Dopo aver recensito ultimamente La Maledizione di Ondine, primo titolo della saga de I Guardiani dei Portali, oggi ne incontriamo la scrittrice: Valentina Barbieri!
-Ciao Valentina, benvenuta su Isola Illyon! Partiamo da te: qual è il tuo rapporto con il fantasy, e quali delle sue numerose sfumature prediligi di più?
Adoro il genere del fantastico e ogni sua sfumatura; devo ammettere che a seconda dei momenti prediligo di più un sottogenere ad un altro: qualche tempo fa leggevo molti high/epic fantasy, ora non mi dispiacciono affatto gli urban con qualche sfumatura sci-fi.
In realtà all’inizio doveva essere autoconclusivo, ma avendo scritto il libro dal solo punto di vista di Ondine, una guardiana dalla visione scientifica del paranormale, ho deciso di dar voce anche ad altri personaggi e a correnti di pensiero nei libri successivi.
-Hai delle fonti d’ispirazione letterarie in particolare?
Diciamo che adoro G. R. R. Martin, P. K. Dick e Lovecraft. Sicuramente i loro romanzi mi hanno influenzata molto.
-A proposito di ispirazioni, domanda cattivella: a volte la Maledizione di Ondine mi ha ricordato molto le classiche situazioni viste nella serie Supernatural, con l’entità malvagia da sconfiggere, le indagini sul caso da fare.. .segui la serie? E ancora: il castello finale, vero crogiolo di spiriti malvagi, e possibile portale interdimensionale, è una citazione al finale del primo Ghostbusters? Sei tu un dio? (cit.)
In realtà devo ammettere che non ho mai visto la serie (avevo iniziato alcune puntate ma poi non l’ho seguita). La mia ispirazione è più italiana: Il tredicesimo apostolo è una fiction interessante. Per quanto riguarda il castello di Hasdeu, invece, me ne aveva parlato un mio amico che era andato in visita in quel misterioso luogo e l’ho trovato perfetto per il finale.
-Quanto c’è di Valentina in Ondine, e quanto di Ondine in Valentina?
Pochissimo! In realtà il personaggio è ispirato alla mia migliore amica Francesca, sia dal punto di vista caratteriale che fisico. La parte che però mi sta più a cuore è la vicenda di Virginia e Walter, ispirata alla vita della mia bisnonna, una grandissima donna per i suoi tempi. A differenza del personaggio del libro, la mia Virginia tenne con sé mia nonna, che fu additata per tutta la vita come bastarda. Più di mezzo secolo fa nelle campagne italiane, per una figlia illegittima era quasi impossibile sposarsi, poiché “macchiata” dal peccato di lussuria della madre. Mio nonno era un giovane seminarista quando la incontrò e si innamorò di lei.
-Alle spalle della storia narrata c’è una grande ricerca scientifica! Sei appassionata di esoterismo, segui da tempo alcuni dei misteri accennati? Ne ritroveremo altri, col proseguo della storia?
Credo che la documentazione sia fondamentale per qualsiasi autore, anche di genere fantasy. Ho cercato alcuni fenomeni paranormali poco conosciuti e ho cercato di dare una spiegazione scientifica; anche per i seguiti ci saranno altri fenomeni molto interessanti e misteriosi, ma tenterò di approfondirli con una visione diversa, ovvero religiosa nel secondo e filosofica nel terzo.
-Già che ci siamo, come continuerà la serie? Hai altri progetti in via di sviluppo, paralleli alla saga de I Guardiani dei Portali?
Nel secondo libro vedremo il mondo dei morti attraverso gli occhi di Inez, una discendente dei nativi indiani Pueblo. Spero di riuscire a rendere il sincretismo religioso che c’è nella loro cultura, una fusione del cristianesimo europeo e la loro antica religione sciamanica. Il titolo provvisorio è “Il Dono degli Spiriti Guida”. Nel terzo e ultimo libro, invece, la protagonista sarà Lucianne, una guardiana un poco diversa da tutti gli altri. In questo libro darò molta importanza ai poteri extra sensoriali. Per quanto riguarda gli altri progetti spero di terminare il seguito di una duologia distopica che ho nel cassetto da un po’.
-Lascia un pensiero ai lettori dell’Isola, che magari vogliono “passare dall’altra parte” e creare una storia personale, proprio come hai fatto tu, ma che non trovano il coraggio decisivo a buttarsi.
Leggete, leggete e leggete. I personaggi delle vostre storie cresceranno insieme a voi, fino a quando non sentirete la necessità di dare loro più importanza, mettendoli su carta. E non abbiate paura del giudizio altrui, restate sempre curiosi e aperti alle novità e alle critiche! Le idee migliori mi sono venute sempre dopo che qualcuno mi aveva fatto notare i punti deboli delle mie storie.
Ringraziamo Valentina per essere stata con noi, augurandole un grandissimo “mucha mierda!” per la sua carriera di scrittrice e sperando che magari, un giorno, ripassi a trovarci. Nel frattempo, isolani, vi invitiamo a passare per la sua pagina facebook per ulteriori info.
Buona lettura a tutti!
–Mario Venezia–
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