È recente l’annuncio che l’attore e comico Will Ferrell (Anchorman, Zoolander) sarà il protagonista di una commedia ambientata nel mondo degli eSport, prodotta da Legendary Pictures, Mosaic e Gary Sanchez Productions. Ferrell interpreterà il ruolo di un membro di un team di giocatori “anziano”, e quindi decisamente fuori luogo, in quanto la media di età dei partecipanti a queste competizioni è assai più bassa della sua.
Del fenomeno ne abbiamo parlato più volte qui su Isola Illyon, l’ultima poco più di una settimana fa, in compagnia di Marco Olivari di ProGaming Italia (qui l’intervista), azienda che si occupa di promuovere e organizzare gli eventi di eSport nel nostro Paese. E anche lui ci ha confermato che il fenomeno è in grande crescita, tanto che nel giro di pochi anni si è visto un incremento esponenziale delle visualizzazioni di eSport sui canali dedicati: pensate che quest’anno la finale di League of Legends ha avuto più visualizzazioni di quella dell’NBA. Alcuni sostengono che questi nuovi sport siano più vicini alle masse, più abbordabili, più facili: per diventare un campione di Pallacanestro c’è da faticare una vita, iniziando ad allenarsi fin da bambino, facendo tanti sacrifici, e curando alimentazione e stile di vita. Per diventare campione di un eSport, invece, basta un computer e una connessione a Internet. Questo è il pensiero comunemente diffuso, sebbene la verità sia diversa. Anche nel campo dei videogiochi serve il talento, servono riflessi, capacità di ragionamento strategico, e molte, molte ore di pratica.
Sono proprio questi i miti che hanno intenzione si sfatare Michael Kvamme e Jourdan Dunn, gli sceneggiatori della pellicola, che ci permetteranno di vedere più da vicino questo mondo, sicuramente in chiave leggera e ironica, ma speriamo anche con qualche spunto di riflessione riguardo il fenomeno.
La presenza di Will Ferrell potrebbe intanto farci stare tranquilli. L’attore comico è avvezzo al mondo dei videogames e vogliamo ricordarlo in questo video del 2014 in cui gioca per raccogliere fondi a favore di organizzazioni benefiche. Come non amarlo?
–Andrea Carbone–