Robert Picardo, noto anche come Medico Olografico d’Emergenza, noto anche come Richard Woolsey (almeno per i tre fan di Stargate italiani oltre al sottoscritto), è stato uno degli ospiti di spicco dell’appena conclusasi edizione di Torino Comics. Potevamo forse lasciarcelo scappare noi di Isola Illyon? L’intrepido Luca Tersigni è riuscito a intercettarlo il tempo necessario per una breve intervista sui punti salienti della sua carriera, dagli esordi pirandelliani (non si dica che le star di fantascienza non siano anche degli acculturati), passando per i suoi ruoli più noti e amati dai fan in tutto il mondo, fino alla sua meno conosciuta attività di doppiatore di videogames (tra gli altri, “Fallout 4” e i tre “Call of Duty” della serie “Black Ops”) e alla sua ultima fatica cinematografica, “Ave, Cesare!”.
L’attore di origini italo-americane (ascendenze salernitane) compare sul radar degli appassionati di fantascienza a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, con parti forse non eccellenti in una serie di b-movie e mini-classici (qualcuno si ricorderà la sua partecipazione nel “Total Recall” originale di Verhoeven), ma entra nella leggenda solo a partire dal ’95, col ruolo summenzionato di Medico Olografico in “Star Trek: Voyager”. Si narra che in principio l’attore non amasse particolarmente il personaggio, ritenendolo troppo poco espressivo, dovendosi ricredere in un secondo momento a fronte dell’estremo apprezzamento riservatogli dal pubblico.
L’esperienza di Star Trek, come sentirete a breve nella nostra video-intervista, rimane una delle più positive nella sua carriera di attore, che tuttavia gli riserva un secondo ruolo iconico, quello di Richard Woolsey: dapprima introdotto come ruolo ricorrente in “Stargate: SG-1”, ritorna successivamente nello spin-off “Atlantis”.
Gli anni recenti lo vedono ricomparire occasionalmente in serie quali “Smalville” (2008), “Supernatural” (2010), nonché nel fan film crowdfounded “Star Trek: Renegades” (2015). Sul versante cinematografico, lo ritroviamo, tra gli altri, in b-movie di dubbia aspirazione artistica (“Mega Shark vs Crocosaur”, 2010) e in horror adolescenziali (“Don’t Blink”, 2014), oltreché in opere maggiori, ma decisamente fuori genere, come appunto l’ultima fatica dei fratelli Cohen, “Ave, Cesare!” (2016).
Nel corso dei due giorni alla fiera di Torino, l’attore si è dimostrato eccezionalmente disponibile nei confronti sia della stampa che dei fan, partecipando dapprima a un lungo intervento di risposta alle domande del pubblico, quindi facendo da presenza fissa presso lo stand del fan-club di Star Trek: Voyager per la firma di autografi, fino a sacrificare parte della sua (meritata) pausa pranzo per dedicare l’attenzione necessaria alle richieste del Quarto Potere.
Senza aggiungere altro, dunque, eccovi l’intervista a Robert Picardo per il Torino Comics 2016, rigorosamente made in Isola Illyon!
– Federico Brajda –