LA GRANDE CACCIA
I cacciatori si radunano ogni anno all’inizio della stagione primaverile, quando le nevi si sciolgono e le tane si scoprono, quando i mostri di montagna escono dal letargo invernale e tornano a cercare cibo. È un rito antico che viene tramandato sino ai giorni nostri: partecipanti da ogni parte del mondo giungono fin quassù per accaparrarsi il primo premio, il maschio alfa del branco. Ma quest’anno anche le creature hanno organizzato la loro caccia, e nessuno è al sicuro.
LA ROCCIA PULSANTE
“Quella montagna pare respirare, e la sera quando c’è silenzio si può addirittura sentire il suo cuore battere“. Così narrano i vecchi del villaggio, eppure tutti le considerano fandonie, storielle per bambini. Sarebbero sorpresi dallo scoprire che la montagna non è altro che un’antica creatura dormiente, che riposa da eoni sotto pesanti strati di ghiaccio. Il suo risveglio è destinato a un futuro remoto, a meno che qualcuno non provi a forzarlo prima del tempo previsto.
LE GROTTE DELL’OBLIO
Per giungere al luogo in cui l’oggetto giace, ci sono due vie. Una di esse, la più diretta, è da tempo bloccata da una frana, e risulta inagibile. L’altra è una via che pochi conoscono: si addentra nei cunicoli della montagna e compie giri tortuosi in zone isolate. La particolare conformazione di queste grotte e la natura delle rocce che le compongono fanno sì che luci e suoni vengano assorbiti, creando una camera naturale di deprivazione sensoriale che induce un totale isolamento dei sensi in chi si azzarda ad attraversarle. Può essere un’esperienza mistica, ma pericolosa: alcuni animali si sono evoluti per sopravvivere in questi luoghi sfruttando sensi diversi rispetto ai vostri. Non li sentirete giungere.
–Andrea Carbone–