Siamo onesti, per quanto possiamo fare finta di nulla, per quanto possiamo nascondere la nostra vera indole, oramai è risaputo: nella parte più profonda di noi, nella parte più intima e riservata, si nasconde il nostro “Io” armato di uno zainetto e di una manciata di sfere poké, pronto per partire all’avventura con i suoi fedelissimi compagni per diventare il più forte allenatore di Pokémon.
È proprio a questi allenatori che parlo, e dico di prepararsi per la primavera del 2016, perché una nuova avventura li attende, “Pokémon Super Mystery Dungeon”! Nonostante a detta di molti l’ultimo titolo uscito su 3DS, “Pokémon Mystery Dungeon: I portali sull’infinito”, abbia avuto meno mordente rispetto ai capitoli per Game Boy Advance e a quelli per Nintendo DS, la serie ha comunque riscosso nel corso degli anni un rilevante successo, tanto da far proseguire la collaborazione tra Chunsoft e Nintendo, iniziata nel lontano 2005. Pokémon Super Mystery Dungeon ci catapulterà all’interno del mondo dei celebri mostriciattoli tascabili, ponendoci di fronte un’avventura avvincente dove dovremo cercare di debellare un’epidemia che sta dilagando tra le creature stesse, senza fare sconti, colpendo anche i potenti Leggendari.
La caratteristica principale della serie Mystery Dungeon è sempre stata, sin dai primi titoli, la componente roguelike che, unita al contesto dei Pokémon, ha generato un prodotto (seppur categorizzabile come spin off) considerato anche un po’ più infantile rispetto al filone principale, bello, longevo e dal divertimento assicurato: i dungeon consistono in campi di combattimento in cui ogni Pokémon riempie una casella con annessi oggetti e qualsiasi item utilizzabile. Mano a mano che si procede con l’esplorazione del dungeon, generato in precedenza in maniera del tutto casuale, si viene a creare una mappa con ogni caratteristica del luogo che stiamo esplorando, e lo scopo è andare avanti di labirinto in labirinto superando i vari livelli di cui questo è composto, cercando di completare le missioni che vengono proposte, come ad esempio salvare un mostriciattolo in difficoltà o sfidarne qualcuno a mo’ di boss di fine livello. Durante l’esplorazione del dungeon ci ritroviamo anche a raccogliere oggetti e, essendo un gioco di ruolo a turni, dobbiamo sempre tenere presente che ad ogni nostra azione o spostamento corrisponde sempre una risposta avversaria.
Il più recente titolo sviluppato per 3DS, il già citato “Pokémon Mystery Dungeon: I Portali sull’Infinito”, non ebbe enormi riconoscimenti, forse anche per il tipo di gioco: è vero che da un lato i Pokémon risvegliano in noi il lato più infantile e sognatore (molti di noi saranno sicuramente cresciuti con l’anime, con i primi videogiochi sviluppati per Game Boy e Game Boy Color e annessi album di figurine e carte da gioco collezionabili), ed è vero anche che essendo un RPG è facile muoversi di dungeon in dungeon per completare le missioni, essendoci anche una storia che lega il tutto e dà un senso alle nostre azioni, ma nonostante la possibilità offerte dal 3DS, i ragazzi del team di Chunsoft non sono riusciti a fare il salto di qualità. La trama (che non era entusiasmante, ma neanche così terribile) si svolgeva seguendo due filoni particolari: il primo, in cui ci svegliavamo dopo un brutto incubo trasformati in un Pokémon (che è possibile scegliere all’inizio tra i 5 presenti: i 3 di partenza della quinta generazione, Axew, e l’immancabile Pikachu ) e incontravamo un altro Pokémon (sempre da scegliere fra i 5 iniziali) che poi diventava il nostro inseparabile compagno, e il secondo filone, in cui ci veniva proposto di creare un vero paradiso per i Pokémon – fino a quando poi le due trame non si intrecciavano, sempre condite con subquest come ogni santo RPG che si rispetti.
Cosa castrò nell’effettivo questo episodio datato nel lontano 2013, e cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo titolo dopo tre anni? In realtà “I portali sull’infinito” non fu un totale flop, se consideriamo che aveva dalla sua degli aspetti positivi che lo rendevano comunque un gioco piacevole. Sicuramente il paragone con “Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Cielo” lo vedeva uscire sconfitto, ma questo episodio per 3DS poteva contare, per esempio, sull’effetto 3D, che si rivelava davvero ben implementato e che, facendo coppia con l’ottima direzione artistica e con la durata del gioco, decisamente generosa (come per gli altri capitoli, effettivamente), lo rendeva estremamente piacevole, specialmente per il pubblico più giovane, ovviamente a patto di considerarlo come quello che è sempre stato, ovvero uno spin-off. Pensando agli aspetti negativi, come l’eccessiva semplicità e la tendenza ad essere, proprio per questo motivo, noioso, posso solo credere che, con questo titolo, la serie Mystery Dungeon abbia voluto essere una sorta di invito a chi non conosce la saga principale sviluppata da Game Freak, un modo per cercare di avvicinarli e scoprire la magica “droga” dei Pokémon, che li porterà a comprare un gioco dopo l’altro.
Ma ritornando al quesito principale, ovvero “cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo Pokémon Super Mystery Dungeon”, posso dare con precisione solo alcune informazioni, chiarite durante l’E3 di questi giorni: la trama riguarderà, come già accennato, un’epidemia che colpirà tutti i Pokémon e che, a seguito di questa, verranno trasformati in rocce. Come vuole la tradizione ci risveglieremo, indovinate un po’, nei panni di un Pokémon! Nel proseguimento della nostra avventura arriveremo ad incontrare fino a 720 Pokémon diversi, e sarà possibile scegliere il nostro alter ego e il nostro compagno da una rosa formata da 20 possibilità. Possiamo augurarci, insomma, che questo nuovo titolo per 3DS sia Super a tutti gli effetti, e che finalmente possa fare breccia nei cuori sia degli allenatori meno in erba che di quelli che masticano da un bel po’ generazioni e generazioni di mostri tascabili!
In attesa di altri aggiornamenti, vi lascio con il video presentato all’E3 di quest’anno, che ci può far capire un po’ meglio cosa ci dovremo aspettare da questo titolo in uscita nel 2016.
– Alessia Bellettini –