A distanza di quattro anni l’attrice sudafricana Charlize Theron torna a vestire i panni della temibile Ravenna, regina spietata e senza cuore che si nutre della bellezza delle giovani fanciulle per preservare il suo corpo perfetto, divenendo così immortale. In Biancaneve e Il Cacciatore è l’affascinante e burbero Hemsworth, insieme all’aiuto della non tanto tenera principessa Kristen Stewart, a sconfiggere Ravenna. Ma può la Regina cattiva essere morta? Morta lo è, ma non proprio, e per scoprire di cosa stia parlando vi toccherà guardare Il cacciatore e la Regina di Ghiaccio, film distribuito dalla Universal Pictures che non si presenta come un semplice prequel, ma anche come un sequel. Ambientato, infatti, prima e dopo gli eventi narrati nel primo film della saga, in questo nuovo capitolo scopriamo maggiori dettagli sull’infanzia del Cacciatore, interpretato ancora da Chris Hemsworth, il Dio del Tuono Thor nei film Marvel, cresciuto come orfano insieme alla guerriera e straordinaria arciera Jessica Chastain tra le grinfie della sorella minore di Ravenna, Freya la regina dei ghiacci, interpretata da Emily Blunt, nel cui cuore non c’è più posto per l’amore.
“C’era una volta…”
Dai libri alle serie TV, dall’animazione ai film contemporanei… non contento dei cartoni animati del passato, desideroso di trasformare streghe, principesse ed eroi in beniamini in carne e ossa, il cinema si impossessa della celebre formula magica presente all’inizio di ogni fiaba, l’incipit di ogni narrazione sognante, e la profana per tentare di creare un immaginario collettivo dove i “cattivi” sono i veri protagonisti. In principio fu Alice in Wonderland di Tim Burton, capostipite alla base di una moda ricorrente, e da lì un proliferare incessante di fiabe girate in live action dal valore artistico altalenante. Se le riproposizioni più fedeli sono sembrate anche le più sterili, i film migliori sono stati quelli capaci di proporre un nuovo punto di vista su personaggi poco esplorati nei mitici classici Disney, con una particolare attenzione ai “villains”, da sempre catalizzanti e più affascinanti per la curiosità di adulti e bambini.
Perché la Regina di Biancaneve è così cattiva? Cosa motiva Malefica? Domande che hanno trovato risposta grazie al riuscito Maleficent e, due anni prima, al già citato Biancaneve e Il Cacciatore. Questo prodotto, nonostante qualche difetto nella delineazione del suo immaginario, trovava nella regina Ravenna il motore dell’azione e il suo personaggio più interessante, in quanto donna ferita dagli uomini e disincantata sin da bambina. In un mondo popolato da re indomiti ma indeboliti dalla bellezza femminile, Ravenna trasformava lo stereotipo della bella fanciulla in un’arma letale, salvo poi cadere in un baratro di ingordigia che la portava alla follia e all’ossessione per la bellezza.
Nel primo film della saga Biancaneve risultava il personaggio più debole e, infatti, il contraltare non era tanto la purezza della candida principessa spodestata, ma il coraggio ferito del Cacciatore, un sopravvissuto che, nonostante la perdita della moglie, riusciva a trovare la forza per lottare contro il male e salvare la fanciulla in difficoltà, innamorandosi di lei.
Ne Il Cacciatore e La Regina di Ghiaccio si mette completamente in disparte la dimenticabile principessa di Kristen Stewart per soffermarsi sulle origini di Ravenna e del prode Eric, inserendo al loro fianco due figure femminili fondamentali come la sorella della prima (Freya) e la compagna del secondo (Sara). Il quadro è completo, ma la tela del nuovo racconto assume tinte fredde, algide, persino incolori. Nonostante il discreto inizio, il film risulta piuttosto noioso e scontato fin dalla seconda battuta. La storia di Freya, per quanto commovente sia, è soltanto una riproposizione di un qualcosa di visto e rivisto. Al contrario, la scelta e il lavoro su costumi e ambientazione è impressionante: la cura dei dettagli e gli abiti di alta sartoria che rendono ancora più splendide e diverse fra loro le due regine si perdono in una trama senza né capo né coda, dove anche il carattere e il temperamento di Ravenna, a mio parere la protagonista indiscussa di entrambi i film, va a disperdersi – un vero peccato. Un cast eccezionale non supportato non può che produrre un film di scarsa qualità, un prodotto che farà storcere il naso a molti, soprattutto a chi non si è risparmiato in critiche già dal primo capitolo della saga.
Voi che ne pensate? La vostra cara Regina Rossa vi saluta e vi augura buona visone. Alla prossima!
– Ilaria Marino –
Il cacciatore e la Regina di Ghiaccio – Recensione
Ilaria Marino
- Ravenna è sempre la vera protagonista;
- Nonostante tutto, gli attori si impegnano;
- I costumi di scena sono straordinari;
- Trama insensata;
- Dialoghi per lo più scontati;