Ultimamente si è tornatato a parlare del live action di Mulan, del quale sappiamo onestamente pochissimo, senza che questo abbia fermato la marea di critiche e chiamate alle armi suscitate da quasi ogni piccola novità. Quasi, visto che la scelta di ingaggiare Liu Yifei nel ruolo della protagonista ha incontrato il generale favore del pubblico.

L’attrice Liu-Yifei
Tuttavia, questa sarebbe la prima vera e propria buona notizia che abbiamo sul nuovo Mulan: tra la sua posticipazione al 2019, il cast ancora misterioso e le goffe dichiarazioni della regista, la situazione non si prospetta rosea e ci sono, secondo me, almeno cinque cose che potrebbero davvero affossare questo film: vediamole.
Inserire attori occidentali
La Disney non è nuova all’appropriarsi di miti tradizionali o vicende storiche di altri popoli, rielaborandoli e occidentalizzandoli per avvicinarsi (secondo loro) al palato del pubblico bianco. Tuttavia oggi, se ci si apre alla cultura estera per trarne una storia, si deve essere disposti a dare ruoli anche ad attori di quella cultura. Inoltre, inserire attori bianchi nell’opera non solo sarebbe storicamente scorretto e inappropriato nei confronti della cultura cinese, ma secondo me sarebbe quasi offensivo anche per noi occidentali: il whitewashing (come ho spiegato qui) avviene perché si pensa che il pubblico bianco non guarderebbe mai un film senza attori bianchi, un po’ come se gli uomini non guardassero film senza tette e calcio e le donne evitassero le storie senza romanticismo. Una fiera degli stereotipi che vorremmo evitare, e che probabilmente scamperemo.
Rimpiazzare Li Shang
Perché sì, è una possibilità reale! Se non lo sapeste, nel 2016 la Disney pubblicò la casting call per i ruoli dei protagonisti: Mulan e non il nostro beneamato capitano Shang, bensì un inedito tizio di nome Chen Honghui, presentato come il tipico soldato bulletto pieno di sé, prima rivale di Mulan, ma che poi si innamora di lei quando scopre la sua vera identità. Onestamente, aggiungere nuovi personaggi non è un male, ma aggiungere un odioso stereotipo ambulante così pieno di ormoni da cambiare idea su Mulan solo perché sente l’odore del proverbiale pelo, e aggiungerlo a discapito di un personaggio complesso e interessante come Shang, è da rogo immediato.
Girare un film sulle arti marziali
La regista neozelandese Niki Caro ha dichiarato di vedere questo film come un “girly martial arts extravaganza”, e questa cosa mi sta facendo sanguinare gli occhi, perché Mulan è fondamentalmente un film di guerra, di tutt’altro genere. Inoltre, ricordiamoci che molti capolavori del genere (citerò solo Ip Man per brevità) sono opere fortemente patriottiche e identitarie per i cinesi, ma che spesso si sono riempiti di stereotipi razzisti nelle mani di registi occidentali (sì, sto parlando proprio di Karate Kid).
Rendere Mulan una predestinata
Sempre nella casting call, la descrizione della protagonista dice che “c’è un potere misterioso dentro Mulan, una velocità, una coordinazione e una pura forza tali da porla a capo della propria unità”: se ci avessero aggiunto anche una profezia, avremmo avuto la perfetta ricetta dell’eroina del destino, che è migliore degli altri (uomini) grazie all’aiuto di una forza esterna e sovrannaturale. Ora, a me le forze sovrannaturali piacciono, ma Mulan è diventata il soldato migliore del plotone grazie alla propria abilità e alla propria determinazione, oltre che al proprio originale modo di approcciarsi ai pericoli e al fatto che, credendola un uomo, nessuno le abbia potuto negare preventivamente il diritto ad addestrarsi. Sostituire il suo duro lavoro con la predestinazione contravverrebbe totalmente allo spirito del film originale!
Togliere le canzoni
No, non sono una fan dei numeri musicali della Disney: anche da piccola mi annoiavano terribilmente e sono stati, secondo me, una delle peggiori croci del live action de La Bella e la Bestia. Ma diciamocelo: le canzoni di Mulan sono bellissime e sarebbe davvero un peccato non inserirle. Non dico di renderlo un musical, ma non esiste che si elimini Farò di te un uomo.
Probabilmente, la prossima dichiarazione di Niki Caro mi regalerà nuovi e originali incubi a cui non avevo pensato, ma speriamo che l’ingaggio di Liu Yifei sia un primo passo verso un generale miglioramento della situazione.
Certo, potrei essere io la pessimista che vede tutto nero: voi che ne pensate?
–Gloria Comandini–
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