Da sperduti castelli in Transilvania ad astronavi supertecnologiche, la sua crociata non terminerà mai: ecco a voi Van Helsing!
Vlad l’Impalatore, altrimenti detto “il conte Dracula”. Uno dei personaggi più celebri e spaventosi dell’era moderna, probabilmente uno dei precursori della fortunatissima serie di opere letterarie e film dedicati ai succhiasangue. La storia comincia con il celebre romanzo di Bram Stoker, al tempo rivoluzionario ma basato su eventi storici molto macabri ma anche molto interessanti. Ma di Dracula, in tutte le salse, siamo tutti un po’ stufi ormai, considerando anche l’enorme storpiatura perpetrata ai danni del mondo vampiresco, che ci ha portato a vedere con rammarico dei maledetti vampiri luccicanti ed effeminati.
Concentriamoci allora su un altro personaggio, la perfetta nemesi di Dracula: Van Helsing. Nella versione originale del romanzo, Abraham Van Helsing ci viene presentato come un vecchio professore apparentemente innocuo, ma, in realtà, grande esperto di arti occulte e mesmerismo. Durante la sua crociata contro il vampirismo, la contrapposizione si farà sempre più forte: il buon professore, infatti, per combattere la violenza e la forza bruta del conte ricorrerà invece ad astuzia, conoscenza e magheggi vari. Bullo contro nerd, insomma.
Un personaggio enigmatico, con un passato misterioso e un palpabile alone occulto intorno a lui. Nelle diverse versioni cinematografiche dedicate al signor Vlad, probabilmente quella di Francis Ford Coppola del 1992 rispecchia più efficacemente e fedelmente questo personaggio. Interessante è anche “Dracula – Morto e Contento” di Mel Brooks, che rievoca la leggenda di Stoker in chiave parodistica e ironica, senza però stravolgere troppo il ruolo e la figura di Van Helsing. Ma con il tempo ci sono state anche altre interpretazioni, alcune migliori di altre.
Come molti di voi sapranno, nel 2005 il caro Stephen Sommers ha dedicato un intero film proprio a Van Helsing, interpretato, invece che da un vecchietto un p0′ acciaccato, dal fighissimo Hugh Jackman, insieme alla fighissima Kate Beckinsale (fighissima per motivi molto chiari a tutti i maschietti…). Il personaggio in sé viene parecchio storpiato: il lunatico professore diventa un cazzuto cacciatore di esseri soprannaturali, dotato di armi forse troppo avanzate per il suo tempo (anche se molto ganze); pur avendo parecchie conoscenze ed esperienze sul mondo soprannaturale, il suo metodo non è più tanto l’astuzia quanto le botte e sanguinosi affettamenti; perfino il nome è diverso (Gabriel invece di Abraham). Inoltre, Sommers cerca di ampliare parecchio il microcosmo stokeriano: il nostro Hugh, infatti, si troverà non solo ad affrontare Dracula e le sue bonissime quanto bastarde mogli (prese direttamente dal set di un film porno di bassa lega), ma lo vedremo anche alle prese con il Dr. Jekyll/Mr. Hyde, lupi mannari e persino il mostro di Frankenstein. Un film discreto con effetti speciali interessanti, anche se con una trama un po’ banale a mio parere. Tutto sommato, è pur sempre un modo originale di interpretare una storia altrimenti già trita e ritrita. E le novità e le idee originali sono sempre ben accette. O almeno così pensavo prima di vedere “Van Helsing – Dracula’s Revenge” o “Dracula 3000”, un film del 2004 diretto da… non voglio nemmeno saperlo, guardate. Mio Dio, cosa non è quel film. E non nel senso buono.
Ambientato credo nell’anno 3000, tratta di un gruppo di gente improbabile, tra cui quello che dovrebbe essere la versione futuristica di Van Helsing, che si ritrova su un’astronave persa nello spazio profondo insieme a (non chiedetemi perché) una bara contenente le ceneri del conte Dracula. Eh sì, dopo appena 5 minuti di film non puoi fare altro che pensare: WTF?!?! Il film continua (purtroppo) con il risveglio del conte, vestito in maniera molto ottocentesca, che li attacca, riuscendo a trasformare in vampiro uno dei protagonisti, ovvero un rapper fumatissimo con una pettinatura improponibile e una parlata da ghetto che infastidisce più della voce di Justin Bieber.
Tutta la maledettissima pellicola è piena di dialoghi completamente senza senso e battute oscene da far impallidire Andrea Dipré. In tutto ciò, Van Helsing si riduce ad essere un personaggio molto poco importante, interpretato da un cagnaccio infame che non sa fare altro che spararsi le pose da fighetto per poi morire inutilmente. E dopo tutto questo orrore, il finale assurdo e incredibilmente ridicolo vi darà il colpo di grazia.
Insomma, abbiamo visto come Van Helsing abbia subito diverse metamorfosi (alcune migliori di altre) nel corso del tempo e con l’evolversi anche della mentalità e del mondo cinematografico. Ma il progresso avrà giovato al nostro caro vecchio professore del mistero o la sua leggenda sarà stata contaminata? Voi quale Van Helsing scegliereste?
–Giovanni Vietri–