Il prossimo anno arriverà su PC e console Sacred 3, atteso nuovo capitolo di questa fortunata serie, amata forse più dal pubblico che dalla critica. Piccolo problema: gli sviluppatori sono cambiati e sembra che anche la struttura classica della saga non sarà la stessa…
Ricordate Sacred? Quel gioco di ruolo action uscito su PC tanti anni fa (parliamo del 2004)? Se lo avete giocato, sicuramente lo ricorderete, perché si è trattato senza ombra di dubbio di uno degli esperimenti più riusciti in questo genere di titoli: pur mantenendo una struttura classica molto simile a Diablo (al quale si ispira senza nasconderlo neanche troppo, ad essere sinceri), il gioco dà la possibilità di muoversi in un mondo molto vasto e di esplorare liberamente tantissimi luoghi pieni di quest secondarie, roba che ormai è difficile vedere oggi. Dopo un paio di espansioni, nel 2008 esce anche il secondo episodio, Sacred 2: Fallen Angel, sia su PC che su console, forse qualitativamente non al livello del precedente capitolo, ma comunque un buon prodotto.
Il 2013 sarà l’anno in cui ritorneremo ancora una volta a muoverci per le terre di Ancaria, visto che, dopo l’annuncio fatto ormai due anni fa, finalmente abbiamo un po’ di materiale concreto riguardante Sacred 3: Heart of Ancaria.
Togliamoci subito il dente marcio: non è il team di sviluppo originale, Ascaron Entertainment, che si sta occupando del gioco, bensì Keen Games. Chi è ‘sta gente? Neanche io li ho mai sentiti prima: ho cercato un po’ in rete per scoprire di cos’altro si sono occupati, e a parte Secret Files e ANNO per Wii e Nintendo DS, non hanno sviluppato niente che sia degno di nota. Cominciate ad essere un po’ incazzati? E fate bene, perché questi non solo arrivano freschi freschi, ma si permettono anche di dire che questo Sacred 3 sarà molto più lineare rispetto ai precedenti episodi. Ebbene sì, per andare incontro al lurido mercato di massa, il gioco non offrirà più quello che, a conti fatti, è stato uno degli elementi che più lo ha contraddistinto da molti altri prodotti simili, ovvero quella libertà d’esplorazione di cui vi parlavo prima. Mentre schivavano le appuntite alabarde di alcuni fan imbestialiti, hanno spiegato che queste modifiche saranno anche necessarie per rendere il gioco adattabile al multiplayer: è stata confermata, infatti, la possibilità di giocare con altri tre amici in cooperativa, ancora non si sa se solo online o pure sulla stessa console. Per quanto riguarda il resto, diciamo che da quello che si è visto nella breve demo mostrata durante questi giorni alla fiera GamesCom di Colonia, sembra che il gioco stia virando in maniera preoccupante più verso l’azione, anche se i ragazzi di Keen Games hanno assicurato (mentre smistavano le lettere contenenti minacce di morte) che gli elementi ruolistici non saranno abbandonati, dunque potremo sempre far crescere il nostro personaggio scegliendone equipaggiamento e abilità. Inoltre, dovrebbe essere scongiurata la possibilità di incontrare nemici tutti uguali: da quanto visto ci sono tante tipologie di avversari, ognuno con dei pattern d’attacco diversi che ci “costringeranno” ad adottare ogni volta una nuova strategia per farli fuori (e ci eviteranno la noia di dover semplicemente menare spadate random).
Giudicare ora che siamo ancora lontani dalla data d’uscita è sicuramente sbagliato, ma esperienze recenti, come il caso dello stupro fatto a Dungeon Siege con l’uscita del terzo episodio, ci fanno capire come sia semplice rovinare una serie tentando di adattarla ai gusti dei bimbiminchia che conoscono solo FIFA e Call of Duty. Speriamo pure in una trama non dico eccellente (e chi te la dà più…), ma quantomeno non soporifera.
Radda, smanettone dell’isola
–Mario Ferrentino–