immortalità.
È una teoria affascinante ma che forse ci allontana troppo dalla realtà storica. Non si può tuttavia nascondere che legata a quest’ultima teoria vi è anche un famoso libro, considerato come il più misterioso del mondo: il Codice Voynich. È un manoscritto composto da un linguaggio sconosciuto e tutt’oggi ancora indecifrabile, che riporta nozioni (lo si è capito dalle illustrazioni) di botanica, astrologia e farmacologia. Tuttavia i disegni al suo interno non corrispondono a nessun tipo di pianta fin ad ora catalogata, né tanto meno le raffigurazioni astronomiche sono chiare. Nel recente 2013, però, è stata tentata una traduzione che ci riporta a Castel del Monte e al suo Imperatore: la presunta traduzione sembra voglia appunto avvalorare la tesi dei bagni immortali di Federico II e di come il “castello” sia una sorta di tempio astronomico per il ricongiungimento con le stelle.
Un vero casino, non c’è che dire. Ma non bisogna dimenticare che Castel del Monte, prima di luogo fantastico, è anche un luogo storico che non va snaturato con tutte queste fantasie, sebbene sia molto affascinante. Quindi andatelo a visitare ma con prudenza: con un occhio siate attenti alla parte storica, e con l’altro date uno sguardo più esoterico al tutto. E che forse la verità non stia nel mezzo (non intendo il vostro naso!)?
Con questo è tutto ciurmaglia, buttiamo l’ancora e ci rivediamo al prossimo viaggio: destinazione ignoto!
– Giulio Marciello –