Quando si parla di Gran Bretagna, generalmente, le prime cose alle quali ci capita di pensare sono la pioggia, la Regina d’Inghilterra ed i cavalieri medievali. Questo perché l’Inghilterra ha, più di tanti altri Paesi, una storia dove questi cavalieri hanno avuto ruoli di un certo rilievo (così come la Francia e la Germania). Com’è naturale che sia, in molti hanno studiato la storia del Regno Unito, e in altrettanti hanno scritto saggi, romanzi e racconti su ciò che accadde in quell’uggiosa isola in mezzo all’oceano. Uno di questi è Bernard Cornwell, che con i suoi libri “Le Storie dei re sassoni” (pubblicati anche in Italia a partire dal 2006, con la casa editrice Longanesi) è riuscito ad assicurarsi una serie tutta sua sulla BBC. Di cosa parla questo show, e perché dovreste seguirlo? Continuate a leggere e, per Sleipnir, lo capirete!
DISCLAIMER: La trama sotto citata è un piccolo spoiler per chi guarderà la serie e per chi leggerà i libri. Se non volete proprio nessuna anticipazione, saltate il primo paragrafo!
PIOGGIA, SANGUE E VICHINGHI
Nono secolo dopo Cristo, Inghilterra. Un sassone combatte avidamente per la sua vita, l’ascia in una mano e lo scudo nell’altra. A fronteggiarlo un’orda di danesi o, come li chiamano loro, vichinghi. Lo scherniscono e lui non resiste oltre, e attacca. Muore pochi istanti dopo, spezzato dalla forte dinastia di Ragnarr. Così passa a miglior vita Uhtred, figlio di Uhtred di Babbanburg, capo Sassone. Quest’ultimo nomina il figlio minore Osbert suo successore, e raccoglie un esercito imponente per schiacciare i vichinghi, che secondo le sue fonti sono ormai dimezzati e feriti. Pare che si siano ritirati a Eoferwich e, indeboliti, attendono solo di essere fatti fuori. La vittoria sembra certa, e i sassoni sono spavaldi: grosso errore. I danesi-vichinghi li stanno aspettando, ed è letteralmente un massacro. I Figli di Ragnarr non hanno pietà e uccidono tutti, escluso Osbert, che viene preso come ostaggio dal Signore della Guerra Ragnarr, il quale vede in lui le potenzialità di un vero guerriero danese. Questo è solo l’inizio della storia di “The Last Kingdom”.
Ora, dopo l’entrata ad effetto nella trama, vi chiederete perché questa serie dovrebbe meritare la vostra attenzione. Chi non avesse letto i libri di Cornwell (che sono molto, molto godibili) e non avesse visto “Vikings” (altra serie tv davvero ben realizzata, come vi conferma anche la nostra Elena), sappia che basterebbero le tre parole già citate sopra: la serie avrà pioggia (siamo in Inghilterra, d’altronde), sangue e vichinghi in abbondanza, roba da far sbavare chiunque. Oltre a questi punti positivi, va detto che i libri sono storicamente accurati, e narrano vicende realmente accadute: tutte le battaglie, i personaggi… ogni cosa è stata studiata nei minimi dettagli per essere più precisa possibile. Un libro e una serie, insomma, intorno ai quali girano anni e anni di studio. I luoghi scelti, ovviamente, vanno dall’alta Scozia e alle Highlands, fino alla Svezia e alla Danimarca, passando da Inghilterra, Irlanda e Galles.
La cosa, però, che più mi emoziona è la presenza, all’interno della serie, dei figli di Ragnarr. Se in “Vikings” avevano un ruolo che guadagnava importanza man mano che il personaggio principale (Ragnarr, per l’appunto) proseguiva nella sua storia, probabilmente in questa serie saranno proprio loro Hàldan, Ivarr e Ubbe, assieme al protagonista del racconto (Osbert), coloro intorno ai quali ruoteranno tutte le vicende principali. E, considerando che la serie di libri ha avuto un enorme successo e che il produttore è nient’altro che la Carnival Films (che si è già occupata di Downton Abbey, altra serie di successo), le cose sembrano farsi davvero succulente. Insomma, se stavate aspettando trepidanti la quarta stagione di “Vikings”, la BBC vi ha dato un’ottima alternativa.
La data della messa in onda di “The Last Kingdom”, almeno in America e Inghilterra, è il 10 ottobre 2015, e sarà visibile su BBC America (per i primi) e BBC Two (per i secondi). Non si sa ancora quanto durerà la serie, ma è probabile, nel caso riscuotesse successo, che la porteranno avanti (anche considerando che il materiale di sicuro non manca). Per quanto riguarda il cast, la Carnival Films ha reclutato molti attori sconosciuti che, a caldo, promettono bene. Alexander Dreymon interpreterà il ruolo di Osbert, mentre David Dawson interpreterà Alfred il Grande, ultimo grande Re di Sassonia. Altri nomi sono Rutger Hauer (già conosciuto per la serie “Floris”, nel lontano 1969), Matthew Macfadyen, Jason Flemyng (Malachi di “Solomon Kane”) e Alec Newman. Le musiche dovrebbero essere all’altezza dell’atmosfera di questo show, e alcuni rumors (accuratamente ricercati su siti psudo-drago-complottisti) affermano che ci sarà anche lo zampino di Von Ziegler – quello che ascoltate durante i combattimenti di D&D o Pathfinder, per intenderci.
Ora giungiamo alle grosse domande che tutti i lettori si pongono quando vedono il proprio racconto preferito trasformarsi in una serie TV (o, ancora peggio, in un film… vero, “Lo Hobbit”?). La serie ricalcherà tutti i punti dei libri, oppure tralascerà parti più o meno importanti? Il cast sarà all’altezza del progetto (alquanto ambizioso) di ricreare l’Inghilterra del conflitto e del predominio del più potente, senza farsi influenzare da profitti e successo? L’autore dei libri seguirà la serie o rimarrà in disparte a pensare a modi creativi con i quali massacrare i personaggi? Riusciremo a vedere i figli di Ragnarr interpretati da altri personaggi?
Lasciamo a voi la risposta a questi (numerosi) interrogativi. Intanto rispolveriamo i libri di storia per andare a cercare più informazioni su questa serie!
– Yari Montorsi –