Un appello di amore e passione, quello racchiuso in questo pezzo sugli Stereotipi del Fantasy. La tribù dei giocatori di ruolo ha una sovrabbondanza di genti maschili, a dispetto della popolazione femminile. E questa cosa brucia ogni petalo d’amore. Cari Master, accorrete e leggete…
Lo so che appena avete letto “sesso” vi siete precipitati a leggere questo articolo. Siete sempre i soliti. Bene, riflettevo che nei giochi di ruolo c’è poco o per niente sesso o amore. Non pretenderei di adattare le prestazioni sessuali al gioco, tipo scoprire con 1d4 quante volte si raggiunge l’orgasmo (oppure con 1d8?), ma di inserire come aspetto narrativo una cosa che è alla base del mondo: il rapporto tra due esseri viventi, che sia di tipo innamoramentoso o sessuale.
Molto pochi sono i pg donna, e di conseguenza i poveri giocatori (che sfuggono al rapporto homo) che vogliono un rapporto di qualche tipo, tentano un approccio con i png, gestiti dal malefico Master. Questa cosa riduce qualitativamente l’ampiezza delle possibilità del png, anche perché è guidato dal Master, che deve sentirsi dichiarare propositi di azioni che riguardano pecore o altre posizioni famose causate dalla malattia sessuale dei media cui i giovani nerd sono a stretto contatto. E questa cosa risulta un po’ triste.
Nell’immaginario fantasy come genere letterario e cinematografico, l’amore è l’ago della bilancia: salvare l’amata, vendicarla, fuggire nella foresta e scopare nella natura. Questo è presente un po’ ovunque, ma noi nei giochi di ruolo. È così complesso gestire un rapporto amoroso o più rapporti? Non ho mai giocato ad un avventura in cui una coppia esplora un dungeon o ha un figlio in gioco. Incredibile.
E arriviamo alla deriva del rapporto e del sesso, che è la prostituzione. Se pensate che linkerò di nuovo il video del videogioco per PC Arcanum dove per spendere di meno il pg pagava per un rapporto con una pecora, vi sbagliate, e di grosso. In serie come “Il Trono di Spade” è molto presente questa realtà: le immagini sono dirette e crude e si vede il mondo della prostituzione in un’ottica lavorativa e facente parte della cultura di quel mondo. Ovviamente anche per un immaginario fantasy le prostitute possono essere schiave o donne non libere, e questo purtroppo riflette una situazione vera che appartiene anche alla nostra realtà.
Ma nei giochi di ruolo i bordelli ci sono, qualche Master che nella sua vita è andato al di là di un film porno può avere la creatività di inserire nella storia questo tipo di attività commerciale. Non sottolineando lo sfruttamento, quanto la possibilità di gentili ragazze che amano il proprio lavoro.
Una chiave dei processi narrativi è stato da sempre quindi l’amore, di qualsiasi tipo e genere, che ha legato due individui e li ha spinti a gesta eroiche e mirabili. Smettiamola con pg che inseguono monete d’oro e ricchezze. La gente vuole amare, fare l’amore e appassionarsi a qualcuno. Capisco che una spada che fa 1d12 può eccitare di più di una che fa 1d8 di danni però, cari Master, inserite più amore. Mettete più amore nei vostri spadoni.
Camian Sguardotruce
–Luca Scelza–