Diciamoci la verità, sentir parlare di librigame fa sempre molto piacere a tutti, specialmente se, come il sottoscritto, anche voi avete avuto il vostro battesimo del fuoco gdristico attraverso questi intramontabili prodotti.
Immergersi nell’atmosfera di un librogame non è così difficile: basta un’ambientazione fantasy credibile, una storia colma di misteri da svelare, e il rischio che una decisione sbagliata porti inevitabilmente alla morte del proprio valoroso (o pavido) eroe, tutti elementi che a mio modo di vedere coesistono felicemente in Fra Tenebra e Abisso – Il Marchio, primo capitolo di una saga di librigame digitali creati dalla software house italiana TEAsoft.
La storia narrata in questo gioco ci trasporta in una piccola città fiera e indipendente protetta da fitte foreste ampiamente inesplorate: è qui che è cresciuto il protagonista dell’avventura, un orfano affidato a un amico paterno. Dopo un’infanzia trascorsa senza avvenimenti degni di nota, al compimento della maggiore età il nostro eroe è costretto a salutare le mura natie per addentrarsi nel Rayn alla ricerca del suo amico fraterno Noder, più giovane ma già emigrato da alcuni anni. Cosa gli riserverà il Fato?
Fra Tenebra e Abisso – Il Marchio dà immediatamente l’impressione di un lavoro scritto molto bene, impreziosito da una manciata di immagini in bianco e nero abbastanza evocative. Si tratta di una classica avventura fantasy con un protagonista molto malleabile, un viaggio soddisfacente pieno di ambienti unici, prove da superare in diversi modi e, ovviamente, pericoli mortali.
Nonostante non presenti particolari novità narrative, devo ammettere che la trama è solida e non del tutto scontata – un grande punto a favore, direi – e anche l’ambientazione si presenta ricca e profonda. Nulla di inedito neppure sul fronte delle meccaniche di superamento di prova e di combattimento, in una storia dove di duelli ce ne sono pochi e praticamente tutti risolvibili anche solo con abilità o strategia.
È possibile scegliere, in fase di creazione, di distribuire dei punti fra tre caratteristiche: Valore, Sapienza e Astuzia. In seguito si tira a caso il punteggio di Fato, molto utile per sopravvivere ad alcuni incontri sfortunati, che può essere parzialmente speso per ottenere una o più abilità. In ogni caso il gioco dà anche la possibilità di saltare la sezione di creazione, selezionando pigramente uno dei quattro personaggi pre-generati.
Altro punto a favore è l’elevato tasso di rigiocabilità, essendo la storia piena di piccole sottotrame, molte delle quali sono precluse alla prima run. Una volta completata quest’ultima, infatti, non potrete non rimanere con diverse domande senza risposta.
Ma la vera peculiarità de Il Marchio sta nella gestione della scheda: qui non è tutto automatizzato, come in molti prodotti altri digitali, ma viene data al giocatore stesso la possibilità di lanciare i dadi, con un apposito tool o anche dal vivo, annotando poi i modificatori e gli oggetti ottenuti. Chiaramente tutto è gestibile all’interno dell’app, ma la possibilità di farlo manualmente (e anche di barare!) restituisce bene il feeling di un vero librogame cartaceo. Personalmente ho trovato questa scelta molto azzeccata, che di sicuro contribuisce a rendere l’opera meno anonima rispetto ad altre.
A oggi è disponibile soltanto questo primo episodio, ma a breve il team dovrebbe rilasciare anche il secondo: se siete amanti dei librogame (e possessori di un device Android) dovete assolutamente dargli una chance. Scaricatelo da qui e poi diteci: quanto avete barato?
–Simone Formicola–
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Quando il librogame rinasce come app: ecco “Fra Tenebra e Abisso – Il marchio”
Simone Formicola
- Comodità digitale, ma feeling cartaceo;
- Inizio di una saga potenzialmente affascinante;
- Narrazione solida;
- Non introduce alcuna novità;
- Estremamente semplice;