Uno dei tanti motivi dell’astio dei fan di Star Wars per la recente acquisizione da parte della Disney è l’azzeramento dell’Universo Espanso, ovvero di quell’intero mondo narrativo sviluppatosi ai margini della saga di George Lucas attraverso film, videogiochi e fumetti ambientati nell’Universo della Trilogia. Più che di azzeramento, forse, si parla di ufficializzazione del fatto che i giochi siano chiusi e che, dal 25 aprile 2014 in poi, cosa sia canonico nel mondo delle Guerre Stellari lo decida il signor Disney, e basta.
Ciò non ha impedito ai fan più accaniti di raccogliere circa 5000 euro con Kickstarter e affiggere un giga-cartellone pubblicitario a San Francisco che recita “Per favore, continuate l’Universo Espanso originale”: che non è nemmeno “per favore, fate che sia l’unico vero e canonico”, ma semplicemente un “per favore, non c’ammazzate trent’anni di sogni, ci basta pure un binario parallelo”. Una preghiera a padron Walt che più chiara di così non si può.
Il “fandom” (termine forse improprio, considerato che nel nostro caso abbiamo a che fare con prodotti “ufficialmente” licenziati, non fanfiction) che si crea attorno ad un fenomeno come Star Wars tende a prendere vita propria, creare una rete di relazioni umane oltre che di contenuti: nulla di strano che ci si senta traditi, quando cala dall’alto una scure a tagliare ciò che è vero da ciò che è falso. Anche perché, in trent’anni e più di costruzione dell’Universo Espanso, quel fandom è riuscito a ritagliarsi uno spazio a dispetto dell’iniziale snobismo dello stesso George Lucas. Di per sé il fenomeno non sembra aver mai goduto di un marchio d’ufficialità assoluto: ciò nonostante, la stessa Lucasfilm si è sempre sbattuta per assicurare un certo livello di omogeneità dei contenuti fra Universo Espanso e Trilogia (prima e seconda), nonché per offrire ai fan una chiara suddivisione quanto all’attendibilità e al livello di canonicità dei vari prodotti (c’era una roba chiamata Holocron, curata dalla Lucasfilms, che suddivideva tutto in sei livelli – ve ne parlammo qui tempo fa).
E ora invece niente. Ora ci restano i sette film cinematografici, la serie in CGI The Clone Wars, Star Wars Rebels e qualunque altra cosa è stata (e sarà) pompata fuori dal 25 aprile 2014 in poi (tipo Rogue One). Insomma, brace yourselves: princesses are coming.
– Luca Pappalardo –