4 – L’importanza dei minion
Per rendere una lotta più variegata è fondamentale usare minions, ossia nemici più deboli rispetto a quello principale, che tuttavia sono in grado di supportare in vari modi. Possono concentrarsi su un membro del party per infliggergli molti danni nel corso del tempo, o rappresentare comunque una perdita di turni preziosi per i personaggi, che possono trovarsi intralciati da questi piccoli rompiscatole, dovendo quindi spremersi le meningi e pensare a una tattica di attacco diversa dalla carica a testa bassa.
5 – Il terreno
Assicuratevi che il terreno sul quale avverrà lo scontro non sia liscio e spianato come quello della palestra della vostra scuola media, bensì impervio e pieno di spunti (fisici e narrativi). Se siete in città potreste usare casse e barili (magari semoventi!) dietro ai quali il party (e ovviamente il nemico) possa nascondersi, tombini che conducono alle fogne, o nemici acquattati alle finestre dei palazzi vicini. Se siete in mezzo a un bosco potreste creare buchi sul terreno, o tronchi in grado di crollare a seguito di numerosi colpi ricevuti, o ancora pozzanghere fangose dove si possa sprofondare, e così via. Insomma, rendete il terreno un elemento di gioco vero e proprio, e non uno elemento statico.
6 – Atmosfera
Un incontro non può essere avvincente se non contornato dalla giusta atmosfera, da intendere tuttavia in senso molto ampio. Il Master ha il compito di descrivere a dovere l’ambiente in cui il gruppo sta per ingaggiare la battaglia, che siano le segrete di un labirinto o il picco aspro di una montagna: deve fare in modo che i giocatori possano sentire la puzza di umido o il freddo sulla pelle. Per farlo può aiutarsi con supporti sonori o con un po’ di sana interpretazione e cambi di tonalità, che dovrebbero riguardare anche i nemici: ognuno di essi dovrebbe avere un nome, una personalità, un proprio modo di porsi, affinché non appaia come un fantoccio da dover buttare giù, ma una creature vivente a cui dover togliere la vita per poter salvare la propria.
7 – Usare la testa
Il migliore scontro, cioè quello che dà più soddisfazioni a giocatori e Master, è quello che unisce alle scazzottate e ai tiri di dado anche un po’ di sano ingegno e creatività. Sconfiggere un boss colpendolo ripetutamente col martello per due ore può essere divertente, ma abbatterlo dopo aver recitato il rituale di invocazione della sua anima, e aver decifrato le parole enigmatiche che riecheggiavano nell’aria, illuminando così il cuore dentro il costato e rivelandolo come punto debole, ha tutto un altro sapore. Non servono indovinelli e trucchetti troppo complessi, bastano anche pochi ragionamenti per rendere una battaglia più avvincente e far scatenare nel party il desiderio di affrontarne subito un’altra.
–Andrea Carbone–
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