Ian McKellen, 74 anni e non sentirli. Ma sarà ancora così? E per quanto tempo ancora?
Per quei pochi di voi che non lo conoscono, Ian McKellen è il famoso attore britannico che ha interpretato l’ancor più famoso Gandalf nella trilogia di Jackson ispirata a “Il Signore degli Anelli”. Alla veneranda età di 74 anni, il caro vecchio Ian ci dà ancora dentro! Rappresenta molto bene una categoria di attori ormai avanti con gli anni che, tutto sommato, non sembrano sentire troppo il peso dell’età. Basta pensare a Michael Gambon (73 anni), meglio conosciuto come Albus Silente.
Ma torniamo al nostro Ian, per spendere qualche parola in merito alla sua carriera che tanto abbraccia il nostro tema preferito. Inizia la sua carriera come attore teatrale nel 1961, riscuotendo nel corso degli anni un successo enorme, arrivando a fondare l’Actors’ Company. I riconoscimenti e le gratifiche fioccano come neve a Grande Inverno e, tuttora, continua a lavorare nell’ambito del teatro, soprattutto shakespeariano.
Comincia a lavorare più tardi nel mondo del cinema, prima in film più scadenti e poco conosciuti, con qualche piccola perla recitativa qui e là, fino ad arrivare al grande successo di “Demoni e Dei” di Bill Condon, che gli vale una nomination agli Oscar. Da lì in poi, la sua presenza al cinema diventa più costante e importante, soprattutto per quanto riguarda il nostro tema principale, il fantasy.
Nel 2001 viene reclutato da Peter Jackson per la sua trilogia e lì ottiene il suo più grande successo: chi non ha amato la sua interpretazione di Galdalf? Viene perfino nominato di nuovo agli Oscar come attore non protagonista ne “La Compagnia dell’Anello”. La parte inizialmente era stata offerta a (pensate un po’) George Clooney, ma il divo amato dalle donne non se la sentiva di passare un anno e mezzo della sua esistenza in Nuova Zelanda. Col senno di poi, penso sia stato meglio così. Ian si tiene vicino al mondo del fantasy e della fantascienza: lo vediamo alle prese con i due X-Men di Singer e con il terzo di Ratner nel ruolo di Magneto, fa da voce narrante in “Stardust” di Matthew Vaughn e più recentemente si ritrova ancora alle prese con lo stregone grigio nella trilogia de “Lo Hobbit”, stavolta con il doppiaggio del grande Gigi Proietti.
Ma un dubbio sorge spontaneo: per quanto sia tuttora in ottima salute, Ian ha già firmato per tutti e tre i film della suddetta trilogia e per i futuri sequel degli X-Men. Per quanto il suo valore artistico sia indubbiamente alto, conviene “usare” attori così vecchi per progetti a lungo termine? Gli acciacchi della vecchiaia arrivano sempre, e a quel punto che si fa? Per quanto ci riguarda, speriamo che il nostro McKellen si tenga giovane ancora per un po’.
– Giovanni Vietri –