Oggi siamo ancora qui a chiederci se gli androidi sognino pecore elettriche: trentacinque anni dopo l’uscita del capolavoro di Ridley Scott “Blade Runner”, ispirato all’opera di P. K. Dick, il fascino esercitato dal cyberpunk non sembra destinato a tramontare troppo presto, come del resto testimonia la proliferazione di titoli nel campo del gioco di ruolo.
A questo proposito, ci sono ottime notizie per tutti voi, amanti di “Ghost in the Shell”, “Cowboy Bebop”, “Akira”, ma anche del Nathan Never di bonelliana memoria, nonché del GdR made in Paizo: dopo la conclusione di una campagna Kickstarter che li ha visti raccogliere il triplo di quanto preventivato, la Gun Metal Games è pronta a far entrare trionfalmente il suo “Interface Zero 2.0” nella famiglia dei compatibili Pathfinder.
Se il nome vi suona familiare, non c’è di che stupirsi: si tratta, d’altro canto, di uno dei principali titoli di genere fin dai tempi della d20 Open Game License, che ha già visto adattamenti di successo sia per “Savage Worlds” (Pinnacle) che per il sistema Fate (Evil Hats Production).
Avendo già messo in catalogo il manuale di base più una pletora di espansioni sia a livello di regole che di ambientazione, cosa ci offrono gli sviluppatori per placare la nostra sete di scontri all’ultimo sangue e folli hackerate nelle più decadenti megalopoli di fine XXI secolo?
Abbiamo sette razze che esplorano tutte le declinazioni del concetto di post-umanità (dagli homo sapiens 2.0 geneticamente modificati per essere migliori, fino a cyborg e androidi vari), sedici classi comprensive di mercenari super-addestrati, maghi della rete e qualche psionico, e un anno 2090 dove tutto quello che poteva andare male nel nostro 2016 è finito peggio. L’Asia è un campo di battaglia, l’Europa una sequela infinita di rivoluzioni stimolate da un’intelligenza artificiale cui farebbe bene un internamento psichiatrico, e gli Stati Uniti frammentati e sull’orlo della guerra civile. Il Global DataNet, l’Internet al cubo che avvolge ogni aspetto della civiltà umana, è una giungla in cui si aggirano malware e predatori virtuali determinati a prendersi tutti i vostri soldi, segreti, o l’identità. E se per caso qualcuno pensasse bene di comprarsi un’astronave, volare via su Marte, e darsi alla macchia, beh, buona fortuna a ripagare il debito con le megacorporazioni che vi hanno portato fin lassù.
Per quanto riguarda il team di sviluppo, ci sentiamo di mettere le mani sul fuoco, vedendo in elenco nomi come Andreas Ronnqvist (co-proprietario della Dreamscarred Press, da molti considerata la miglior casa editrice per materiale Pathfinder-compatibile), David Jarvis, Jeff Lee (scrittore freelance che vanta collaborazioni con diversi nomi ben noti ai fan della Paizo), Mike Welham, e Robert Hudson (sviluppatore nominato due volte all’EN World RPG Award). Questi promettono un sistema di regole in grado di gestire senza problemi la complessità del muoversi in una realtà virtuale e controllare a distanza droni e armamenti robotizzati, utilizzare svariati gadget iper-tecnologici quali armi, veicoli, mecha e impianti cibernetici vari, e un sistema di combattimento mutuato dalle regole alternative proposte in “Pathfinder: Guida al Combattimento”, in grado di catture la rapida brutalità che ci si aspetterebbe da uno scontro all’ultimo sangue tra bande di cacciatori di taglie, cyber-criminali, e spie corporative. E sebbene i termini gritty e realistico si accordino malamente all’immagine che solitamente associamo agli incontri di Pathfinder, su questo punto almeno il beneficio del dubbio ci sentiamo di concederlo.
Per quanto riguarda la compatibilità, per ora si cita solo il supplemento “Techonology Guide”, che già da qualche anno consente ai Master più ispirati in tal senso di armare paladini e ranger con spade laser e fucili al plasma, ma le ambizioni della Gun Metal Games arrivano molto più in alto: si prospetta infatti, per il 2017, una guida alla conversione (virtuale o cartacea) per il più ambizioso progetto tentato dalla Paizo dopo aver reinventato l’edizione 3.5: parliamo ovviamente di “Starfinder”, a.k.a., Pathfinder IN SPACE (ve ne parlammo qui, ricordate?)!
Potete prenotare il Manuale di Interface Zero 2.0 direttamente da qua.
–Federico Brajda–