Il mestiere del fumettista è tutt’altro che semplice. Dev’essere coltivata giorno per giorno una volontà progettuale, bisogna abbeverarla alla fonte del desiderio di creare, nonché lavorare sodo su varie forme artistiche: scrittura, sceneggiatura e disegno. Non è, insomma, un lavoro per deboli di cuore. Perché il progetto faccia di voi un artista è fondamentale che venga divulgato e, se possibile, anche apprezzato. Ed è sugli scogli della pubblicazione, sulla soglia della fama immortale di Shakespeariana memoria, che si arenano parecchie velleità artistiche, spiaggiandosi sul litorale di una notorietà mai conquistata. Fare fumetto prima dell’era di Internet era un vero incubo: le poche case editrici italiane erano restie a prendere in considerazione progetti nazionali, rivolgendosi per lo più a prodotti stranieri. E poi c’era Bonelli, con la sua gabbia rigida, baluardo della cultura fumettistica italiana sempre più in balia dei comics americani e dei manga giapponesi o coreani. Rivolgersi all’estero restava, spesso, l’unica strada, e i modem PSTN a 56.6k di trasmissione non aiutavano di certo, soprattutto per l’invio delle tavole inchiostrate. Trasferire digitalmente una copertina a colori, poi, era pura follia, roba da pionieri del web. L’autoproduzione cartacea, quasi sempre, era l’unica strada.
Da allora le cose sono cambiate, anche se l’autoproduzione è diventata – finalmente – business: grazie ai crowdfunding, infatti, oggi è possibile reperire risorse per realizzare un progetto a fumetti fino a portarlo sugli scaffali.
“Il progetto Upper Comics nasce nel 2012 dalla mia insoddisfazione come autore di fumetti dovuta alla mancanza di una casa editrice in grado di riuscire a saziare le mie aspettative da fumettista e da autore”. Gaetano Scoglio, messinese, leader della Upper Comics, una neonata realtà editoriale che muove i suoi primi passi nel panorama fumettistico siciliano, da quattro anni fa ‘la montagna che va a Maometto’, parafrasando il famoso detto. Come tutti i ragazzi che lavorano alle produzioni Upper Comics (tra cui Paolo Zeccardo, il primo a salire a bordo), Gaetano è venuto su a pane e animazione, soprattutto giapponese. Come i compagni di viaggio, ha perso il conto delle migliaia di pagine di manga divorate in questi anni, nutrendo e stimolando una fervida fantasia. E i risultati si vedono: Upper Comics ha sfornato un progetto che non è soltanto artistico, ma anche culturale. “È vero, la principale fonte d’ispirazione per i nostri fumetti sono i manga giapponesi, ma il progetto nasce appunto con lo scopo di destrutturare la parola ‘manga’ e far capire che tra un manga ed un fumetto le differenze sono solo di pregiudizio”. Con questo spirito sono nati, giusto per citarne alcuni: Abyss, Almost Dead, Hard’n’Steel, V-Parts e Heart’n’Bump. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, shonen e shojo, ambientazioni gotiche e favole nere, storie di personaggi folli (alla Bastard, per capirci) ed eroi senza macchia, o quasi. Le premesse per uno o più successi non mancano in questi lavori freschi, dinamici e dalle trame coinvolgenti.
“Andate oltre le apparenze e giudicateci per la qualità delle nostre opere, per l’impegno e la fatica che ci mettiamo ogni giorno per offrire un prodotto sempre più avvincente” afferma Gaetano. Direi che solo per queste parole e l’attenzione con cui viene trattato il pubblico, la Upper Comics merita più che una sbirciatina sulla pagina Facebook, e soprattutto una mano per la loro campagna di crowdfunding che ha preso un abbrivio estremamente interessante.
– Fabrizio Palmieri –