Il desiderio di ogni giocatore, e il sogno di ogni DM, è quello di poter vivere (o far vivere agli altri) un’esperienza unica e completa attraverso una campagna GdR. Uno degli strumenti per rendere possibile tutto ciò è senza ombra di dubbio la mappa: da quelle di Tasslehoff a quelle di Skyrim, queste hanno sempre permesso espedienti narrativi unici per movimentare più di una serata. Più volte su queste pagine abbiamo parlato dell’antica arte di disegnare mappe fantasy, e ora sono di nuovo qua per voi con un programma tutto da scoprire, Inkarnate.
Il team omonimo che l’ha sviluppato, nonostante un Kickstarter fallimentare, non si è dato per vinto e, dopo due anni di open beta, si appresta a lanciare sul mercato la versione Premium del suo software. Tutto questo perché nell’ultimo anno, da un’utenza di circa 5.000 persone, si è passati alla cifra straordinaria di 150.000 utenti che hanno iniziato a usufruire della beta e hanno fornito il loro contributo alla stessa.
Il software, scritto quasi completamente in JavaScript, assomiglia in tutto e per tutto alla tavolozza del Paint di Windows, e risulta molto semplice da usare, presentando diverse feature interessanti che vanno dal poter disegnare la mappa di uno o più continenti, al poter costruire una città intera, o addirittura le profondità di un dungeon. Lo strumento si presenta con una palette laterale in cui si trovano tutti gli elementi posizionabili (gruppi di case, chiese, draghi svolazzanti, kraken…), oltre che tutta una serie di tool che permettono di rendere più vive le mappe dei nostri futuri mondi (con un semplice pennello si può aumentare il livello delle acque o ridurlo, si possono inserire piccole cittadine stilizzate o fortezze semi-trasparenti per rendere più leggero e ben visibile l’insieme globale della mappa).
Il tutto profuma di retrò, soprattutto vista la possibilità di dividere la mappa in esagoni o rettangoli di varia dimensione, proprio come accadeva nei tabelloni degli anni ‘70-’80, o la possibilità di scrivere delle note o paragrafi stessi sulla mappa per narrare la storia del mondo che siamo andati a creare.
A lavoro ultimato è possibile poi esportare l’immagine direttamente in formato JPEG.
Avendo a che fare con una versione beta, va detto però che gli elementi posizionabili sono ancora pochi, così come limitata è pure la tavolozza di colori, attualmente non in grado di rendere perfettamente comprensibili le varie tipologie di paesaggi (ora come ora è molto complesso distinguere una zona pianeggiante da una paludosa, per esempio).
Ho avuto modo di fare quattro chiacchiere gli sviluppatori dell’applicazione, e mi hanno confermato che invece nella versione Premium, che debutterà a livello globale durante l’estate di quest’anno, avremo decisamente molto più materiale tra cui scegliere per realizzare le nostre mappe.
L’abbonamento a questa edizione avrà un costo approssimativo di circa 5$ al mese, anche se è un prezzo ancora da definire, e oltre a quanto detto sopra, includerà un programma per la creazione di personaggi, un sistema per la gestione di incontri e anche la possibilità di giocare le proprie campagne direttamente sul sito di Inkarnate.
Insomma, siamo di fronte a qualcosa sicuramente di già visto, soprattutto dopo l’uscita di Fantasy Grounds e la presenza di Roll20, ma il grande impegno che il team sta investendo nel progetto e la possibilità di poter utilizzare il software offline gli permetteranno sicuramente di ritagliarsi una fetta interessante di mercato, vista anche la volontà di creare un’app nativa per sistemi iOS ed Android. Per maggiori informazioni su Inkarnate, vi rimando al sito ufficiale, qui.
–Riccardo Gallori–
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