Noi amanti di fantasy sappiamo che non esistono limiti alla fantasia, tanto più se questa è applicata al fare soldi con il merchandising. Mi ero appena ripreso dal bombardamento di prodotti a tema Star Wars (le mutande di Kylo Ren ancora mi compaiono in sogno) quando sono venuto a scoprire dell’esistenza di un film di Angry Birds (in uscita il 15 giugno nelle sale italiane). Aspettate a storcere il naso, perché dovete sapere che nel frattempo McDonald’s ha lanciato degli hamburger a tema.
Sembra uno scherzo ma non lo è: già qualche anno fa la nota catena di fast food aveva approfittato del fascino di Guerre Stellari per distribuire l’hamburger di Darth Vader, completamente nero. Adesso ritenta il colpo con il “Naughty Green Pork Burger” ed il “Super Red Burger”, ispirati alle due fazioni in lotta di Angry Birds: uccelli e maiali.
L’hamburger dei maiali è di… maiale, e quello degli uccelli arrabbiati, di pollo: già questo lo trovo un po’ di cattivo gusto. Immagino i bambini che chiedono ai genitori se, fritto dentro al panino, ci sia veramente il proprio personaggio preferito.
Il tocco di classe, però, è il colorante aggiunto all’alimento, così che il “Naughty Green Pork” sia effettivamente verde e l’altro sia invece di un rosso acceso. Proprio questa caratteristica, con la quale McDonald’s sperava di affascinare, ha invece scatenato reazioni negative. Il verde ha richiamato alla mente il pane ammuffito, come alcuni commenti su Facebook e Twitter hanno dimostrato; il rosso, invece, secondo alcuni ricorda troppo il sangue. Inoltre, anche chi ha avuto il coraggio di provarli, ha lamentato il fatto che, a dispetto dei colori artificiosi, il sapore del pane sia sempre lo stesso.
Per ora entrambi in prodotti sono stati diffusi solo in Cina e Singapore, quindi inutile che andiate a cercarli in Italia. Forse i dirigenti dell’azienda hanno visto nella Cina un mercato più “fertile” per un’operazione del genere, ma è vero al contempo che qui la gente è particolarmente sensibile al colore, in quanto ancora molto legata ai significati tradizionali degli stessi, e quindi meno aperta a simili esperimenti. Un esperto del settore, tempo fa, mi spiegò come certi prodotti alimentari esportati in Cina falliscano miseramente per motivi apparentemente banali come il colore, appunto, o il numero di pezzi in ogni pacco: questo perché si scontrano con tradizioni e superstizioni ancora radicate.
Hamburger verdi a parte, il mercato del merchandising si sta espandendo in maniera esponenziale, superando talvolta gli incassi del prodotto originale a cui quel merchandising è ispirato. Tutto questo è molto divertente: se vent’anni fa potevi comprare i calzini neri o bianchi, oggi li puoi avere della Disney, del tuo supereroe preferito o persino con i personaggi di un videogioco, offrendo varietà anche in prodotti “seri” e tradizionalmente non brandizzati (ho già citato le mutande di Kylo Ren?). Applicare però lo stesso ragionamento agli alimenti aggiunge tinte più fosche: quali coloranti, quali oscuri ingredienti contengono questi cibi “a tema”? Quali sono le conseguenze del rendere sempre più attraente il “cibo spazzatura”? Sembra un tentativo (riuscito) di distogliere la nostra attenzione da quello che stiamo mangiando, per focalizzarla su altre cose.
Voi isolani invece cosa ne pensate? Lo mangereste un “Naughty Green Pork Burger?”
– Daniele Gabrielli –