È il momento delle confessioni, amici: chi non ha sognato, almeno una volta nella vita, di emulare il prode Eric Cartman di “South Park”, alleandosi con il Grande C in persona, l’unico e inimitabile sacerdote dei Grandi Antichi Cthulhu, per seminare morte e distruzione (e assassinare fastidiose quanto rinomate celebrità musicali)?
In tal caso, mi spiace deludervi, ma dovrete continuare ad aspettare: “Cthulhu Virtual Pet”, app per iOS e Android sviluppata da Neurocrativa, non è esattamente ciò che fa per voi. Più che sugli aspetti maggiormente… eclatanti della carriera di divinità antidiluviana e fonte principale della follia sulla Terra (non credo, però, che uno Cthulhu solo basti a spiegare il Giappone…), il gioco sceglie di concentrarsi su questioni più pressanti, come i ritmi di alimentazione (e le difficoltà di controllo sfinterico) di uno cthulhino in divenire.
Come chiunque non abbia rimesso la propria sanità mentale a un qualche Colore venuto dallo spazio avrà intuito, abbiamo a che fare con un’idea di base più antica della città di Kadath: le meccaniche non sono diverse da qualsiasi altro gioco similare. Partiamo con il nostro cucciolo di Cthulhu – che in principio in verità assomiglia più a uno Zoiberg allo stadio larvale, ma tant’è. Per nostra fortuna, pur essendo solo uno sbarbatello di meno di un secolo, ha già un suo culto di adoratori ben radicato. Saranno loro, con le proprie preghiere e rituali deliranti, che contribuiranno alla crescita e all’evoluzione da uno stadio all’altro, ma attenzione: trascurate troppo il vostro Antico, evitando di coccolarlo, affamandolo, e lasciandolo a giacere nei propri rifiuti organici (non mi sento sufficientemente preparato a dibattere dei processi metabolici di Cthulhu, lo ammetto), e lui se ne papperà qualcuno, costringendovi a sganciare dei bei soldoni per rianimarlo.
Le nostre (limitate) finanze contribuiranno anche alla dieta del pupo, nonché al suo esercizio fisico (troppa pappa lo farà ingrassare): il che solleva l’affascinante questione, cosa fa uno Cthulhu quando si annoia? Le opzioni includono distruggere città, affondare mercantili, e tormentare le menti dell’umanità attraverso gli incubi.
A ciascuna di queste azioni corrisponderà una (essenziale) animazione, il tutto in una grafica scientemente retrò, sostenuta da un sonoro in bitonale e da una tavolozza quantomeno monocromatica (cinquanta sfumature di verdognolo). In generale, il comparto multimediale rappresenta, a mio avviso, uno dei grandi punti di forza della app, coniugando magistralmente demenzialità (beh, non vi aspetterete di certo una trama alla Bioshock?) e uno stile indubbiamente “lovecraftiano”, per quanto ampiamente apocrifo (seriamente, non credo fosse questo quello che aveva in mente Howie quando ha gettato le basi del proprio Mito…)
Altro notevole pro sono i minigiochi, integrati nell’app e funzionali alla raccolta di denaro per i beni di prima necessità di cui sopra. Anche qui, pur mancando chiaramente qualsiasi pretesa di complessità, o anche solo originalità, abbiamo una serie di prove che nella loro essenzialità non mancheranno di catturare l’interesse del giocatore, scongiurando l’ipotesi di ritrovarsi a pensare “oh santo Shub-Nigurrath, che rottura raccogliere i soldi per il vaccino di Cthulhu” (no, neanche i Grandi Antichi credono agli antivax).
Una grandiosa nota di demerito il Virtual Pet la riceve riguardo alla questione della pubblicità: l’app è sulla carta (e di fatto) assolutamente gratuita, e tuttavia all’interno del gioco è prevista la possibilità di acquistare l’immunità agli spam e alla pubblicità. La cifra è a dir poco irrisoria (attorno al dollaro), e il gioco è godibilissimo anche dovendosi interrompere ogni sessanta secondi per cancellare l’ultimo link, ma risulta comunque eccezionalmente irritante il fatto che basti una ditata sbagliata per far partire il browser in automatico.
Vale la pena scaricare Cthulhu Virtual Pet? Probabilmente sì: inutile dire che non si tratta né di un capolavoro né di una pietra miliare delle app per cellulari, ma siamo ben lontani dal fondo del barile (sul quale mi pare si sia depositato un cumulo di feci senziente di nome Poo…) del genere. Se siete amanti di questo genere di giochi, e soprattutto dei fan di una delle creature più iconiche della Storia, non esitate. Ricordatevi che la combo “cultista per cena + incubi per l’umanità” è quella vincente, e che lo Fhtagn sia sempre con voi.
– Federico Brajda –
Cthulhu Virtual Pet: recensione
Federico Brajda
- Mini-giochi, se non ispirati, quantomeno azzeccati, ossessionanti al punto giusto;
- Grafica e animazioni, per quanto ridotte all’osso, assolutamente sul pezzo;
- Un’app per uomini semplici: di quelli che vedono il nome di Cthulhu, e iniziano automaticamente il download;
- Alla lunga, eccezionalmente ripetitivo: con certi strani eoni, anche Cthulhu può diventare noioso;
- Il sistema di generazione degli scenari dei minigiochi può portare a esperienze incredibilmente frustranti;
- Maledette, maledette pubblicità!