Se siete dei fan di Game of Thrones vi sarete sicuramente fatti delle domande in questi anni sui Figli della Foresta. Chi sono? Cosa fanno? Che ruolo hanno in tutto il complicatissimo ingranaggio ideato da George R. R. Martin? Qualcosa è già stato scritto nei libri finora pubblicati (muoviti, Giorgio!), altro è stato rappresentato nella serie tv andata in onda questa primavera. Ma adesso ci viene in aiuto il cofanetto home video della sesta stagione, disponibile in America da qualche giorno, che contiene un video-racconto su questi strani esseri, sul loro legame con gli Estranei e la rivalità coi Primi Uomini.
Il video in questione, comunque, è stato pubblicato anche da Gizmodo (ve lo riproponiamo qua sotto), e fa parte della Histories and Lore Section, una serie di contenuti speciali (presente in ogni stagione dei DVD/Blu-Ray) in cui gli attori dello show prestano la voce al racconto del background storico-culturale di Westeros (eventi, eroi, casate, culti religiosi…). Insomma, se qualcosa è stato affrontato in maniera non troppo esaustiva, è probabile che troviate qualche approfondimento a riguardo in queste sezioni.
Quest’anno l’attenzione è catturata tutta dal corto animato “Figli della Foresta vs. Primi Uomini”. Nonostante il titolo poco accattivante, è sicuramente quello che serviva a dipanare quel velo di nebbia che aleggia su un tema così importante come l’origine dell’imminente guerra bene-male. Perché ormai è chiaro a tutti, “winter is upon us”, e come giustamente ricorda Asha/Yara, inverno significa morte. Ma come si è arrivati a tutto questo?
DISCLAIMER: se volete attendere l’arrivo dell’edizione italiana dei DVD/Blu-Ray per vedere il corto animato senza esservi spoilerati prima nulla, fermatevi qui con la lettura!
Tutto parte dai Figli della Foresta, quegli esseri di cui abbiamo letto e sentito di tutto e che, dopo una lunga attesa, abbiamo anche visto. Essi sono i primi abitanti di Westeros. Segni particolari: occhi gialli da gatto, pelle scura, capacità di compiere riti magici e adorazione per gli alberi-diga. La loro esistenza da Bear Grylls magici poco sviluppati viene, però, scombussolata dall’arrivo dei Primi Uomini nel Continente Occidentale, contro i quali inizia una sanguinosa guerra, destinata però a volgere al peggio per la maggior prestanza degli avversari e l’uso delle armi. Ed è qui che arriviamo alla bomba lanciata da Benioff e Weiss: sono stati i Figli della Foresta a dare vita agli Estranei per sovvertire l’esito della guerra, impiantando una scheggia di ossidiana in un uomo.
“Dove sta la novità? Cosa c’è di inedito rispetto a quanto già sappiamo?” vi starete chiedendo. Le cose che adesso conosciamo meglio, in realtà, sono addirittura tre:
- Il presupposto per la guerra tra Primi Uomini e Figli della Foresta non ha niente a che vedere con l’invasione o la difesa del proprio territorio (RUSPA!), ma bensì con il disboscamento degli alberi-diga (come si può leggere anche nel libro Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco). Sembra una cavolata, ma in fin dei conti i secondi avevano gli stessi poteri di Bran, osservavano e vivevano attraverso quelle piante magiche, considerandole gli spiriti degli antenati. Abbatterle voleva dire tagliare i legami con le proprie origini, uccidere dei familiari. Sicuramente non il miglior biglietto da visita.
- Gli Estranei furono creati secoli prima della pace stipulata tra le due fazioni sull’Isola dei Volti, ma si manifestarono solo molto tempo dopo. Non è ancora chiaro il motivo per cui i White Walkers ci abbiano impegnato così tanto per essere “pronti” (e se fosse nei piani): probabilmente la loro longevità è legata a quella dei Figli della Foresta. Fatto sta che una volta palesatisi, questi ultimi ne avevano perso completamente il controllo e furono costretti a farsi aiutare dai Primi Uomini per combatterli.
- Le ultime parole pronunciate dal Corvo con Tre Occhi sanno di profezia: “I Figli della Foresta sono l’ombra di quello che erano e gli Uomini hanno dimenticato. Ma gli alberi ricordano. E Brandon Stark deve imparare, oppure, così come abbiamo visto i Primi Uomini, vedremo anche gli ultimi”. Questo discorso carica di ancora maggior responsabilità il piccolo metamorfo, che si ritrova a dover imparare qualcosa per fermare gli esseri dagli occhi blu. Che cosa, però?
Questo corto, purtroppo, è un’arma a doppio taglio. Se da un lato ci ha fornito alcune risposte necessarie, dall’altro pone ulteriori interrogativi. E la primavera è ancora lontana. L’inverno, però, è sicuramente più vicino.
–Andrea Camelin–