Oggi torniamo a parlare del mondo di Harry Potter, e nello specifico di uno pseudolibro che i fan di J.K. Rowling conoscono bene, Le Fiabe di Beda il Bardo (The Tales of Beedle The Bard in originale). Per chi lo sentisse nominare per la prima volta, l’opera è una raccolta di favole ben note agli abitanti del mondo del maghetto inglese, in cui è contenuta anche quella dei Doni della Morte, la storia dei tre fratelli che ricevono dal Tristo Mietitore il Mantello dell’Invisibilità, la Bacchetta di Sambuco e la Pietra della Resurrezione.
Come accaduto anche per Animali Fantastici e dove trovarli e Il Quidditch attraverso i Secoli, anche questo libro è stato successivamente scritto nella realtà della Rowling, inizialmente in sette copie, uniche nel loro genere in quanto redatte a mano e illustrate dall’autrice stessa. Sei di esse sono state regalate alle persone che, all’inizio dell’avventura dalla scrittrice, non si sono tirate indietro e hanno scelto di seguirla permettendo alla saga di Harry Potter di diventare realtà. La settima copia, nel 2007, è stata invece battuta all’asta, e il ricavato è stato donato alla fondazione Lumos che si occupa di diritti dei bambini, di cui la Rowling è co-fondatrice. Ora all’asta ci è finita anche un’altra di quelle sei copie, ovvero quella che l’autrice inglese regalò al suo primo editore, Barry Cunningham, il quale, nonostante disse alla donna che “non sarebbe mai riuscita a guadagnare nulla da Harry Potter”, diede comunque fiducia al progetto.
Il volume di Cunningham (che potete vedere nel video qua sotto) sembra uscito davvero dal mondo di Harry Potter: è rilegato in pelle marocchina e decorato con teschi d’argento e pietre dure semipreziose, delle rodocrositi, che la Rowling afferma essere legate tradizionalmente all’amore, all’armonia e alla gioia della vita quotidiana. Al suo interno poi, oltre alle storie della buonanotte dei maghetti, c’è una dedica: “A Barry, l’uomo che ha pensato che un romanzo troppo lungo su un maghetto con gli occhiali avrebbe potuto vendere… GRAZIE”. Il libro, tra l’altro, somiglia molto alla descrizione del volume omonimo che Albus Silente lascia in eredità a Hermione nel settimo capitolo della saga.
La copia, di cui Barry parla con affetto, alla fine è stata venduta a $470,000, e parte del ricavato verrà devoluto alla fondazione Lumos, così come succede per i diritti d’autore (pari al 24% del prezzo) delle copie “comuni” de Le Fiabe di Beda il Bardo, donati dalla Rowling.
–Caterina Gastaldi–