Isolani, oggi parleremo di un titolo che difficilmente riuscirei a classificare, almeno in base a ciò che è stato mostrato fin ora. C’è chi lo definisce un action, chi un survival horror, chi addirittura un simulatore dell’aldilà, ma penso che nessuna di queste definizioni sia pienamente adatta per il prodotto che stiamo per trattare, se non il suo titolo, che la dice lunga su cosa dovremo affrontare giocandoci: Agony.
Atteso per il 2017 su Xbox One, PS4 e PC, il titolo è risorto brillante dalle ceneri di un progetto Kickstarter chiamato Sacred Agony che, purtroppo, non riuscì ad essere finanziato con successo. Il concept, però, era qualcosa di veramente figo e, per nostra fortuna, il lavoro è stato riesumato da Madmind Studios, team fondato da Tomasz Dutkiewicz (l’ideatore di Sacred Agony), all’interno del quale sono presenti sviluppatori che in passato hanno lavorato a diversi titoli tripla A, come The Witcher 3, Tom Clancy’s The Division e Sniper: Ghost Warrior 2.
In questo gioco impersoneremo un’anima appena giunta all’inferno, priva del proprio corpo e della propria memoria. E beh, anche se non sarà subito chiaro il motivo per il quale sia finita lì (immagino ce ne sia comunque uno valido!), ciò non gli andrà a genio, tant’è che cercherà un modo di fuggire, attraversando i vari gironi nel tentativo di trovare la mistica “Red Goddess”, colei che, a quanto pare, può indicargli la via d’uscita.
Problema: abbiamo a che fare con un’anima priva del proprio corpo, e molte azioni verrebbero limitate da questo status. Soluzione: attraverso la possessione, possiamo controllare le menti dei condannati al supplizio eterno o dei demoni minori. Essere uno spirito, dopotutto, ha i suoi vantaggi.
L’assenza di un armamentario per combattere le forze del male sarà quindi sopperita dalle tecniche mentali del protagonista il quale, nel corso del suo peregrinare, affinerà sempre di più le proprie abilità, come telecinesi, telepatia e, appunto, il controllo di corpi ospite più o meno umani. In più, non tutti i gironi infernali saranno uguali, e procedendo nella nostra avventura ci imbatteremo in demoni sadici e violenti, che abbandoneranno la loro forma umanoide per adottare fattezze sempre più deformi e inquietanti.
Il motore grafico scelto per il titolo è l’Unreal Engine 4, che a quanto pare lavorerà in tutto il suo splendore, come potete già vedere dalle prime immagini e dal trailer di presentazione del titolo, creando atmosfere cupe e angoscianti, con un dettaglio nelle forme e negli ambienti davvero sorprendente.
Per quanto non si sappia altro (ed è altamente probabile che siano svelati molti più dettagli nel corso dell’ormai prossimo E3 2016), devo dire che l’atmosfera sembra davvero azzeccata, e che le meccaniche di gioco promettono bene. È uno di quei titoli su cui punto davvero molto: la ciliegina sulla torta, poi, sarebbe la compatibilità con i visori VR, che ne aumenterebbero esponenzialmente l’immedesimazione. Insomma, se Silent Hill avesse sposato Dante’s Inferno, questo sarebbe il loro figlio illegittimo.
E voi cosa ne pensate? Vi intriga questo Agony?
– Luca Mugnaini –