L’argomento è caldo, e il caldo dà alla testa, si sa. Sarà per questo che negli ultimi giorni sono tornati di moda i cappellini con visiera bianco-rossi che fanno tanto 90’s. La Poké Ball è lo strumento più utilizzato sugli smartphone, e non è difficile, in giro, trovare gente che swipa con il dito sullo schermo, camminando e fermandosi apparentemente senza motivo. Pokémon GO, croce e delizia videoludica di questo 2016, prima ancora di essere disponibile in tutto il mondo (in Europa è stato rilasciato ufficialmente soltanto in Germania e Inghilterra) ha già registrato incassi da record e appassionato milioni di giocatori per la gioia degli sviluppatori della Niantic, in collaborazione con chi si è sempre occupato di queste creaturine in passato (stiamo parlando ovviamente di Game Freak, The Pokémon Company e l’immancabile Nintendo). Avete già avuto modo di provarlo? Noi sì, e ve lo abbiamo mostrato in diretta Facebook (se ve la siete persa, la trovate a conclusione dell’articolo). Oggi andremo invece ad analizzare gli aspetti essenziali del gioco e a darvi qualche consiglio per migliorare la vostra esperienza da allenatori. È tempo di catturarli tutti, andiamo!
COME E DOVE TROVARLI
Un sistema che ci permette di trovare i Pokémon in giro per strade e campagne, di vederli sul display del nostro smartphone e di andare a cercarli seguendo le loro tracce è davvero una figata, vero? Ma vi siete chiesti da cosa sia determinata la presenza di una creatura in una zona piuttosto che un’altra? Ovviamente, come saprete (o vi sarete accorti dalla batteria del vostro device perennemente allo 0%), il gioco sfrutta la tecnologia GPS, localizzandoci nel punto esatto nel quale ci troviamo e piazzando il nostro alter ego sulla mappa (gentilmente fornita da Google), dalla quale parte la nostra avventura. I tipi di Pokémon che possiamo incontrare, stando a quanto dedotto dagli stessi giocatori semplicemente utilizzando l’applicazione, vengono generati randomicamente dal sistema in base a quattro fattori principali: la temperatura, la presenza d’acqua, la differenza giorno/notte e soprattutto la densità di Pokéstop nella zona in cui si va a caccia; maggiore è la presenza questi punti d’interesse (presso i quali è possibile raccogliere tutti gli strumenti necessari all’allenatore gratuitamente, Poké Ball comprese), maggiore è difatti la possibilità di trovare mostri rari, o semplicemente trovarne di più. I punti d’interesse attualmente disponibili (così come le Palestre, almeno qui in Italia) sono soltanto quelli messi a disposizione da Niantic, e segnalati nel corso degli ultimi tre anni dai giocatori di Ingress (in un certo senso, il precursore di Pokémon GO). Ad oggi, inoltre, la funzione per creare nuovi punti di interesse sembra essere inibita, e per chi vive in periferia risulta molto più difficile godere di questo gioco. Ma ho un consiglio anche per voi: pensate ai possessori di Windows Phone, a loro è andata decisamente peggio (visto che l’applicazione è stata sviluppata solo per Android e iOS)!
Il funzionamento del radar e dei vari strumenti che ci aiutano a localizzare i Pokémon, come è ovvio che sia, è semplicemente determinato da un algoritmo. Nella riquadro in basso, una volta nella mappa, ci viene segnalato il numero esatto di creature che si trovano nel raggio di circa trecento metri intorno a noi. Non possiamo conoscerne la posizione esatta, ma il numero di zampette visualizzato sotto di loro ci indica se si trovano a cento, duecento o trecento metri dalla nostra posizione. Se fra i Pokémon che ci sono in zona volete catturarne uno in particolare, vi conviene enerlo d’occhio semplicemente selezionandolo, e seguirlo provando a ridurre la distanza incamminandovi nella direzione giusta. A semplificare questo sistema (visto che potrebbe essere ovunque intorno a voi) c’è la simpatica animazione dell’erba alta in movimento, la quale indica senza ombra di dubbio la presenza di un Pokémon nelle vicinanze. Un altro modo per ottenerli è quello di far schiudere le magiche Uova nell’incubatrice. Anche in questo caso il sistema è piuttosto semplice: ogni uovo ha bisogno di essere “covato” per un tot di chilometri (proprio come nei videogiochi classici); percorse, poi, le distanze (a gestire il tutto ci pensa un contapassi, quindi non provate a fare i furbi in macchina perché non sempre funziona, anzi!), l’uovo si schiuderà dando vita ad un’altra creaturina.
