Final Fantasy VII è il rispettivo videoludico di un fidanzatino/a delle elementari: lo si è incontrato da giovani, ci si è separati troppo presto e lo si vede crescere parallelamente senza poterlo mai più frequentare. Per anni i videogiocatori di tutto il mondo hanno pregato affinché Square Enix realizzasse un remake del capitolo più amato della sua saga RPG, ma ad oggi non hanno visto la luce che giochi spin-off, sequel cinematografici e applicazioni per smartphone…. ad oggi. Sì, perché la tanta ambita rivisitazione sembra ormai alle porte (e tanto se ne sta discutendo), ma l’intravedere il traguardo non impedisce a chi di dovere di fare tutto il possibile per lucrare sul palpabile senso di nostalgia.
Ecco dunque che l’azienda Merchoid, specializzata nel merchandise ufficiale di tutto ciò che piace a noi nerd, ha pubblicato sul suo sito il pre-ordine per un Monopoli dedicato a Cloud Strife e amici. La pagina specifica, purtroppo, è stata velocemente – e misteriosamente – rimossa, ma basta smanettare un po’ su Google per recuperare la “compromettente” copia cache. Da questa scopriamo quindi che il prezzo previsto è quello tradizionale di 49.99$, che l’uscita è stimata per aprile, e che saranno presenti ben otto pedine al suo interno. Parte il toto nomi e si aprono le scommesse, ma è facile ricordare che i personaggi principali nel titolo originale fossero proprio otto (ok, sto escludendo Caith Sith, ma a ben pochi interessa Caith Sith), rendendo il tutto un pelo prevedibile. Possibile che abbiano sostituito la poca longeva Aerith con il carismatico Sephiroth? Più verosimile, piuttosto, che abbiano rinunciato del tutto a un approccio tanto didascalico e che invece vedremo rappresentati in stagno i simboli per eccellenza presenti in Final Fantasy, quali i Chocobo e i Kyactus.
I particolari scarseggiavano anche quando la pagina di vendita era online, ma è facile intuire che si tratterà dell’ennesimo reskin minimo in cui il gioco del Monopoli rimane invariato, se non per nomi e colori. Questo, insieme a Risiko, continua a essere uno dei giochi da tavolo più gettonati per l’adattamento a sfondo videoludico, ma raramente i risultati si rivelano memorabili; a peggiorare la situazione c’è la fredda consapevolezza che questa edizione, come molte altre prima di lei, finirà nella pila dei boardgame mai tradotti, e che noi italiani potremo acquistarla esclusivamente come merce d’importazione, probabilmente con un prezzo rialzato e con l’ostilità di tutti i giocatori occasionali che si rifiuteranno di sottostare a regole vergate in lingua straniera.
– Walter Ferri –