Dragon Nest: Warrior’s Dawn è un film d’animazione del 2014 diretto da Song Yuefeng e basato sull’omonimo videogioco MMORPG. Quest’ultimo è un free-to-play distribuito da Eyedentity nel 2010, ma ha raggiunto l’Europa solo tre anni dopo. Per questo motivo è possibile che alcuni di voi non l’abbiano mai sentito nominare, essendo un prodotto che ha preso piede soprattutto in Corea, Cina e Giappone, così come anche il film, purtroppo mai arrivato in Italia e destinato a una piccola distribuzione.
TRAMA
La storia inizia anni prima rispetto all’arco narrativo del gioco online, e si svolge ad Alteria, una terra in cui vivono umani, elfi e creature più o meno bestiali tra cui draghi. Questi sono stati cacciati decenni prima nelle montagne oscure, e rappresentano ormai leggende da raccontare ai bambini. Ma una nuova forza malvagia pare essersi risvegliata e minacciare la serenità delle nazioni.
Il protagonista è un giovane umano un po’ scapestrato ma con coraggio da vendere. Quasi senza volerlo, viene agguantato da una nave di “pirati” del cielo, una combriccola piuttosto affiatata, composta da guerrieri leggendari tra cui un cacciatore di draghi. Tra scontri, incontri, risate e preoccupazioni per il futuro, questo gruppo si troverà ad affrontare un viaggio insieme per evitare che il grande Drago Nero risorga dalla sua prigione.
SETE DI EPICITÀ?
PECCATO PER LA GRAFICA
Armandomi di pignoleria, non posso fare a meno di notare che il difetto principale del film risieda nella grafica delle animazioni, piuttosto datata rispetto ai canoni attuali, o quanto meno rispetto a quella dei film d’animazione che giungono nei cinema occidentali. Molte texture sono estremamente semplici e certe animazioni facciali lasciano a desiderare. Il tutto risulta anche più incomprensibile se si tiene conto che la pellicola è costata 40 milioni, un budget eccessivo per un risultato simile. Ma è un difetto su cui si riesce a sorvolare, o meglio, può capitare di non accorgersene nemmeno grazie agli altri pregi citati sopra, che distolgono l’attenzione dai particolari. Quando l’eroe rischierà la vita per salvare quella degli amici, non ve ne importerà nulla di come si muovono i capelli: sarete troppo impegnati a fare il tifo per lui.
Un cliffhanger non troppo originale ma d’effetto, annuncia la possibilità di assistere a un seguito. E infatti è previsto per il 2016 il secondo capitol,: Throne of Elves, dove i protagonisti saranno sempre l’elfa Liya e il giovane Lambert. L’idea della casa di produzione di Dragon Nest è di portare a compimento una trilogia, un’operazione ambiziosa che va di pari passo con la distribuzione del prodotto in senso cross-mediale, poiché sono in arrivo anche spin-off ed espansioni per il gioco online. Del resto è ormai assodato come sia più facile vendere un prodotto se si esplorano campi diversi: è un metodo che in molti hanno già adottato, e che potrebbe rappresentare il futuro del marketing di questo tipo di media. Ma non oso lamentarmene: fino a quando escono fuori perle inaspettate come Warrior’s Dawn, tanto di guadagnato!
– Andrea Carbone –
Dragon Nest: Warrior’s Dawn – Recensione
Andrea Carbone
- Poche pretese, ma eccelle nel suo obbiettivo;
- Scene d'azione spettacolari che fomentano lo spettatore;
- Diversi generi, ma sapientemente amalgamati;
- La grafica non eccelsa;
- La storia di fondo non è tra le più originali;