Per molti il ricordo di Final Fantasy XII è legato a quello dell’ultimo grande titolo per la mai troppo osannata PlayStation 2, un gioco del 2006 capace di spremere al massimo l’hardware limitato di quella piccola grande console, con risultati grafici stupefacenti per l’epoca e ancora oggi apprezzabilissimi. Il mondo di Ivalice (già ambientazione per giochi importanti del calibro di Final Fantasy Tactics e di Vagrant Story) era rappresentato con straordinaria vividezza, e i personaggi che lo popolavano presentavano una quantità incredibile di dettagli, rendendoli unici e sottolineando così il desiderio di raccontare, più che nei precedenti titoli della saga, una storia corale, dove ognuno degli avventurieri che eravamo chiamati a controllare era a suo modo protagonista. Il tutto era immerso poi in una trama adulta, nella quale ci si imbatteva in intrighi politici e conflitti drammatici tra più nazioni, che donavano al gioco un taglio epico, nel quale tanti appassionati hanno rivisto le atmosfere della saga di Star Wars, arrivando addirittura a dimostrare le varie analogie non solo con i protagonisti, ma anche con gli stessi filmati del gioco.
Nel sentirselo descrivere così chiunque penserebbe che si stia parlando del Final Fantasy definitivo, di uno dei giochi più belli della saga (se non IL più bello)… purtroppo tutta questa magnificenza videoludica aveva un grosso problema, identificabile nel sistema di gioco farraginoso e inutilmente ostico, che richiedeva all’utente di creare delle stringhe di comando dove inserire le azioni che ogni personaggio avrebbe compiuto al momento di combattere, lasciando poi all’intelligenza artificiale così addestrata il compito di svolgere il tutto. Ciò si traduceva in battaglie molto noiose, e in meccanismi per configurare al meglio le mosse troppo difficili da padroneggiare: un gameplay così deficitario fece “affondare” l’intera produzione, nonostante i già citati aspetti positivi che la caratterizzavano. Proprio per rendere giustizia a quello che è probabilmente il capitolo più bistrattato della saga, Square Enix pubblicò l’anno successivo una versione migliorata del gioco, che implementava il cosiddetto International Zodiac Job System, il quale andava a migliorare principalmente il sistema di combattimento e di evoluzione dei personaggi, risolvendo così i principali problemi del titolo. Purtroppo a godersi questa edizione rivista e corretta di Final Fantasy XII furono solo i videogiocatori giapponesi, in quanto il gioco non lasciò mai il suolo nipponico.
Ora, dopo quasi dieci anni, la software house sembra voler rimediare a questa mancanza nei confronti del pubblico occidentale, e lo fa annunciando l’arrivo di Final Fantasy XII: the Zodiac Age, versione rimasterizzata del gioco, in uscita su PlayStation 4. Secondo quanto annunciato, oltre ad una revisione in HD della grafica, il gioco potrà contare anche su un riarrangiamento della colonna sonora (switchabile comunque in qualsiasi momento con quella originale), sull’aggiunta di una modalità Sfida (dove cercare di battere 100 avversari consecutivamente), sul supporto a tutte le funzionalità di PlayStation 4 (condivisione, trofei…), su tempi di caricamento sensibilmente ridotti, e su una nuova modalità di salvataggio automatico.
Una data precisa per l’uscita non è stata ancora annunciata: sappiamo solo che bisognerà attendere il 2017 e che l’unica piattaforma su cui sarà pubblicato è PlayStation 4 (almeno per ora – dopotutto la saga è approdata anche su PC, tra l’altro con la recente sorpresa del rifacimento di Final Fantasy IX).
Voi che dite? Avete giocato la versione originale? Pensate che questo ennesimo porting in HD fosse necessario?
– Davide Carnevale –