Nelle puntate precedenti, o meglio, nel capitolo precedente abbiamo lasciato il piccolo Zak Elliot riunito alla sua famiglia e vincitore sul fratello malvagio Lord Velvet. Credevate forse che le avventure di questo piccolo eroe fossero finite? Illusi, sta per cominciare una nuova storia..
Per chi ha seguito la prima parte de Le Cronache di Aldimondo di Roberto Recchimurzo, Zac Elliot e il Libro del Destino, che abbiamo trattato a suo tempo, o anche per chi ancora non lo conosce, possiamo annunciare che è stato pubblicato il secondo capitolo di questa fortunata serie per ragazzi di stampo italiano.
In questo nuovo attesissimo capitolo, Zak Elliot e i Draghi di Mezzamorte, il nostro giovane protagonista dovrà fare i conti con la strega Orkul e sua figlia, Mezzamorte appunto, tornate dal nero delle Terre Sconosciute per compiere la loro vendetta. E non sono sole, perché Mezzamorte ha portato con sé i suoi tre draghi. Sì, avete letto bene, draghi! Per fortuna Zak avrà con sé l’amico Vince Von Bleer, il nano di Bassobosco, che abbiamo già conosciuto nel capitolo precedente. Ritroveremo anche altri personaggi incontrati nella prima parte, come la bella Alexandra Zoe, su cui finalmente sapremo qualcosa di più, Vladimir Zellus, senza il quale questa avventura non sarebbe mai cominciata, e Gianbeccuccio/Granbecco, come preferite chiamarlo. Ma ci sono, poi, anche nuovi personaggi, nuovi amici e siate pronti a spiegare le vele perché in questo capitolo i nostri giovani eroi dovranno vedersela anche con dei pirati!
E dopo questa breve introduzione ai contenuti, andiamo a trattare di quelle che sono le doti di questo libro. È bello rivedere come la linea di racconto per un giovane pubblico sia rimasta all’interno del romanzo. Come già la prima parte, Zak Elliot ha il dono di essere un po’ quella meteora che spinge i ragazzi a leggere per il piacere di farlo. Tra l’altro l’iniziativa dell’autore di lanciare un concorso proprio per stimolare la creatività del suo giovane pubblico a scrivere qualcosa di proprio pugno può, sotto certi aspetti, definirsi di grande valore pedagogico. Quindi Roberto non solo trascina i ragazzi all’interno del suo mondo insegnando l’amore per la lettura, ma li spinge oltre a creare qualcosa di loro, e l’Aldimondo diventa un po’ il trampolino di lancio per queste nuove menti a non osservare passivamente quello che gli viene proposto, ma ad entrarne all’interno e farlo proprio stimolando quella fantasia che in questa età può essere un grande pozzo da cui si può tirare fuori l’inaspettato. Ed è questo il grande pregio del romanzo, dare vita a tanti piccoli Zak Elliot e diffondere l’amore per la lettura in un tempo dove i ragazzini hanno un po’ abbandonato il libro. Del resto il testo è scorrevole, limpido e chiaro. Si presta dunque bene a chi per la prima volta si affaccia al mondo della lettura. E il protagonista è un ragazzino, e questo lo porta ad essere più vicino al suo pubblico ideale. Il lettore medio a cui è indirizzato il romanzo può facilmente rivedersi nei panni del suo protagonista. Zak Elliot è un eroe in scala, dunque, questo forse è il miglior modo di definirlo. Su misura per quei ragazzi che ancora sanno chiudere gli occhi e volare verso gli universi creati dalla loro fantasia dove ci sono maghi, nani e cavalieri, dove vivono i draghi e i pirati. Quei luoghi magici dove anche i più piccoli possono diventare degli eroi. Un mondo che noi adulti abbiamo cominciato a dimenticare presi dalla frenesia del quotidiano, ed è forse proprio questo ad aver generato nel pubblico più giovane l’istinto a voler crescere in fretta, diventare adulti e abbandonare il mondo dei giochi, quando invece sarebbe bello che fossimo noi grandi a tornare un po’ bambini. E quindi approfittiamo di questo spazio per lanciare un messaggio a quelli che fra i nostri lettori sono madri e padri. Leggete ai vostri figli! Spegnete quell’arnese infernale che è la tv, la sera, e dedicate una mezz’ora a leggere qualcosa ai vostri figli. E perché no, leggete loro Zak Elliot che ha ampiamente dimostrato il suo valore. E lo ribattiamo riportando ancora alla luce il concorso, di cui abbiamo già accennato, e che nella prima edizione sembra aver riscosso un grande successo. I racconti e i disegni dei ragazzi vincitori, riportati alla fine del romanzo, del resto, non potrebbero esserne un esempio migliore. E che quindi sì, anche le scuole diventino un veicolo di promozione alla lettura, perché no, anche sfruttando l’iniziativa di Recchimurzo. Perché leggere può aprire infiniti orizzonti, e ringraziamo Roberto e il suo Zak Elliot per averci insegnato proprio questo.
Continuate a seguire Roberto anche sul suo blog::
http://www.robertorecchimurzo.it/
–Eleonora Carrano–