Final Fantasy è da sempre una di quelle serie che ti ha abituato, nel corso degli anni, a farsi attendere come una ragazza a cui non piaci abbastanza, e che ci tiene a fartelo pesare. Lei è bellissima, mentre tu sei il troll sotto al ponte, in agguato, che attende paziente. Sai che prima o poi arriverà, ma non sai precisamente quando, da dove e sotto che forma, finché non ti sorprende con effetti speciali. E in effetti stavolta la storica saga di Square Enix si presenta a noi in una vesta decisamente inedita, quella dell’Escape Room.
Ma facciamo un passo indietro. Per chi non sapesse di cosa si tratti, sappia che l’Escape Room è un particolare metodo d’intrattenimento che si è diffuso a partire dal 2006, e in cui da 2 a 6 giocatori collaborano per riuscire a fuggire da una situazione predefinita. Il “campo di gioco” è caratterizzato da una stanza chiusa, o comunque un locale molto limitato, all’interno del quale i partecipanti si impegnano per risolvere questo o quell’enigma, sfruttando ciò che gli offre l’ambiente che li circonda, il tutto nel minor tempo possibile. L’approccio tipico è quello delle classiche prove a tempo.
Le ambientazioni non peccano in varietà, e vanno dalla più ovvia delle prigioni, al più inquietante dei manicomi, passando per laboratori, ospedali e tanto altro ancora. Tra l’altro ci piace ricordare che in Italia vantiamo il primato della più grande Escape Room d’Europa, il Maniac Palace, di recente apertura a Milano.
È proprio sull’onda della crescente popolarità di questo vero e proprio gioco “live” che l’azienda Scrap Entertainment, in collaborazione con Square Enix, ha incaricato i suoi ragazzi di occuparsi della realizzazione di Final Fantasy XIV: Trials of Bahamut. Un titolo che è tutto un programma, e che non risparmierà almeno un po’ di bava ai fan della serie, e nello specifico della quattordicesima incarnazione del brand nipponico.
I giocatori dovranno formare un party di esattamente 6 membri, in grado di risolvere enigmi e puzzle di varia natura allo scopo di impedire il ritorno del famigerato drago Bahamut, creduto deceduto da tempo, e in realtà pronto a tornare in vita per seminare morte e distruzione. Il tutto dovrà accadere, come nelle più classiche delle modalità tipiche di ogni Escape Room, entro e non oltre il tempo limite fissato a sessanta minuti. La novità in questo caso sta nella promessa fatta da Scrap, che dichiara: “Non si tratterà della solita Escape Room, ma avrà le caratteristiche di un vero e proprio prodotto basato sul dipanarsi della trama, un’avventura adatta agli amanti dei puzzle e del franchise di Final Fantasy”.
Scrap non è nuova ad adattamenti di giochi popolari in questo formato, e si è resa già responsabile di Defenders of the Triforce, ambientato nel mondo di Zelda, di recente ed esclusiva (almeno per il momento) apertura, in quel di San Francisco.
Anche per Trials of Bahamut è prevista, a partire da questa estate, una distribuzione esclusivamente americana, sebbene in otto città degli Stati Uniti: Los Angeles, Seattle, Houston, San Francisco, Chicago, Phoenix, Orlando e New York, con altre possibili tappe laddove il prodotto dovesse ottenere i consensi sperati. Se pianificate un viaggio in una delle suddette città, dunque, tenete d’occhio questo sito per tutti i dettagli.
Come se i festeggiamenti per il trentesimo anniversario della saga non avessero già di per sé generato non pochi isterismi nei giocatori, l’ennesima creatura del colosso del sol levante getta benzina sul divampante fuoco di questa nuova generazione di prodotti, concedendosi perfino di sperimentare. Riusciranno quelli di Scrap Entertainment nell’impresa di dar vita a Bahamut e al reame di Eorzea in un ambito tanto particolare? Staremo a vedere!
–Alessandro Fresta–