Parlare del nuovo film di Star Wars è pericoloso, pericolosissimo: in un modo o nell’altro, si finisce per urtare la sensibilità di qualcuno. Però, al netto di dubbi, speranze e perplessità, alcuni elementi innegabilmente positivi si possono riscontrare già adesso, a “schermi chiusi”. Magari non proprio del film, ma sicuramente di chi ci sta dietro e prepara il terreno.
Sappiamo tutti che una frase che inizi per “Non sono [razzista/sessista/xenofobo/altro], MA…” è destinata ad essere una drammatica zappa sui piedi.
Tutti meno, a quanto pare, un ingenuo e candido fan della saga di Guerre Stellari, che nel commentare un’immagine di Capitan Phasma come rappresentato nel nuovo film, ha asserito che “È davvero difficile intuire che si tratti di un armatura femminile”. Epico il come back di chiunque amministri la pagina Facebook di Star Wars, che potete leggere nell’immagine qui sotto. Probabilmente il tizio si aspettava delle zinne di metallo.
E no, niente zinne di metallo nel nuovo prodotto di J.J. Abrams. Anche perché, dato che ad interpretare Capitan Phasma sarà Gwendoline Christie, alias Brienne di Tarth di Game of Thrones, alias don’t-fuck-with-me-boy, sono piuttosto sicuro che anche a voler immaginare un addetto alla costumistica reduce da una puntata di Xena, la signorina non avrebbe apprezzato una scelta del genere.
Che l’attrice sia grintosa lo dimostra la sua storia: proveniente da un’educazione (parole sue) “vagamente Vittoriana”, aspirante ginnasta costretta al ritiro a causa di un incidente, ha ripiegato sulla recitazione laureandosi nel 2005 presso il Drama Centre London (non proprio una passeggiata di salute: 12 ore al giorno, sette giorni su sette, a sentirsi dire che era troppo alta per fare qualunque cosa).
La sua filmografia non è particolarmente ricca, d’altro canto ha calcato i palchi teatrali in più di un’occasione, e anche lì i ruoli scelti ne dimostrano le capacità e la dedizione (il Lucifero nel Faustus, un’interpretazione acclamata dalla critica, non è proprio un ruolo da svenevoli – Sophie Turner, se guardo te è solo perché non ti ho mai vista fare altro che Sansa; spero di smentirmi al prossimo focus on).
La Christie ha sempre dimostrato di essere non solo pienamente consapevole della propria particolare fisicità, ma anche pronta a confrontarla, facendone lo spunto per mettere in discussione gli stereotipi di genere. Questa, almeno, sembrava essere l’intenzione dietro il set fotografico “Bunny”, nella quale la vediamo variamente rappresentata mentre indossa un costume da coniglio rosa piuttosto inquietante – e, a onor di cronaca, con un tasso di nudità notevole (tale da farle considerare quella scelta, qualche anno dopo, come una che non rifarebbe).
Dopo una piccola parte nel Parnassus di Terry Gilliam, un amico le ha suggerito di dare un’occhiata ad una certa saga fantasy e, appena incontrata Brienne, fra lei e la Christie è stato amore a prima vista. Non è stata timida nel comunicare al mondo che desiderava immensamente interpretarla nella serie tv, non solo a parole ma anche nei fatti: si è tagliata i capelli, ha accumulato 7kg di massa muscolare e ha vestito abiti maschili per lungo tempo. Una volta presentatasi al provino già in armatura, con alle spalle la vox populi dei fan che ne richiedevano a gran voce la partecipazione in quel ruolo, ha praticamente sbaragliato qualunque ipotetica concorrenza. Sul set non dimostra una minor dedizione: l’armatura che ha addosso è vera, pesa un casino e la indossa sempre lei. Ha preso lezioni di scherma medievale, equitazione, combattimento a mani nude e non vuole nessuno stuntman: anche perché apprezza molto sapere “di poter rompere il naso a un uomo con una gomitata”.
Se l’esperienza di Bunny non le ha dato quel che sperava, in termini di contestazione degli stereotipi di genere, sicuramente quella di Game of Thrones ci è andata vicino. Non è dato sapere in che direzione andrà il personaggio di Capitan Phasma, del quale si sa molto poco: comanda una legione di Stormtrooper, ha un’armatura fighissima partorita dalla mente di Michael Kaplan (costume designer di J.J. Abrams nei film di Star Trek) e non ha bisogno di tette metalliche.
Alla luce della visione idealizzata e quasi mitologica che ho ormai della Christie, mi abbandono alle seguenti speculazioni:
- considerato l’interprete, Capitan Phasma potrebbe essere il primo stormtrooper che sparando colpisce qualcosa. O almeno lo spero – per noi, per J.J. Abrams e per chiunque dovrà fare i conti con una Gwendoline Christie che immagino sul set mentre urla “DATEMI QUALCOSA DA UCCIDERE!”;
- L’armatura sarà fatta di titanio o qualunque altro materiale sufficientemente pesante da non rendere l’esperienza meno intensa di quella di Game of Thrones. Niente plastazote per Gwendoline Christie;
- Se la pagina ufficiale di Star Wars ha voluto mettere il punto molto rapidamente alla questione “tettarmatura”, i motivi sono almeno due: mostrare un certo approccio alle problematiche di genere, sicuramente condiviso dall’attrice (e probabilmente parte integrante dei motivi che la hanno spinta ad accettare il ruolo), e salvare un povero ingenuo dalla furia omicida dell’attrice più cazzuta (e non per questo meno sexy) che il cinema attualmente offre.
– Luca Pappalardo –