Una volta partiti, è più semplice e divertente di quanto non possa sembrare. Per catturarli quando compaiono, dopo averli ingaggiati con un tap, vi basta prendere bene la mira, cercando di rientrare nel cerchio colorato (verde o giallo a seconda della difficoltà di cattura e del livello del mostriciattolo) con il lancio della Poké Ball: più piccolo è il cerchio nel momento in cui viene colpito, maggiore è la possibilità di catturarlo senza che scappi prima.
POTENZIAMENTI, EVOLUZIONI, SCONTRI E PALESTRE
Ora che abbiamo capito come si catturano, dobbiamo farci un’idea di come funziona il sistema di potenziamento ed evoluzioni. Come avrete notato, ogni volta che catturate un Pokémon, oltre a essere inserito nel Pokédex, si ottengono dei punti esperienza (per aiutarvi a salire di livello), polvere di stella (indispensabile per potenziare il vostro mostro) e, cosa più importante, le caramelle Pokémon (necessarie sia per farli salire di livello che per farli evolvere). Oltre al fatto che difficilmente troverete Pokémon perfettamente identici (variano di dimensioni, peso, livello, massimale di HP e addirittura hanno attacchi speciali diversi fra loro), catturarne un maggior numero di una determinata specie vi dà la possibilità di ottenere più caramelle specifiche per quel Pokémon. Se poi vi diciamo che per far evolvere il vostro Magikarp in Gyarados avete bisogno di ottenere la bellezza di 400 fottute caramelle… vi conviene quindi rispolverare l’amo vecchio e sedervi sulla banchina del porto più vicino! Nonostante in futuro sarà integrata la funzione di scambio fra gli allenatori, qualora non vogliate avere più mostriciattoli simili, c’è la possibilità di effettuare il trasferimento nel database del Professor Willow, per avere in cambio un’ulteriore caramella (no, niente ambiguità!) oltre a quelle già beccate per la cattura. Conviene quindi prima potenziarlo o prima farlo evolvere? Il trucco sta nel trovare il giusto equilibrio fra le due cose, visto che una volta evoluto il costo per il potenziamento sarà più elevato, mentre potenziandolo, farlo evolvere vi costerà di più. Per quanto riguarda invece le palestre, costituiscono a oggi l’unico modo per far scontrare la vostra squadra con Pokémon avversari o, semplicemente, allenarli nelle palestre conquistate dal vostro team, così da farli salire di livello. Una volta raggiunto il livello 5, prima di affrontare una palestra vi viene chiesto di unirvi ad una delle tre squadre, iconicamente rappresentate da Zapdos (squadra Gialla), Moltres (squadra Rossa) e Articuno (squadra Blu). Un componente della squadra rossa, ad esempio, può affrontare una palestra Blu con una squadra di 6 elementi fra quelli a disposizione. Battendo i Pokémon a difesa dello spazio, lo scopo dello sfidante è quello di abbassare il cosiddetto livello di Prestigio della palestra (che può variare da uno a otto, determinando il numero di mostri che possono essere schierati a difesa della stessa), fino a portarla a zero e quindi sconfiggerla per conquistarla con la propria squadra. Nel web è già guerra fra bande, fra meme e insulti, specialmente fra le due squadre che sembrano ad ora essere più gettonate: la blu e la rossa.
Sarebbe ingiusto recensire il gioco senza tener conto del vero e proprio fenomeno che ha scatenato, senza considerare inoltre l’incidenza che quest’applicazione avrà nel quotidiano (ricordatevi di alzare la testa mentre camminate per strada!), oltre che sulle batterie e le tariffe dati dei nostri dispositivi. Perché dunque Pokémon GO ha scatenato tanto clamore? Perché innanzitutto non c’è bisogno di acquistare nulla per giocarci (né l’app, né una console apposita), ma basta un qualunque smartphone (sorry again, Windows Phone users!), il che lo rende un prodotto utilizzabile praticamente da tutti (è forse questa la vera rivoluzione?); in secondo luogo, il fatto che si tratti di realtà aumentata lo rende sempre entusiasmante e nuovo: il nostro campo da gioco, potenzialmente, è il mondo intero.
Attendiamo trepidanti il rilascio ufficiale dell’applicazione anche in Italia (ma se non volete aspettare, andate qui!). Intanto, andiamo a caccia di Pokémon, ma responsabilmente e senza dimenticare un’indispensabile Power Bank!
Stay tuned for more!
– Antonio Sansone –
Pokémon GO – Recensione
Antonio Sansone
- Camminare, camminare, camminare: finalmente molti di voi avranno un valido motivo per uscire a fare una passeggiata!
- Il fattore nostalgia è davvero fortissimo;
- La svolta social è stata esplosiva;
- L'app è ben curata, i mostri sono ben realizzati, e le prospettive per il futuro sono interessanti;
- Drena letteralmente il livello di batteria del dispositivo;
- Potrebbe essere fonte di distrazione e danni se usato in maniera incosciente;
- Attualmente ci sono ancora grossi problemi con i server;