Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Forgiati dal fuoco di mille battaglie, gli eroi sono combattenti dai poteri straordinari. Le storie delle loro gesta vengono tramandate come esempio di coraggio, di umiltà e sprezzo del pericolo e almeno una volta nella nostra vita da giocatori di ruolo abbiamo sognato di compiere le loro imprese. Chi siederà sul trono nell’appuntamento di oggi? Sopriamolo!
Posizione 5 – Conan il Ragazzo del Futuro
Nel mese di luglio dell’anno 2008, la razza umana sfiorò la completa estinzione. In pochi istanti, le armi elettromagnetiche cancellarono più di metà degli esseri umani dalla faccia del pianeta. Il cataclisma causò uno spostamento traumatico dell’asse terrestre, e i continenti finirono quasi interamente sommersi dalle acque. Protagonista del libro di fantascienza The incredible Tide di Alexander Key e poi trasposto in una serie animata di 26 episodi nel 1978 dal maestro Hayao Miyazaki, il nostro protagonista vive in un mondo distopico molti anni dopo la Terza Guerra Mondiale. I superstiti si sono raggruppati in piccole comunità come in High Harbor, dove vivono lontani dai temibili spettri del progresso scientifico. Conan, che abita da solo in un piccolo isolotto deserto, viene un giorno a contatto con una spedizione scientifica proveniente da Industria, una megalopoli che racchiude la maggior parte dei sopravvissuti in una società “ideale”. Un piccolo classico dell’animazione che trova attualmente un nutrito seguito di nostalgici, con una trama ben definita e dei personaggi limpidamente caratterizzati. Ma d’altronde stiamo parlando di Miyazaki, mica fave.
Posizione 4 – Capitan Harlock
PARAPARAPA! PARAPARAPA! CAPITAAAAAN HARLOCK! Rimaniamo negli anni settanta volgendo lo sguardo su un eroe che è di fatto uno dei pilastri del fumetto di fantascienza. Capitan Harlock nasce nel 1977 dalla penna di Leiji Matsumoto ed incarna i più puri ideali di ribellione e di uguaglianza. La storia è ambientata nel 2977, dove la Terra è diventata infruttuosa e la popolazione umana completamente indifferente a ciò che la circonda. Perché questo personaggio è importante? Perché in un mondo dove l’indifferenza regna c’è sempre chi lotta per cambiare qualcosa, non tanto per appartenenza ad un popolo ma per coerenza verso un ideale di giustizia. Come a dimostrazione che in un mondo di tenebra c’è sempre uno spiraglio di luce, Harlock si erge fiero a difesa dell’oppresso, acerrimo nemico della disuguaglianza e della tirannia.
Posizione 3 – Constantine
“Io sono quello che esce dall’ombra, strafigo e arrogante con soprabito e sigaretta, pronto ad affrontare la follia. Ah, penso io a tutto. Posso salvarvi. Dovesse anche costarvi fino all’ultima goccia del vostro sangue, scaccerò i vostri demoni. Li prenderò a calci nei coglioni. Sputerò loro addosso mentre sono a terra e poi sparirò di nuovo nell’ombra, lasciandomi dietro solo un cenno, una strizzata d’occhio e una battuta sagace. Cammino da solo… Chi mai vorrebbe camminare con me?”.
L’apprezzamento che ho nei confronti degli antieroi ha un fascino recondito e meraviglioso e Constantine è l’esempio più calzante. Cinico, disonesto e pungente anche se mostra a volte molta più umanità di quanto non faccia vedere, è alla costante ricerca dell’azione e del brivido in un mondo in cui la magia si cela sottopelle alla realtà di tutti i giorni. Molto ben fatta la sua trasposizione cinematografica con Keanu Reeves il quale, per quanto non molto somigliante fisiognomicamente con il personaggio di Alan Moore, sa comunque donare la giusta impronta alla sua interpretazione.
Posizione 2 – Pagemaster
Questo personaggio a prima vista stonerà con gli altri, ma non lasciatevi confondere dalle apparenze. In questo film dalla regia di Joe Johnston, Pixote e Maurice Hunt, il nostro amico Richard Tyler comprenderà cosa significhi diventare grandi ed affrontare le proprie paure. L’adolescenza, si sa, è un periodo drammatico e colmo di crisi. Richard è molto intelligente, ma estremamente fobico e l’unico contatto che ha con la realtà sono statistiche e numeri. Durante una tempesta, si rifugia dentro una biblioteca nella quale fa la conoscenza di Mr. Deeweey (il buon vecchio Christopher Lloyd), il bibliotecario. Tenta in ogni modo di trovare un libro adatto per le sue esigenze ma il bambino rifiuta, insistendo col voler tornare dai genitori. Mentre raggiunge il telefono pubblico all’interno dell’edificio, scivola su una pozza d’acqua lasciata dal suo impermeabile e battendo la testa sul pavimento sviene. Al suo risveglio, improvvisamente, gli affreschi sul soffitto cominciano a colare, inondando completamente la struttura e immergendolo lo trasformano in un cartone animato, trasportandolo così nel mondo dei libri. Posso dirlo, questo è uno di quei film che sono in grado di insegnare qualcosa, di lasciarti emozioni importanti dietro. E poi il pezzo coi pirati è fighissimo, chi non l’ha amato? Forza, cantate insieme a me: “Quindici uomini sulla cassa del morto YOHOOOO E UNA BOTTIGLIA DI RHUM!”
Posizione uno: Gandalf il Grigio
Concludo in maniera altrettanto atipica, mettendo in luce un personaggio comunque fondante di una storia epica: Gandalf il Grigio. Quante volte mi è stato detto “eh, ma Gandalf la poteva sparare na palla de fuoco”, oppure “eh, ma le aquile a sto punto le poteva usare per arrivare a Mordor“. No e no, porco sapone. Principalmente perché lo stregone nel SDA non è un caster OP di un GDR da quattro soldi e soprattutto perché le aquile sono VISIBILI. Sarebbe come viaggiare di notte per passare inosservati in campo nemico e accendere una torcia, un razzo segnalatore, un faro alogeno e mettersi un gigantesco cartello con luci stile Las Vegas in testa con scritto “Sono qui, colpitemi”. Deliri a parte, l’importanza di questo personaggio la si evince in un principio molto semplice: pacifico non è chi non combatte, ma chi ha un’arma e non la estrae. Infatti l’importanza di Mithrandir non è data solo dalla sua presenza sul campo di battaglia, ma è anche dal suo potere diplomatico. Questo è il punto focale dello stregone (non a caso casta con carisma) e una delle sue armi più forti, su cui verte una precisa regola del Bushido: il miglior combattimento è quello non combattuto.
Signori, il nostro appuntamento finisce qui.Buona fortuna, avventurieri!
– Michele Giuliani –