Dopo aver recensito il suo racconto, facciamo quattro chiacchiere assieme a Manuela Lucchesi, autrice de La Porta dei Mondi.
Abbiamo parlato del racconto di Manuela Lucchesi, intitolato La saga delle Terre del Tempo – La Porta dei Mondi e lo abbiamo recensito giusto qualche giorno fa con questo articolo: è giunta l’ora di approfondire la nostra conoscenza con l’autrice e cercare di mettere maggiormente in luce i diversi aspetti del suo racconto che, sicuramente, ci riserverà numerose altre sorprese.
Buongiorno, Manuela, e ben approdata sulla assolata Isola Illyon, dove si è circondati da un immenso, bellissimo mare di fantasy: iniziamo dunque con qualche domanda per poter approfondire le tematiche del tuo racconto!
Come è nata l’idea di mescolare il fantasy classico con un’ambientazione di stampo celtico, attingendo alle leggende più classiche come Morgana, Merlino, Excalibur?
Inizio con un doveroso saluto all’Isola e ai suoi abitanti. L’idea di mischiare fantasy e miti celtici, ha preso forma durante varie chiacchierate tra gli appartenenti al gruppo di gioco. Non è stata una cosa del genere: “Ok, facciamo così”, piuttosto un: “Mettiamo qualche elfo” – “A me piacerebbe l’idea di qualche dea celtica” – “E Merlino come ce lo vedete?” etc. Io ho preso tutte le idee e le ho mischiate.
La storia che hai narrato nel racconto “La Porta dei Mondi” è stata anche vissuta come sessione di gioco effettiva oppure, al di là dell’iniziale idea, è stato tutto romanzato partendo da un canovaccio iniziale?
Non proprio. È stata iniziata, siamo arrivati al secondo turno, poi, purtroppo, un membro del gruppo ha avuto dei problemi e ci siamo bloccati. In seguito, ho avuto problemi io e tutto il progetto è finito, come si dice, alle ortiche.
I personaggi che hai creato, soprattutto Morgana, Serida e Drerim, sono stati ispirati da quelli dei giocatori o sono completamente inventati da te?
Ovviamente sì. Morgana era il mio personaggio (anche il mio nome di game). Per Serida mi sono ispirata ad una delle altre ragazze del gruppo, appassionata di magia. Stessa cosa per Drerim, che segue il modo di giocare di uno di noi. I nomi, a parte quello di Morgana, non erano però questi. Serida in gruppo si chiamava Lyala, mentre Drerim, si chiamava Orion.
Nel prosieguo della storia, verranno approfonditi i temi di stampo celtico e i riferimenti al ciclo di Avalon? Puoi anticiparci quale personaggio “storico” avrà spazio?
Delfino curioso! Beh, ci saranno dei riferimenti a Merlino, non a tutto il ciclo (a me piace tantissimo, ma è un tema abusato), le dee ci saranno ancora, sempre presenti e influiranno molto sullo svolgimento della storia. Compariranno altre creature ma lo scoprirete prossimamente.
Sempre a proposito dei personaggi, ma questa volta inventati nel racconto, assisteremo ad una maggiore crescita di qualcuno dei protagonisti, come Serida o la stessa Morgana?
Morgana sì, ovviamente, in quanto protagonista e legata alla causa della distruzione delle Terre del Tempo. Serida si legherà al popolo elfico e diverrà un personaggio importante fra gli “orecchi a punta”. Morgo sarà un personaggio che acquisterà molta visibilità, sarà una sorpresa.
Come vedi il rapporto tra il gioco di ruolo ed i romanzi? Pensi che sia più adeguato che un gioco di ruolo anche online possa ispirare dei romanzi o che dei romanzi, ove ottengano visibilità, possano dar vita a giochi di ruolo (di solito su licenza)?
Penso che dove la fantasia è padrona, tutto possa esser possibile e adeguato. Una bella sessione di gioco, può essere ispiratrice di un racconto o di un romanzo, così come, un bel romanzo o meglio ancora, una saga, possono dare l’input per un GdR. O forse il contrario?
Quali giochi hanno costituito per te ispirazione, al di là del classico D&D? Conosci Lex Arcana o Druid?
Al di là di D&D, non ho mai ruolato con altri giochi. Ho giocato su città virtuali (possiamo definirli GDR online), come sicuramente hai visto dall’introduzione della Porta dei Mondi. E, ovviamente, play by mail e play by forum, ispirati sia a D&D che a Vampire.
Ritieni che il fantasy possa avere ancora altro da dire, al di là di determinati stereotipi quali elfi, tiranni, incantatori, guerre? E, in particolare, credi che potrebbe essere una nuova frontiera del genere dedicarsi agli aspetti più quotidiani di vita dei personaggi, abbandonando o riducendo fortemente i grandi obbiettivi come rovesciare monarchi o oppressori e dedicando più spazio al quotidiano vivere dei personaggi?
Il fantasy ha senz’altro molto altro da dire, per questo, credo, si debbano aggiungere altri aspetti ed è quello che ho cercato di fare io, anzi, che sto cercando di fare. Devo trovare le giuste dosi e mischiare il tutto, cercando di far uscire dal forno una bella torta. Credo anche che, stereotipando troppo i personaggi, si rischi di cadere nel déjà vu. Penso che alcuni personaggi dovrebbero crescere durante la storia, non tutti possono essere perfetti, forti, intelligenti e saggi sin dall’inizio. Ovviamente questa è solo la mia opinione.
Ringraziamo Manuela per il tempo concessoci e le auguriamo un “in bocca al lupo”!
– Leo d’Amato-