Il 2018 è decisamente l’anno in cui l’Accademia della Crusca ha sviluppato la sua vena nerd: dopo un articolo sul gergo degli MMORPG (di cui abbiamo parlato qui), la linguista Lucia Francalanci torna alla carica su uno dei temi che più spaccano il mondo dei giochi di ruolo italiani: sto ovviamente parlando dell’annosa questione “masterare” VS “masterizzare”, i due anglicismi che indicano l’azione compiuta dal master di un gioco di ruolo. Come e perché si sono formati due termini diversi? Quali sinonimi italiani si possono usare? Ma, soprattutto, qual è il più corretto fra i due?
Credo che chiunque bazzichi nel mondo dei GdR abbia incontrato più e più volte questi due termini, rabbrividendo di fastidio alla vista dell’uno o dell’altro (o di entrambi): per alcuni, “masterizzare” è brutto perché sembra riferirsi all’atto di copiare un CD o un DVD pirata, per altri “masterare” è troppo brutalmente preso dall’inglese, mentre per altri ancora si dovrebbero usare solo parole italiane. Interrogata da qualche giocatore, la Crusca si è data da fare e con questo lungo articolo ha provato a fare luce sulla situazione e capire quale termine si debba usare.
Ve ne facciamo un sunto andando subito al nocciolo della questione: “masterare” e “masterizzare” sono entrambi ben formati e legittimi, quindi nessuno dei due è più corretto dell’altro.
Infatti entrambi sono adattamenti dell’inglese “to master”, che in riferimento al lavoro del dungeon master è stato introdotto in Dungeons & Dragons – cito testualmente dall’articolo della Francalanci, che qui fa una bella lezione di storia dei GdR – “nel II supplemento del 1975, Blackmoor, per poi divenire predominante a partire dall’edizione del 1977”, mentre prima si usava il termine “referee” (arbitro), estrapolato dai wargame dai quali Dungeons & Dragons deriva. La sola differenza fra le rese italiane è l’uso di due suffissi diversi (“-are” o “-izzare”), ma egualmente accettabili e comuni nell’italiano contemporaneo. Infatti, “masterare/masterizzare” non è nemmeno la sola coppia di verbi esistente con questa doppia forma: pensate anche solo a “modellare/modellizzare”!
Ci si potrebbe dunque chiedere quale sia il termine più vecchio tra i due, e anche qui la gara arriva a uno stallo: abbiamo troppe poche fonti e uno scarto temporale troppo ristretto per capire con certezza quale sia nato prima. Infatti, di “masterare/masterizzare” non c’è traccia nello scritto prima degli anni 2000, anche perché nei manuali di D&D in italiano, a partire dalla prima edizione del 1985, il verbo “dungeon mastering” è reso con locuzioni come “condurre il gioco”. Pensate che perfino le fanzine anni Ottanta o Novanta preferivano il termine “arbitrare”! Ciò quindi significa che “masterare” e “masterizzare” erano per lo più usati nel parlato, o comunque in situazioni colloquiali.
Ecco perché le loro prime attestazioni scritte si trovano su Internet, dove molte abitudini del parlato si ripropongono in forma digitata – e dove forse si sentiva di più l’influenza degli MMORPG. Infatti dalle ricerche della Francalanci emerge che “masterizzare” sia stato usato per la prima volta nel 2000, sul sito web di un torneo ufficiale del gioco di ruolo italiano Venetia Oscura, per ringraziare due persone che avevano “accettato di masterizzare”. “Masterare”, invece, sarebbe comparso per iscritto nel 2001 in uno dei vecchi gruppi di discussione di Google dedicati a D&D, nei quali un utente diceva di aver “iniziato a masterare” la Seconda Edizione. Di conseguenza non ci sono prove del fatto che “masterare” sia nato per evitare ambiguità con “masterizzare” nel senso di “fare la copia di un CD”, ma è invece probabile che i due termini si siano sviluppati in maniera indipendente e parallela.
C’è poi da dire che forse, in futuro, il sistema linguistico si semplificherà mantenendo solo uno di questi due termini, ma per ora è impossibile dire quale, visto che i dati raccolti dalla Francalanci dimostrano come sia “masterare” che “masterizzare” siano egualmente diffusi. Nel frattempo, per gli indecisi si propongono anche “arbitrare”, “condurre” e “dirigere” come alternative italiane, oppure persino il non adattato “mastering”, usato fin dalla prima edizione del Lucca Comics & Games, nel lontano 1993.
Ora, personalmente provo un odio atavico per “masterizzare”, perché non riesco a non accostarlo all’omonimo dell’informatica, ma alla fine capisco che tutto si riduca a una questione di gusti personali. L’Accademia della Crusca ci ha reso un grande servizio con questa ricerca e spero che, d’ora in avanti, questi dibattiti linguistici fra giocatori di ruolo siano più tolleranti e meno incancreniti da credenze false. La morale della favola è che se volete preservare il vostro termine preferito dovete usarlo più che potete.
Quindi, voi masterate dignitosamente le vostre campagne, oppure le masterizzate illegalmente? O usate altre varianti ignote? Fateci sapere!
–Gloria Comandini–
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