Sono passati ormai 20 anni dalla pubblicazione di Harry Potter e la Pietra Filosofale. Ora che forse ci siamo ripresi dalla nostalgia e da quel pesantissimo senso di vecchiaia che ci ha attanagliato per qualche secondo, prendiamoci un momento per riflettere su quanto il mondo creato da J. K. Rowling sia cresciuto. Infatti, se due decenni fa esistevano solo un libro e tante speranze, oggi abbiamo una saga letteraria, otto film, uno spettacolo teatrale, parchi a tema, altri cinque lungometraggi prequel e un’intera generazione che resterà per sempre legata a questo mondo. Eppure, tutto questo è iniziato in una lontana e anonima giornata di giugno, quando le 500 copie di un libro come tanti sono comparse in libreria, senza folle oceaniche fuori ad aspettarle.
Da allora, la Rowling ha continuato a costruire l’universo di Harry Potter, prima con i libri e ora con Pottermore: le informazioni che abbiamo sono tantissime, praticamente enciclopediche, ma i fan più sfegatati non si sono mai fatti scoraggiare da questa mole e conoscono praticamente ogni particolare del Mondo Magico.
O forse no?
Dopo vent’anni di lettura, proveremo a stupirvi di nuovo con alcune curiosità che forse vi sono sfuggite. E sì, sappiamo che voi sapete che Voldemort è morto a 71 anni.
- Il primo libro della serie non ha avuto vita facile: non solo è stato rifiutato da numerosi editori, ma la stessa Bloomsbury Publishing forse lo avrebbe snobbato, se Alice Newton, la figlia di otto anni del direttore, non lo avesse letto, trovandolo “migliore di qualsiasi altra cosa”.
- Prima della pubblicazione del sesto libro, circolava la teoria secondo cui uno dei capitoli si sarebbe intitolato Le Carte di Lupin (Lupin’s Papers). La Rowling ha presto smentito il tutto, assicurando che non ci sarebbero stati nemmeno capitoli sui volantini di Minus, le circolari di Sirius o le parole crociate tascabili di Piton.
- Come ben sapete, la Rowling ha dovuto studiare alchimia e folclore per rendere il suo mondo credibile, ma la sua dedizione si è estesa anche alle piante, per le quali era sempre alla ricerca di nomi stregoneschi. Tutti i suoi problemi in merito si sono risolti con la scoperta dell’Erbario Completo di Culpeper, un libro del XVII secolo del botanico inglese Nicholas Culpeper.
- L’autrice tende a pianificare i suoi libri in ogni momento libero… e a prendere appunti in luoghi inaspettati: per non dimenticarsi i nomi delle case di Hogwarts che le erano venuti in mente durante un viaggio in aereo, se li è appuntati su un sacchetto per il vomito.
- Riguardo invece al significato del nome della scuola stessa, Hogwarts, si sono fatte tante speculazioni, ma in una vecchia intervista del 1999 la Rowling ha ammesso che probabilmente il nome della scuola di magia deriva da quello di un giglio che aveva visto ai Kew Gardens di Londra. In effetti, dei gigli dal nome simile esistono davvero: i croton capitatus, anche detti hogwort.
- Nelle varie traduzioni dei libri, il secondo nome di Tom Riddle, Marvolo, ha subito numerosi adattamenti per poter formare l’anagramma I am Lord Voldemort. Fra i più divertenti, abbiamo sicuramente il francese Elvis, lo slovacco Marvoloso, il norvegese Dredolo e lo spagnolo Sorvolo. Ma in altre lingue è stato necessario cambiare l’intero nome: in islandese infatti abbiamo un signore oscuro di nome Trevor (che è anche il nome originale del rospo di Neville) Delgome.
- Nei libri non si fa mai esplicitamente riferimento a persone reali, con due eccezioni: personaggi storici dell’antichità, come Nicholas Flamel, e Natalie McDonald, studentessa smistata a Grifondoro nel quarto libro. Natalie era infatti una bambina fan della saga, ma malata terminale di leucemia, alla cui lettera la Rowling non riuscì a rispondere in tempo, così da rivelarle cosa sarebbe successo ai suoi personaggi preferiti. In sua memoria, la scrittrice la volle porre nella casa dei più coraggiosi.
- Durante la stesura de Il Calice di Fuoco, l’autrice avrebbe voluto inserire il personaggio di Mopsy Fleabert, una donna amante dei cani. Infatti, la Fleabert sarebbe stata non solo il naturale opposto della gattara Arabella Figg, ma si sarebbe dovuta anche occupare di Sirius, credendolo un cane randagio.
- Prima dell’istituzione dello Statuto di Segretezza del 1692, la famiglia Malfoy aveva stretti legami con l’aristocrazia babbana inglese e si pensa che il primo Lucius Malfoy avesse addirittura cercato invano di sposare Elisabetta I, la quale poi sarebbe stata totalmente disinteressata al matrimonio a causa di una maledizione lanciatale da quel Malfoy frustrato.
- Il primo Horcrux mai creato è attribuito al mago oscuro greco Herpo il Folle, il quale curiosamente condivide con Voldemort e Salazar Serpeverde molte altre particolarità: non solo era a sua volta un rettilofono, ma pare essere stato anche il primo a scoprire come far nascere un basilisco, per poi addomesticarlo. Possiamo poi notare un altro gioco linguistico “made in Rowling”: la parola greca ἑρπετόν (che si pronuncia “erpetòn”) significa rettile o serpente (e infatti l’erpetologia è la scienza che studia i rettili e gli anfibi).
La saga di Harry Potter è così ricca e ben costruita che offre sempre spunti di riflessione inediti, anche a vent’anni dalla sua pubblicazione. Ma dopo tutto, i veri capolavori si riconoscono anche per questo.
E voi quante di queste curiosità conoscevate? Ne avete altre da raccontarci?
–Gloria Comandini–
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