Il primo capitolo della saga che ha infiammato i cuori di milioni di lettori è finalmente arrivato in tutte le sale italiane: Fallen è il film basato sui romanzi della scrittrice americana Lauren Kate, editi in Italia da Rizzoli, e diretto dal regista Scott Hicks.
La pellicola ci catapulta nel mondo degli “angeli caduti”, esseri bellissimi costretti a vivere sulla Terra in attesa dello scontro finale tra bene e male. Facciamo immediatamente la conoscenza di Lucinda “Luce” Price, la protagonista, “abbandonata” all’Istituto correzionale Sword & Cross a seguito di un orribile incidente causato delle sue “visioni”, che l’hanno costretta a trasferirsi lontano dalla sua famiglia e da tutto ciò che conosce. Una splendida panoramica dell’Istituto, visto dall’alto, fa da contorno alle prime battute: la scuola è resa in maniera ottimale, un complesso gotico malandato e austero, quasi spoglio al suo interno.
La pellicola, però, fa notare sin da subito un’eccessiva semplificazione delle scene rispetto al libro. Anche la figura di Luce appare banale e noiosa agli occhi dello spettatore: l’attrice Addison Timlin sembra quasi stordita mentre recita. Di certo mi aspettavo qualcosa in più: una buona interpretazione avrebbe magari potuto far dimenticare il fatto che l’attrice non ricordi per niente la controparte dei romanzi.
Il primo personaggio che la protagonista incontra è il bellissimo e misterioso Cam, interpretato da Harrison Gilbertson. Gli altri, che si susseguono come un’onda anomala e non lasciano neanche il tempo di capire chi stia facendo cosa, sono: Arianne (Daisy Head), Molly (Sianoa Smit-McPhee) e Penn (Lola Kirke). Devo ammettere che le attrici scelte sono piuttosto adatte ai loro ruoli, ma il problema è che fanno la loro apparizione in scene senza continuità, per poi limitarsi a restare sullo sfondo della storia. Deludente anche la trasposizione di Daniel Grigori (Jeremy Irvine), l’amore proibito di Luce, che troviamo semisbavante su una poltrona mentre si concede il suo riposino pomeridiano.
Un continuo di dialoghi privi di ogni emozione rovina persino la splendida rappresentazione delle “Ombre”. Queste perseguitano la protagonista sin da quando lei ha memoria, e vengono descritte nel libro come grosse nuvole di fumo talmente dense da sembrare viscide. Bella la resa grafica, bella anche l’idea di far aggrappare le ombre agli oggetti e di farle addensare negli spazi chiusi dando una parvenza di sudicio: peccato che il tutto venga demolito da una fastidiosa musica di sottofondo e dall’espressione sempre poco convincente dell’attrice. Altro elemento che infastidisce sono i continui riferimenti agli altri volumi che compongono la saga, piazzati in momenti sbagliati e che, senza alcuna spiegazione, non fanno altro che confondere lo spettatore.
Insomma, alla fine dei conti ci ritroviamo con una trama davvero inconsistente e priva di significato, e una pellicola che non lascia alcun segno nello spettatore. Appassionati della saga letteraria, siete d’accordo?
–Ilaria Marino–
Fallen – Recensione del film
Ilaria Marino
- Buona fotografia e resa dell'ambientazione;
- Alcuni attori sono azzeccati per i ruoli scelti;
- Ottima rappresentazione delle "Ombre";
- Trama inconsistente;
- Troppa semplificazione di momenti importanti;
- Colonna sonora sottotono;
- Riferimenti fuori luogo agli altri volumi della saga;